Atene

Atene – Manowar monumentali prima dell’Hellfest!

Questo è il concerto dei Manowar del 14 giugno 2019 ad Atene.

Ero partito prevenuto pensando sarebbe stata una brutta esperienza come quella di Mansell con la McLaren nel 1995, e invece lo show dei Manowar ad Atene è stato uno dei concerti più belli di sempre per me.

I Manowar tornano ad Atene dopo 12 anni. L’occasione è il The Final Battle Tour e il campo di battaglio che la band sceglie è Plateia Nerou (piazza dell’acqua) di Kallithea. A supporto dei newyorkesi ci sono Battleroar, Imperia e Rhapsody of Fire.

L’organizzazione della Release Athens Festival è impeccabile. Bevande promozionali regalate all’ingresso, punti ristoro ben dislocati e con prezzi popolari, poche code ai servizi igienici. Ancora, punti carica cellulari gratis, grandi stand merchandising e staff femminile poco vestito e super gentile. Tutto liscio dall’inizio alla fine.

Atene – prima vennero i Battleroar

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Aprono la torrida giornata i Battleroar col nuovo cantante Yiannis Papanikolaou. In verità lui incide come il Partito Repubblicano Italiano degli ultimi 30 anni. Non regge proprio il confronto se paragonato ai predecessori Gerrit Mutz, Gabriele Grilli o Marco Concoreggi. Seguo e amo il gruppo di Kostas da 15 anni, ma oltre al cantante (imbarazzante che durante la canzone “Battleroar” leggesse il testo) devo criticarne anche la scaletta scelta.

Gli Imperia

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Seguono gli Imperia con la cantante norvegese Helena Iren Michaelsen (s)vestita da Bergamosex e i musicisti fermi come sassi del Ticino. Il loro symphonic metal mi fa piangere i timpani. Esibizione sicuramente non memorabile.

I Rhapsody of Fire

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Non si migliora con i Rhapsody of Fire. Ormai sono la cover band di sé stessi. Per quanto siano grandi musicisti mi annoiano da vent’anni a questa parte sia su disco, sia in sede live.

Gli alfieri dell’ hollywood metal, finiscono alle 21:30 la loro esibizione. Fino alle 23:00 è una guerra di posizione tra il pubblico per cercare di avvicinarsi il più possibile al palco.

E infine i Manowar conquistano Atene

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Il drappo che stava coprendo il palco cade alle 23:05, e su March Of The Heroes Into Valhalla, dei figuranti armati di spada emergono. Si muovono in sincrono sulle note dell’intro. Sullo scudo è impresso il martello di Sign Of The Hammer.

Inizia così lo show dei Re. Suonano di fila quasi una ventina di canzoni tra cui le storiche Thor (The Powerhead), Battle Hymn, The Power Of Thy Sword, Hail And Kill, Blood Of My Enemies, Kings Of Metal, Hector’s Final Hour. Quest’ultimo è uno struggente intermezzo a metà concerto dedicato ai greci. Una epocale manifestazione canora di Louis Marullo/Eric Adams. Scelta per la chiusura c’è Black Wind, Fire And Steel.

Tutto questo con giochi di luce, fuochi d’artificio, video celebrativi di ogni canzone nei mega schermi, figuranti che entravano e uscivano. A volte avevano torce di fuoco,altre delle spade o le bandiere del tour. Nella mia testa sento ancora la voce tonante di Louis Marullo. I suoni poi sono stati mega potenti e pure la preparazione/prestazione dei pezzi l’ho trovata davvero ottima.

E in conclusione

Alle 00:45 finisce il tutto e me ne torno a casa, conscio di aver assistito a un concerto monumentale dei quattro ambasciatori del true heavy metal.