Gli Xenophoci Ejaculation non sono il classico gruppo che chiameresti al funerale di tuo figlio, a meno che non sia stato un fervente razzista iscritto al Klan con una passione per la power electronics. Sono gusti del resto, ognuno coltiva le proprie passioni; o forse no? È un discorso che abbiamo trattato spesso qui a Sdangher, ossia le ideologie politiche di un artista possono condizionare il nostro rapporto con la sua arte?
Dai, quanti di voi hanno bruciato la propria copia di Filosofem dopo l’ennesima uscita antisemita di Varg? Dai, alzate il braccio, come Phil Anslemo. E però i Down col cazzo che non ve li ascoltate se esce il nuovo disco, eh? E quanti hanno dato ragione agli antifascisti quando hanno urlato che “inserire nome band black metal a caso” è nazista e va boicottato? Se il mio lettore mp3 potesse parlare, lo farebbe solo in tedesco. Ma si sarebbe anche già suicidato perché è nero.
Prendiamo i fatti di cronaca: le pagine social di Casapound sono state chiuse. La democrazia vince ancora grazie alla censura. Non ti è permesso in un governo democratico avere un pensiero libero. Calma, non sto difendendo nessuno, ma è paradossale la censura in democrazia. Un po’ come quando Salvini vuole censurare i giornali d’opposizione perché dicono il falso e tutti urliamo al fascismo, per poi ritrattare il nostro pensiero quando troviamo Evola sugli scaffali della Feltrinelli.
Democrazia è quando la pensi come me.
Mi è sorto un pensiero: ma quanti metallari erano iscritti alla pagina social di Casapound? Diciamocelo, il punk è un genere chiaro nelle ideologie politiche. O sei anarchico o sei di estrema destra. Ma il metal ha fin troppe zone grige, e a volte c’è quell’artista che per fare la cover d’un album ha riesumato un cadavere, o quell’altro che ci parla che so… di quanto sarebbe bello fottersi il corpo di una prostituta ammazzata di botte. E questa persona a fine concerto torna a casa, bacia sua figlia sulla fronte, fa l’amore con la moglie e il giorno delle elezioni vota Lega.
Scommetto che avete trovato scioccante più la parte finale che la misoginia sbandierata sui palchi. Oh, quella è solo una maschera scenica, giusto?
Ma secondo voi, nel metal ci sono i razzisti? Sì. E a volte sono quelli dai quali meno te l’aspetti. Prendiamo l’America. Tutti hanno il diritto al voto, anche i metallari, anche le band più famose. Tutti. E se poi scopriamo che il nostro cantante thrash metal ha votato Trump? Altro che doccia fredda.
La difesa dei confini a ogni tour. Non un messicano ascolterà i nostri concerti. And a Wall Of Death For Mexican.
Eppure nessuno s’incazza se “inserire nome band metal a cazzo di minchia” dichiara che i cattolici meritano di morire. Dai, diciamocelo, un po’ stanno sul cazzo a tutti oggi. Però se dici Gesù era ebreo, scatta il finimondo. Quindi Gesù merita di essere insultato fino a quando non ricordi le origini semite. Non vorrei dire, ma il suo pene era circonciso come quello degli ebrei, il mio no. Coincidenza? Io non credo.
Le zone sensibili nere
Il problema è che abbiamo creato dei limiti di confine chiamate “zone sensibili nere”. In queste zone, se tastate nel modo sbagliato si viene assorbiti in un buco nero di finto perbenismo in cui non esiste una cosa tipo “erano altri tempi, non ero serio, era black humor”. No. Quindi se volete esprimere idee controverse in merito a razza, estrema destra, Hitler o i cavalli allemanni, non scrivete niente su Twitter. Usate un blog invece, tanto ormai non li calcola più nessuno. Sono più anonimi del deep web.
A me piace scherzare in modo cupo, ma ho paura che il prossimo a volte non capisca le mie battute. Appunto come una band NSBM che magari ha scritto il disco più per sfottere la scena, che credendoci veramente.
Quindi neghiamo l’esistenza del male? Preferirei più mettere a fuoco l’obiettivo. Voglio dire, perché posso comprarmi un disco slam con in copertina una donna che subisce un aborto mentre dietro di lei un medico attende il pranzo fuori dalla sua vagina con coltello e forchetta ma poi non posso comprare un cazzo di disco RAC perché è considerato nazista?
Non so voi, ma per me questo è il vero fascismo. O tutto o niente.