greta thunberg

Greta Thunberg e la tendenza vegana dei metallari

Non sorprende che Greta Thunberg, personaggio celebrato e lapidato dal neo(social)ismo proletario, sia diventata un fenomeno metal. Il suo famigerato discorso alle Nazioni Unite (“mi avete rubato la gioventù”) è stato ripreso dal batterista John Meredith e trasposto in chiave metallara. Lui ha doppiato la voce della ragazzina in chiave growl, e sotto ha messo un arrangiamento metallaro in stile swedish death old school.

I Suaka, band americana groove experimental qualche cosa, hanno guadagnato così una fama incredibile nel resto del mondo animale oltre le borchie. E Greta è diventata un caso anche nel regno dei metallari. Tanto più che Greta sembra essere stata al gioco dicendo, per il futuro, di essere intenzionata a darsi al death. Se il mondo esterno ha guardato con curiosità e perplessità il video reinterpretato da Meredith in chiave death, per un metallaro deve essere sembrato la cosa più naturale del mondo.

Un metallaro pensa sempre qualsiasi cosa in chiave metal. Tutto il mondo là fuori viene “metallizzato” dalla mente di un appassionato di questo genere musicale. Siamo un po’ come i vegani, che fanno la carbonara vegana. Noi prendiamo le canzoni di Brintney Spears e le suoniamo in chiave trash-death. E siamo felici. Tutto ciò che diventa metallico, tutto ciò che il metallo tocca, è come l’oro del re Mida, ci piace e in qualche modo finisce per risultare anche “nostro”.

Greta Thunberg ora fa parte del meraviglioso mondo a borchie e toppe. Lei ha solo una vaga idea di cosa sia il death metal ma se andiamo a guardare parla di riscaldamento climatico e di inquinamento più o meno con la medesima percezione. Si tratta di una ragazzina che sta giocando un gioco enorme. Non ha fatto in tempo a entrare in campo che è diventata la palla.

Comunque, il video di Greta Thunberg ci dice molto sui marchingegni del potere e gli spettacoli imbastiti per i puri di cuore, ma insegnerebbe molto sulla mentalità ossessiva dei metallari, capaci di cibarsi di qualsiasi cosa, purché qualcuno la traduca con i suoni giusti. Solo così gli è possibile “vederla” e provare ad assimilarla. Tanti metalhead ha ascoltato le parole della bambina solo grazie ai Suaka. E avrà pensato che in fondo gli Obituary e gli Evil Dead, i Kreator e i Toxic Holocaust queste cose le dicono già da decenni.