Darkult al quadrato (Darkult – Darkult)

Questi Darkult sono una giovane band californiana. Hanno registrato due demo, uno nel 2014 e l’altro nel 2015. Quello del 2015 l’hanno intitolato “Demo II 2014” il che lascia intendere che hanno dimenticato di rinominare il titolo prima di pubblicarlo, però funziona bene come memo. Genialata.

Darkult (questa volta è il nome dell’album) è un album “checcacchioè”. Comincia thrash, si sviluppa death, elementi heavy qua e là e voce da dimenticare.

Parte la prima traccia e ti sembra subito di ascoltare un pezzo heavy/thrash che ricorda vagamente qualcosa a metà tra i Judas Priest e i Death (aiuto, che accostamento terrificante) ma è scontatissimo come le mutande rosse di capodanno in vendita a gennaio, L’idea certamente non esalta ma la si può accettare, e invece no: ti vengono sbattuti in faccia dal nulla, vocalizzi pseudo death dalla dubbia qualità.

Un attimo solo, vado a farmi una tisana al finocchio che sto growl mi si è messo sullo stomaco.

Dicevamo allora, ìi, la voce. La voce non è grandiosa no, anzi, è dannatamente forzata, immatura e per completare non ci azzecca un cavolo con tutto il resto.

I riff invece non sono per nulla cattivi, ma anzi sono forse la componente più interessante dell’intero album. Però dopo due pezzi vengono ugualmente a noia tentando l’interruzione dell’ascolto e procurando apatia progressiva. La banalità di alcuni di questi riff poi mi ha ricordato gli svedesi ENFORCER, che vincono tutto più per il tentativo di accattivarsi il fascino dell’old school alla Anvil e per le chiome folte alla Barbie ’80 che per un’originalità musicale.

L’onnipresente piattezza dell’album potrebbe quindi portare a fermarsi al secondo pezzo al massimo, il che è un peccato perché l’ultimo pezzo black/thrash The Gathering/Call of the beast non è niente male! Buon intro, abbastanza crudo nel complesso e dai riff seri che sembrano avere davvero poco in comune con tutto quanto ascoltato in precedenza.

Darkult nel suo complesso è quindi insipido, dal sound timido, alcuni buoni pezzi ma che non bastano a consigliarne l’ascolto. Però non è male e quindi non possiamo consigliarlo neanche tra i migliori sprechi di tempo. Vuole arrivare a un suono simile ai Death ma resta fermo a una grottesca copia dei Kreator.

Essendo un omonimo della band, propongo ai ragazzi di prendere esempio dalle demo e fare un Darkult II. Tra qualche anno però.