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Bannato da fb per un capezzolo e due dita nel culo

Bannato di nuovo da Facebook. O dovrei chiamarlo Faceban? Una volta ci può stare, ma due mi sembra veramente  che qualcuno si diverta a segnalarmi. E cosa mi hanno segnalato poi? Una storia su Facebook. No dico, una cazzo di storia su Facebook. Un post che se non vuoi vedere non vedi e che se vedi chi se ne frega, mica ti ho offeso la mamma, la sorella e scopato la nonna morta in un mènage à trois col resto della famiglia!

Su Instagram sono lodi, ma su Facebook sono dolori. E fortuna che il proprietario di casa è lo stesso.

Ho già discusso apertamente dell’argomento indignazione nelle storie dei social network, che è come se qualcuno entrasse dentro casa tua e urlasse “che quadri di merda” senza che nessuno l’abbia invitato.

Ok, l’immagine per cui mi hanno bannato può sembrare aggressiva, ma siamo seri? È il classico manga ecchi, e la cosa che forse crea più indignazione cosa è? Il capezzolo? Un capezzolo nel 2019?

 

Ok, ci sono anche due dita nel culo. Però la tecnica della rottura delle pareti anali ce la portiamo dietro dai tempi della scuola di Hokuto. Ditemi un anime più gay di Ken Shiro dove omaccioni nerboruti coperti di olio se le menano di santa ragione.

Bannato e rinato

Se non lo sapevate il social di Zucconimberg rispetta più i post fascisti che i capezzoli disegnati e gli esami della prostata. Non m’importa come fai l’esame della prostata, basta che non me lo fai vedere o sei bannato.

Morale della favola? Bannato di nuovo per trenta giorni dal social più censurante del mondo. Qualcuno mi dice che Zocchinberg odi proprio i capezzoli disegnati. Rasparsi con i film giapponesi è difficile a causa della censura, ma almeno se metto una loro clip non può di certo bannarmi per una figa scubettata più d’un prosciutto a dadini.

Approfitterò di questo tempo libero per ampliare i miei orizzonti… su altri social. Mi dispiace solo che non potrò più condividere la mia musica e le mie passioni, ma inculo alla sfiga ho venduto cinque dischi senza pubblicare niente sul social più fascista del globo. Allora mi chiedo… a cosa cazzo serve condividersi su facebook?