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Dragonforce – Extreme Power Metal

Preparatevi ad essere investiti da un’infinita cascata di note, melodia e velocità: i Dragonforce sono tornati col loro ottavo album in studio. E se il disco si intitola Extreme Power Metal c’è senz’altro da divertirsi!

La band inglese tiene botta nonostante stia perdendo un po’ i pezzi per strada: dopo l’abbandono dello storico tastierista Vadim Pruzhanov, a fine registrazioni è infatti arrivata anche la separazione dal bassista Frédéric Leclercq. Tutto ciò non sembra comunque frenare l’entusiasmo dei “superstiti” che sfornano dieci canzoni toste, positive e perfettamente in linea col loro stile.

Certo, la copertina sembra quella di un cartone animato giapponese. OK, in alcuni passaggi sembra quasi di sentire lo Zecchino d’Oro a 78 giri o se va bene, i White Lion sotto l’effetto di pesanti steroidi. Però è l’insieme che conta e non posso negare che questo disco sia piacevolissimo.

Highway To Oblivion mette subito le cose in chiaro dopo un’intro da brividi (in senso negativo, visto che per un attimo ho temuto di aver messo su un album dei Backstreet Boys…): pronti, via e ritroviamo la velocità supersonica della batteria del “nostro” Gee Anzalone, le chitarre fumanti e fulminanti di Herman Li e Sam Totman e la voce alta e sicura di Marc Hudson. Tutto come deve essere, tutto al proprio posto.

La cosa si ripete subito dopo con Cosmic Power of the Infinite Shred Machine (qualcuno dia una medaglia a chi sceglie questi titoli!) più metallica e con un grandioso break centrale con un synth che fa tanto anni ’80.

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Su The Last Dragonborn invece i ritmi rallentano sensibilmente e ci possiamo godere un bel pezzo cadenzato dalle forti influenze orientali. Una variazione sul tema magari inaspettata ma efficace.

Heart Demolition è al limite di ciò che possiamo considerare metal, quasi AOR in effetti ma sfido chiunque a rimanere indifferenti allo splendido ritornello, uno di quelli che sveglierebbe i morti. Mi spingo fino a considerarla la mia canzone preferita del disco.

Se invece volevate il metal spinto, eccovi serviti: Troopers Of The Stars va di blast beat che è un piacere, velocissima e aggressiva, con in più un lavoro mostruoso del transfuga Leclercq al basso.

Razorblade Meltdown identifica pienamente il power/speed metal alla tedesca in ogni nota e ogni battuta, praticamente un Bignami del genere che funziona alla perfezione.

Strangers è l’altro mid tempo ai confini dell’hard rock da classifica, brano molto melodico e molto carino anche se non regge il confronto con Heart Demolition.

Ancora velocità da F1 con In A Skyforged Dream: belli i cori, ottima la tecnica ma è forse l’episodio meno coinvolgente.

Particolare invece l’andamento marziale di Remembrance Day che si presenta con tanto di cornamuse: metà ballad e metà marcia solenne, è quel tipo di brano che non mi sarei aspettato dai Dragonforce ma che aggiunge varietà e dimostra l’evoluzione della band.

dragonforceArriviamo infine all’ultima traccia e qui, signore e signori, scatta l’applauso: sì, perché questi baldi giovanotti britannici hanno avuto il coraggio di fare una cover di My Heart Will Go On di Celine Dion! Vale a dire di una delle canzoni più amate e odiate, tratta da uno dei film più amati e odiati a livello mondiale. Come avranno interpretato un brano tanto teatrale e mieloso? A parte l’esilarante intro in pieno stile 8 bit / Commodore 64 e pur senza snaturare l’originale, i Dragonforce lo trasformano in una bordata speed metal esaltante e divertentissima. Ci sarebbe da comprare l’album anche solo per questo singolo episodio! Chapeau!

Al di là della cover c’è da dire che Extreme Power Metal è un gran bel disco, solido, maturo ma anche leggero e scanzonato. Uno di quelli che cresce ascolto dopo ascolto. I Dragonforce sono un gruppo che sa di avere le capacità di suonare qualunque cosa, senza mai prendersi troppo sul serio e avendo ancora tanta voglia di divertirsi.

In fondo, di depressi cronici in ambito metal ne abbiamo fin troppi e ogni tanto ascoltare un album del genere può farci solo bene. Ovviamente statene alla larga se siete fra i detrattori del power metal melodico e dei Dragonforce in particolare. Gli amanti della melodia e della tecnica possono andare invece sul sicuro, visto che qui ne troveranno a vagonate!