Tone-Deaf e il fragile ritorno di Richard Bates Jr.

Tone-Deaf è un film di Richard Bates Jr. uscito nel 2019. – Ok, il punto qui non è tanto se Tone-Deaf sia o meno un bel film ma se amate o no Richard Bates Jr. Come chi è Richard Bates Jr...? Non lo conoscete???

Beh, probabile. Quindi lasciatemi spiegare un paio di cosette su di lui. Richard Bates Jr. è un pazzo (o almeno ci prova) e fa un tipo di film che è classificato quasi sempre come horror o thriller ma in realtà è solo di genere Richard Bates Jr. Immaginate un misto di violenza, grottesco, comedy, pessimo gusto, sogno spinto e satira corrosiva all’Americana. Avete ottenuto John Waters, d’accordo, ma anche Richard Bates Jr.

Richard Bates Jr. non è l’ultimo dio del trash ma solo un folletto nel culo dell’America

tone-deaf

Non è che quest’ultimo sia il nuovo dio del trash, in realtà è molto più presentabile e moderato, però il cocktail di stili ed elementi c’è tutto. Potete guardare uno a caso dei quattro lungometraggi di Bates e avrete la stessa impressione di essere in un mondo a parte. Quindi se non vi è andato giù Excision, ancora il suo miglior titolo, se avete mugugnato tutto il tempo mentre guardavate Suburban Gothic e non siete riusciti a finire Fire Trash, lasciate perdere Tone-Deaf.

Se invece avete stra-visto un nuovo grande autore in Excision, vi siete divertiti con Suburban Gothic e vi siete ritrovati ad applaudire in cameretta il finale di Fire Trash (altro picco di Bates, per me) allora vedete Tone-Deaf ma non vi aspettate granché, comunque.

I film di Richard Bates Jr. non hanno mai tutto questo ritmo narrativo. Sì, ci sono la storia, i fattacci, i colpi di scena, ma per la maggior parte del tempo si tratta di gente ben caratterizzata che parla e dice cose scriteriate, orribili e malate.

In Tone-Deaf si racconta la vacanza de-generante di una povera ragazza in crisi, nella casa di un serial killer. Lo spunto può far ridere ma le cose non girano proprio benissimo. C’è tutto quello che dovrebbe esserci in un film di Richard Bates Jr. ma it doesn’t work.

It Doesn’t Work But…

amanda crew

Ci sono alcuni ottimi dialoghi e persino un paio di momenti efficaci sulle scale al buio. Purtroppo l’idea di base finisce per essere gestita male. E questo perché Bates non ha quel genere di indole thriller. Lui ha uno sguardo cinico e scoglionato, invece le parti in cui l’assassino commette i crimini o si aggira nella casa dove alloggia la povera fanciulla, all’insaputa di lei, avrebbero potuto sprigionare una tensione enorme.

Ma a Richard di tutto questo non gliene è mai fregato nulla. Nei film suoi la vittima si gira, vede il maniaco e alza il sopracciglio vagamente incuriosita prima di essere mattata. E quindi il film tira avanti il canovaccio terrifico ma in modo quasi svogliato. Tutto quello che conta per il regista è portarci il prossimo acuminato scambio di battute tra madre e figlia o l’ennesimo sketch surreale sul modo schizzato di vivere la socialità nell’America di oggi.

Ottima Amanda Crew nel ruolo della protagonista e perfetto Robert Patrick in quello del killer. Malinconico e imbolsito, l’ex T-1000 si trascina verso il proprio destino sanguinario. Dopo Ray Wise un altro cattivo anni 90 che rinasce zombificato nel giardino sul retro del mad doctor Richard Bates Jr. E la cosa tutto sommato gli piace. Da rimarcare la splendida colonna sonora.

Deludente? Diciamo che è molto fragile. Tutti i film di Bates lo sono. E la fragilità dei suoi film è la ragione dell’amore che i fan hanno per lui ed essi. Io li capisco. Sappiatelo.