opeth

Nel metal ormai la musica è l’ultima cosa!

Diciamo la verità, la scena metal internazionale sembra sempre più un Festival di San Remo, dove ha più senso il pettegolezzo, il finto scandalo e l’attitudine nella sua accezione più superficiale, anziché le canzoni. Quelle ci stanno per tenere in piedi quella farsa decadente ma difficilmente aggiungono qualcosa. E così vale per il metal. Ho davanti a me il nuovo Opeth, il ritorno degli Exhorder, i Blut Aus Nord, i Vision Divine, e non mi va di ascoltarne mezzo. Direte che sono stanco, e in effetti negli ultimi otto anni ho avuto dei ritmi disumani: avrò scritto quasi una recensione al giorno. Chi le ha lette si sarà reso conto inoltre che io non ho mai accettato di fare dei semplici compitini. Non sto dicendo che siano migliori di quelle di tanti altri, ma ho quasi sempre tentato vie alternative alla consueta recensione. Quindi nel culo mi sono fatto il doppio culo. E per cosa?

All’inizio era il divertimento, poi la cocciutaggine, e infine l’abitudine. Il problema è che non puoi fare recensioni originali se i dischi esaminati sono la copia della copia di qualcosa su cui si scrisse tutto anni indietro.

Ho l’impressione che i gruppi in circolazione, in particolare quelli conclamati, siano tutti spompati, dal primo all’ultimo. E c’è da capirli, poverini. Vanno avanti a ritmi bestiali di concerti e album come fossero dei pischelli affamati in cerca di affermazione, quando invece questi nomi grossi, fisiologicamente, dopo vent’anni di carriera e almeno un paio di capolavori al testa nel curriculum, dovrebbero fare una vita tranquilla, agiata, con lunghe pause tra un tour e un altro disco. Inoltre ci danno musica praticamente gratis. E a caval donato, noi di Sdangher non dovremmo guardare in bocca.

Ma dopo che avete riempito di cavalli la stalla, brutti, sdentati, con la tisi e le ossa rotte… perché continuate ad accettarne? Basta, grazie. Tenetevi sti cessi di equini! O no?

Invece ecco lì i gruppi che sfornano album su album e ovviamente cosa vuoi che ti dicano ancora? Sono senza idee, li fanno giusto, come direbbe Paolo Conte, “così per non morire”, per ruzzolare un altro anno intorno al mondo e sbarcare il lunario vendendo magliette.

Io mi assumo la responsabilità di aver contribuito a rendere le cose così avvilenti. Gente come me ha scaricato quintali di bite, e pasteggiato (si fa per dire) sugli scandali, le provocazioni e i pettegolezzi. Di contro ho passato più tempo a sentire e scrivere di metal che accanto a mia moglie. E se siamo separati forse questo è uno dei motivi principali.

Io amo il metal. Ho amato molto quello degli ultimi 8 anni. L’ho seguito e ne ho scritto come fosse uno zio ammalato in terapia intensiva, con il cuore e la disperazione del parente consumato dalla tensione emotiva. Ho gioito dei rari segnali di ripresa (Ghost, Conan, Vektor, Mastodon, Valient Thorr, Blood Ceremony, Holy Grail) e mi sono talvolta disperato della resa quasi costante del corpo metallico.

Ho pappato così tanta roba che se mi capita di avvistare il nuovo dei Blind Guardian alla rassicurante distanza di dieci mesi dall’uscita mi sento già come il ciccione de Il senso della vita all’ultimo boccone.

La band tedesca non ha la più vaga idea che il mondo desideri tutto tranne che un loro mastodontico album con l’orchestra. E loro stanno facendo esattamente quello!

E questo perché oggi le band non hanno più un dialogo vero con i fan. E non essendoci l’obiettivo economico e di espandere consensi, non hanno più né una direzione verso cui andare, né una direzione da cui rifugire. Sono lì, anchilosati in una finta ortodossia che il pubblico sembra gradire… o almeno sembrava farlo fino a quattro anni fa, quando andavano i gilet con le toppe dei Battleaxe e i capelli mullet. Ora invece cosa chiede la gente? Qualsiasi cosa scrivano su facebook è una bugia.

Fa ridere la vicenda dei nerd che volevano invadere l’area 51. Dai like e le adesioni del social ci si aspettava 200000  invasati con i costumi da elfo e le armature degli assaltatori imperiali. I soldati ne hanno avvistati forse una decina. E un meme ha posto la pietra tombale su questa boiata dicendo: le metal band non si stupiscono di questa divergenza tra adesione teorica e pratica. A loro va sempre così. Da almeno dieci anni.

I dischi il pubblico li scarica e non perde neanche più tempo a commentarli. La gente è perennemente sazia. Avete passato un mese intero senza ascoltare un disco metal, di recente? A me non capita da un secolo. E sono sempre sul filo della nausea. Dovrebbe essere una festa il nuovo dei Moonspell o dei Cult. E invece dico, no, per favore, un’altra volta. Possibile che siano già passati due anni dall’ultima ciofeca?

Da ragazzino sarebbe stato un sogno incredibile accedere a tutta la musica che voglio senza spendere soldi, aspettare e sperare. Oggi mi accorgo che spendere, aspettare e sperare erano la parte necessaria a rendere gustoso e appassionante il tutto. La musica gratis non ammazza solo il mercato ma anche l’entusiasmo di quando la si ascolta.

Quanti dischi può sentire fisiologicamente un uomo nella vita? Quanti può la sua mente e il suo cuore assorbirne senza che finisca per ingolfargli l’anima? Io non credo più di 150. Che è la cifra dei miei ultimi sei mesi. Assaggio un nuovo album dei chi vi pare e come apro bocca mi esce un’eruttazione all’uovo sodo. Sono talmente gonfio che i miei padiglioni si ingrassano al solo guardare il nuovo dei Rammstein o dei Tool. Non credo che li sentirò mai. Non ne avevo bisogno. Non ne avrò bisogno per i prossimi cinque anni. Sono l’unico che ha salutato con una crisi d’ansia Fear Inoculum? E sono band che amo. Ma basta. Dovrei ricoverarmi e disintossicarmi per un anno prima di far entrare il disco degli Slipknot nel mio cranio. Speravo che dopo la morte di Grey si arrendessero. E invece figurati. Non molla più nessuno, qui. C’è da impazzire, cazzo. Adesso riecco gli Exhorder. Ma perché? Siamo andati avanti più di venti anni senza di loro. Cosa vogliono rompere adesso?

Pensi, ok, si vede che avevano qualcosa di urgente da dire. Sarà un disco vitale, di quelli pazzeschi. Allora, Exhorder, che si racconta? “Ma, niente. Volevamo fare un giro in onore dei vecchi tempi e bang, sono uscite queste canzoncine” Ma andate a cagare! Sono rimasti solo gli Almighty a non venirci ancora a rompere i coglioni, ma non vorrei dirlo troppo forte.