Gli As I Lay Dying sono una band metalcore tra le più discusse degli ultimi anni. Ovviamente non per motivi musicali. Sapete cosa, fatico a credere che questo gruppo abbia dei fan italiani. Noi siamo fessi, ma con le tendenze metalcool ci siamo fermati agli Slipknot… e stiamo parlando di un concilio infinito sulla loro presunta metallitudine che dura anche adesso. Due o tre ammiratori del metalcore e degli As I Lay Dying li ho individuati sulla chat di Metalitalia, ma per il resto non saprei se esistono anche altrove. Io di sicuro non lo sono e non ne conosco di persona. In parte non mi vanno a genio per motivi generazionali. In parte perché fanno cagare e basta. Hanno fatto cose decenti in passato, ma a oggi sono proprio fritti. Prendendo in esame Shaped By Fire, trovo sempre quel cazzo di sound e i riff anabolici (una versione un tantino più testosteroide degli In Flames post 2000) che non mi rappresentano nulla. Le canzoni sembrano tante scatolette uguali, tutte con lo stesso contenuto inoffensivo.
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Potrete notare qualche intro arpeggiato qui e là, ma per il resto c’è sempre la solita solfa. Prima quei riff suèdish deth intercambiabili, poi l’effetto che odio del volume che dal basso si apre fino a esplodere. Waw, ma che sorpresona! I ritmi di batteria che passano dal tuppatturupa al dimezzato boing bo-bo-bo-boing studiato per il subwoofer dei romeni. Peccato che i romeni non ascoltino gli As I Lay Dying. E su tutto l’agghiacciante Tim Lambesis che urla e screama e growla, mentre i suoi capelli bagnatissimi titillano il microfono. Poi arriva il bassista che fa una melodiola emo, al centro di ogni fottuto brano. Tutto qui. Non c’è altro, a parte una piccola parentesi quasi thrash sulla decima traccia, Redefined, ma un thrashottìno come gli Slipknot di Psychosocial. Di quello che piace anche a vostra sorella, per capirci. Prendete il pezzo al 42 secondo e capite cosa intendo.
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C’è una cosa che non condivido del metalcore. Le band usano elementi estremi ma li levigano così bene in sede produttiva che le urla, i riff bassi e stoppati, filano lisci nell’orecchio come un cazzetto di cinque centimetri nel mio buco di culo pieno di vaselina. Capito la metafora? No? Ok, prima che mi chiamiate ahfrocio, ve la espongo in dettaglio: il cazzetto è quello degli As I Lay Dying. Siccome vogliono farmi violenza, mi domandano se per favore mi metto a pancia in sotto, ché hanno una sorpresa per me. Vogliono violentarmi, sono dei veri farabutti. Però non gli piace farmi dolore e sentire le ruvide pareti del mio ano. E così (produzione) usano così tanta vaselina, che io neanche mi accorgo di ciò che fanno.
Il metal è violenza vera nel culo dell’anima, questo voglio dire. O meglio, quando vuole essere violenza, almeno che lo sia! Gli As I Lay Dying sono finta-violenza. Sono il wrestling del metal estremo. E oggigiorno tante band anche sulla carta più pesanti (deathcore, goregrind, brutalgoregrind) sono wrestler dell’estremo, mentre i Deicide o i Morbid Angel e i Suffocation erano i combattimenti clandestini zingari contro gli ippopotami incocainati, capite?
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Shaped By Fire mi sembra una cazzatina di album. Anche se pare che i fan (almeno quelli più esagitati che ho visto nei videoclip) siano molto soddisfatti. Un tipo di Metalitalia ha scritto che “questo non è un lavoro che rischia ma una roba molto dentro l’orticello”. L’espressione dell’orticello è mia ma lui di sicuro avrebbe desiderato una capacità di sintesi figurativa così ficcante e quindi non avrà da ridire se gli cambio un po’ le parole. Il gruppo sente di avere troppe cose da farsi perdonare, insomma. E di sicuro non può mettere in conto alla pazienza del pubblico pure delle cazzo di sperimentazioni, no?
No. E quindi eccovi un bel polpettino degli As I Lay Dying (la vecchia guardia del metalcore, come urla qualche metallial). Cosa è un metallial? Definizione mia, sarebbero i fischiotti metallari nati dopo il 2000. Esatto, i millennial del metallo, vale a dire i metallia, quelli che se parlano degli As I Lay Dying gli viene il magone perché loro erano alle elementari.
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Ok, se dovessimo trattare esclusivamente sul piano creativo questo Shaped Of Fire avremmo già finito dieci righe fa. Sapete, quei noiosi che dicono “basta con le chiacchiere, parliamo di musica!” senza tener presente la massima dello zio Frank Zappa!? Invece io direi che è il caso di riflettere sui fan degli As I Lay Dying. Dunque, vediamo. Il pettoruto Tim, frontman e leader della band christian fitness metal si pappa così tanti ormoni che va in pappa col cervello. Invece di uccidere la moglie, come farebbe qualsiasi culturista in overdose da steroidi con un po’ di palle non ancora asciugate dalla dieta estrogena, lui tenta di assoldare uno sconosciuto nello spogliatoio della palestra ma si accorge che è solo un armadietto. E nemmeno il proprio. Alcuni inservienti cileni lo sentono e vanno a denunciarlo a un poliziotto che lo denuncia alla polizia.
Si capisce che Tim è fuori di brocca in quel periodo. Un uomo che arriva a fare una cazzata del genere è fuori. Fuori e basta. Anzi, dentro. In galera. Per sempre. E in effetti lui doveva fare diversi annetti, come Varg, e invece rieccolo in mezzo a noi. I fan del gruppo hanno pregato per il perdono e il ravvedimento di Lambesis ed esultano. Ma arriva una notizia anche peggiore di quella del sicario/armadietto cileno.
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Tim si era allontanato da Cristo un sacco di anni fa, non durante il fattaccio. Gli As I Lay Dying hanno sempre praticato metallo evangelista e non poteva andar bene che il loro leader fosse ateo. Tipo Glenn Benton che diventa musulmano o Marco Mengoni Ga… Va beh. Lambesis ha così finto di avere la fede per motivi di lavoro, come un magazziniere qualsiasi di Mondoconvenienza ribadisce la propria ammirazione per Geova nonostante abbia la cassetta delle lettere che straripa di torridiguardia.
I fan però hanno detto, ok, questo è il motivo della sua perdizione. Ha mollato Dio e l’ha trovato in fondo a una sacca di testosterone. Ora Tim torna da lui e poi da noi. Lambesis non so cosa abbia deciso in merito alla fede, ma sul piano del mercimonio aveva le idee chiare da tempo. Voleva di nuovo gli As I Lay Dying, anche se il resto del gruppo aveva preso le distanze da lui.
E così il resto della band ha optato per una scissione dal leader, avviando un nuovo progetto chiamato Ex- As I Lay Dying… non mi chiedete il vero nome, non lo ricordo e non ho voglia di cercarlo. Lambesis ha minacciato di rilanciare il nome del gruppo con dei nuovi membri e quei nuovi membri sarebbero stati… i vecchi membri!
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Già, alla fine hanno optato per la totale mancanza di dignità, come una vera metal band che si rispetti, e si sono rimessi tutti insieme. Reunion is the new black e di conseguenza ecco gli As I Lay Dying con Tim alla voce. I video dei nuovi singoli, rilasciati nel corso dei mesi, sono dal vivo e rimandano a quell’amore animico che tutto perdona e tutto comprende. La band fa il bagno ricostituente di folla e i fan urlano felici al figliol prodigo di steroidi e confessioni. La cosa di per se stessa mi piace. Gli ammiratori vogliono bene al loro cantante e lo perdonano. Io poi ho sempre sostenuto che non si debba giudicare un artista dalla sua condotta morale (altrimenti non se ne salva uno) ma dalla propria arte, quindi viva Tim Lambesis e gli As I Lay Dying… se fossero davvero in gamba come musicisti. Peccato che invece la loro musica sia mediocre. E io non riesco a evitare di ascoltare il mio rigidissimo senso morale quando ho davanti degli artisti di merda che oltretutto si comportano pure di merda. E quindi li stronco senza pietà alcuna.