wednesday 13

Wednesday 13 – Necrophaze vi fotte come una bestia!

Io ho due grandi passioni, oltre alle moto: la musica rock e metal (sì, sono di ampie vedute) e il genere horror, del quale sono fruitore da quando ancora nessuno misurava i decibel delle marmitte di una moto (vergogna, e lo chiamano progresso!)

Va da sé che ho sempre amato il genere definito horror rock (o shock rock), sin dai tempi in cui Alice Cooper cominciò ad aggirarsi per gli States armato di pitone (credo si chiamasse Cristopher, il pitone dico) e che tengo d’occhio il colorato e sanguinolento carrozzone hollywoodiano di un genere spesso sottovalutato come questo, capace di sfornare gruppi di buon livello, come il progetto solista dell’ex cantante dei Murderdolls, Wednesday 13, nome d’arte formato da Mercoledì, in onore della meravigliosa bimba di casa Addams, e il numero tredici dall’indirizzo dei The Munsters del cartone anni 70 (1313 Mokingbird Lane) adottato da Joseph Poole per sé ed anche per il suo progetto/gruppo.

Dopo tre ottimi dischi e altri piuttosto mediocri, mr. Pool ha deciso di mettercisi d’impegno e, come già dimostrato con il precedente Condolence, riportare il gruppo a livelli decisamente superiori.

Necrophaze è un album di ottima fattura, a cominciare dal raffinato lavoro in fase di veste grafica per la copertina stile manifesto anni settanta; una vera chicca per gli amanti del genere ispirata ai B movies del passato.

Tra gli ospiti presenti, poi, possiamo annoverare dei veri miti, a partire dal più grande di tutti: Alice Cooper in persona (che compare nella title track); presenti anche Cristina Scabbia dei nostrani Lacuna Coil (in Monster, canzone interessante proprio per l’ottimo duetto delle voci) Jeff Clayton (cantante degli AntiSeen e dei Murder Junkies) e Alexi Laiho dei Children of Bodom (nella splendida cover di Animal, Fuck Like A Beast degli W.A.S.P. che, proprio come l’originale di Blackie Lawless e perversi comprimari, spacca di brutto!).

Belli e  godibili gli intermezzi “cinematografici”, frutto della collaborazione di Roy Mayorga degli Stone Sour (qui in veste di tastierista e alle prese con temi e colonne sonore horror).

La produzione curata da Michael Spreitzer (anche chitarrista dei DevilDriver) fa si che tutto l’album scorra bene, cosa non facile visto il genere. Con pezzi potenzialmente esplosivi se proposti live, come la splendida Decompose o la veloce e terribilmente trascinante Bury The Hatchet, questo ottavo (più un live nel 2008) album dei Wedensday 13 convince e sorprende per la freschezza e la spontaneità. Bravo signor Mercoledì, per me è promosso a pieni voti!

Benvenuti alla festa, quindi… e non dimenticate di portare il vostro sangue.