rené shades

René Shades ha fatto un disco AOR che levatevi!

René Shades, chi era costui? Beh, suona il basso nei Pretty Maids dal 2012. Ha lavorato anche ai suoni di un paio dei loro album recenti. Per il resto, nel curriculum non è che vanti chissà cosa. Il suo disco solista si intitola… prendo fiato: Teenage Heart Attack & And Rock ‘N’ Roll Heaven.

Se vi piace l’AOR ispirato e con un suono moderno, accomodatevi. Troverete almeno tre grandi canzoni. La tikketetrakkete, con il suo refrain rock puccioso e l’arrangio southern. Pretty Little Lies, new romantic a palla. E soprattutto Oh Suzie. Quest’ultima dovete sentirla e basta. Ecco il link. Cliccateci su e ascoltatela. Io la trovo ‘na crema.

René Shades non mi sembra questo visionario del rock adulto ma sicuramente sa cucinare puttanescamente spaghedi rock da leccarsi. E tutti quanti, se avrete voglia di immergervi negli ultimi scampoli di riscaldamento globale prima del cataclisma fuori stagione, allora Teenage Heart eccetera farà per voi.

Credete ancora in una forma canzone, nei ritornelli, in un hassolo che esprima e non esborri? René Shades è il vostro Virgilio. Attaccatevi alla sua sottana e seguitelo verso notti roventi in cerca di qualche milfona.

René Shades è un bel tipo.

Il tipo non si accontenta di tracimare la vostra attenzione attorno al siendimende da andropausa del cinquant’enne frollato. Lui punta anche il dito contro l’America, dicendo bye bye al sogno americano con la canzone The American Dream… Già, pensate. Si intitola così. Sottile, no?

Ma quando mai è esistito, il sogno americano, vorrei sapere? Se non altro Donald Trump ci ha riportato ai bei tempi dei Custer, Nixon, Bush. Questi sono gli U.S.A. Senza la maschera pacioccona di tanti presidenti guerroristi come i succitati ma meno spregiudicati e brutti.

René Shades non avrà una visione illuminata sulla politica internazionale. Cosa volete ne sappia, è un danese! Talvolta bisogna pure ignorare certe sue belinate poetiche nei testi più intimistici, a dirla tutta MA!

Ma bbbisogna riconoscere all’uomo con l’accento sul rene, una buonissima capacità interpretativa e un gusto melodico che certi brontosauri riesumati dalla Frontiers se lo sognano.