Justin Bieber ha postato alcuni versi di un brano chiedendo ai fan di aiutarlo a individuare l’autore e il titolo. Non aveva idea che fossero i Tool. Il pezzo era The Pot. E questa mossa ha scatenato un cataclisma. Momento. L’ha scatenato nella piccola vasca degli eletti dell’attrezzo. Il resto del mondo ha notato a malapena questa scemenza. Ma come sappiamo, i Tool hanno dei seguaci davvero seguaci e quello che non riguarda la band non riguarda loro.
Non si è fatta aspettare la risposta del più diplomatico dei Tool, James Maynard Keenan, il quale ha tagliato corto. “Justin Bieber è un nostro fan? Peccato”.
Bum!
Justin Bieber non è un fan degno dei Tool!
I tooliani festeggiano la vibrante scudisciata di Maynard a un indegno membro dello status quo. Alcuni si dichiarano delusi. Aspettavano qualcosa di più rovente e offensivo. Noi cavalli ci ruminiamo un po’ sopra e tentiamo di far ordine sull’accaduto.
Primo: Justin Bieber non è un fan dei Tool. Non l’ha mai detto e non sembra nemmeno mostrarlo con il suo atteggiamento social(e).
Secondo: Justin Bieber è talmente annichilito dalla fama che invece di andarsene su google e trascrivere i versi del brano, spingere invio e trovare The Pot, li ha scritti su Instagram e ha chiesto ai fan di sbrigargli la faccenda.
Non ci stupiamo di un atteggiamento da culo peso così spudorato. Justin Bieber una volta sputò in testa a delle fan per mostrare agli amici che poteva farlo. Lui è un sire. Il bello è che se Keenan facesse lo stesso sul proprio pubblico, non cambierebbe nulla. I fan sono sempre fan. Sia che si tratti di David Bowie che di Cristina D’Avena.
Comunque i fanatici del baby boomer del pop si sono prestati al gravoso compito di googlare di che canzone si trattasse. E così Justin Bieber ha saputo che il pezzo era dei Tool e si chiamava The Pot. Wow. Avrà poi sentito la canzone un paio di minuti. Subodorando la complessità, per darsi un tono come il 90 per cento dei presunti fan della band di Maynard, si sarà degnato di scrivere che i Tool sono grandi!
In un certo senso potrebbe anche essere il modo di Justin Bieber, che ha consumato la pubertà davanti alle telecamere, di definirsi fan di qualcosa.
Eppure non lo è. Lo sa lui e lo sappiamo tutti noi. Tranne Maynard. In mezzo ai suoi vigneti gli è arrivata l’info su questo nuovo fan scomodo e ha risposto che gli dispiace. Non ha prima letto la news per scoprire che era fasulla. Ha colpito subito. La cosa era troppo ghiotta, no?
Il caso Fred Durst
Non è la prima volta che Keenan sfancula un illustre compiacente. Ricorderete il caso di Fred Durst. Il cantante dei Limp Bizkit un giorno rilasciò una dichiarazione d’amore per i Tool e Maynard gli cagò pubblicamente in bocca.
Non è una cosa sbagliata dire la verità. Peccato che se ti trovi su quel palco, davanti a quelle telecamere, con un bel mucchio di persone che pendono dalle tue labbra e ti nominano loro Gandhi del metal intelligente, allora finisce che sei condizionato. E tutto ciò che fai è posa. Non esiste alternativa.
Per non dare l’impressione che stai posando, fai la cosa meno popolare. Così la gente pensa che non stai posando. Dire fanculo a Fred Durst dopo che lui ti ha riempito di complimenti è la cosa più Tool che Maynard Keenan potesse fare. E dire peccato sul nuovo fan Justin Bieber anche.
Sia Justin Bieber che Fred Durst sono soltanto due reietti della moll music che strizzano l’occhio al cenacolo degli autori rock. Meritano di essere sfanculati. Purtroppo Maynard non rinuncia a strizzare pure lui l’occhio ai suoi fan facendo il duro. E anche i fan strizzerebbero l’occhio a Maynard, se non fossero ciechi.