Outstrider è il secondo disco di Abbath pubblicato dalla Season of Mist.
Con l’estate arriva il periodo di magra e Abbath che fa? Sfora il calendario e pubblica un rinfrescante disco di black metal norreno. Tutti i colleghi che l’aiutarono a comporre il primo album danno forfait e quindi lui dice “vaffanculo, io al basso ci metto la stangona black metal che mi attrae qualche nerd. Lei l’estate preferisce D&D al mare”. Sinceramente a me non piace né l’uno né l’altro, ma è anche vero che non ho mai imparato a nuotare.
Il Riffffffffff
Insomma, finita la gag del 2015 tra Abbath e Demonaz dove i due si accusavano di essersi gabbati i “rifffffffffff”, il cinque Luglio 2019 arriva Outstrider.
Commenti? È un album fantastico… se ascoltato poche volte. Inizierei col dire che a me gli Immortal piacciono a piccole dosi. Ho ascoltato tutta la loro discografia più volte, ma dopo recuperavo il fiato con un disco dei Darkthrone. A me il black metal piace così, contaminato col punk. Mo non iniziamo una battaglia sui tag per favore, che tanto io ho ragione e voi avete torto. Stalla mia, regole mie.
Dicevo: Immortal uguale sopravvalutazione. Bravi ci sta, ma su disco cerco altro. Poi si sa, invecchiando i gusti cambiano e forse ora Pure Holocaust diventa il mio disco reggae preferito.
L’esordio di Abbath, datato 2016 e intitolato genialmente Abbath, l’ho ascoltato più volte… almeno cinque di fila in una settimana. La prima volta ero tipo “wow, Abbath è tornato. Quindi sa scrivere dei pezzi senza rubarli a Demonaz”. La seconda ero meno euforico e più accorto all’effettivo contenuto. La terza, la quarta e la quinta volta mi sentivo sempre meno convinto.
Mr. Abbath e l’hit dell’estate
Certo, oh tu lettore, potresti dirmi che se lo ascolto più volte è normale che il disco finisca per annoiarmi. Ed è qui che casca l’asino. Un album è come un film. Tu lo vedi la prima volta e ti piace, poi lo rivedi una seconda e inizi a imparare le battute che più ti piacciono. Alla terza cerchi solo le clip che più ti aggradano. Alla fine lo rivedi ogni tanto con gli amici come fosse la prima volta, citando sempre le battute più d’effetto.
Un disco lo ascolto cercando di capire quali siano le hit, le scorporo dall’insieme e le inserisco nella playlist Spotify per le trombate in macchina.
Abbath con Outstrider non riesce a tirar fuori qualche picco. Non ci riuscì con l’omonimo e non ci riesce oggi.
Quindi? E quindi niente. Se siete fan del black metaller più istrionico di sempre buttatevici a pesce, gli altri si chiedano: “ma a me gli Immortal con Abbath piacevano?”. Se la risposta è sì, ricordate allora che non un riff oggi è stato rubato.