Questa intervista non è recente, risale al 2014. Lo tsunami di Altervista, che a fine 2016 ci bannò perché avevamo pubblicato contenuti video porno all’interno di un nostro articolo, mandò per aria gli articoli usciti dal 2011 al 2016. Abbiamo perduto tutto e siamo stati costretti a ricominciare da zero. Col tempo abbiamo recuperato alcune annate di roba, ma quel buco rimane, soprattutto nel profondo di noi sdangheri. Maledetta Altervista, ma che se fa così? Ci chiudete stalla e cavallini per un po’ di link sessuali? Va beh, in ogni caso abbiamo recuperato l’intervista a Nebo del blog Bagni Proeliator. Non si sa più molto di lui. Non pubblica nulla da diverso tempo. E come lui tanti altri casi che internet ha reso celebri e poi risucchiato nel suo grembo di nulla si fa così presto a dimenticarli. In attesa di scoprire cosa ne sia stato di Nebo, riproponiamo la splendida intervista che gli facemmo nel 2014. Godetevela, è ancora molto divertente!
1 – Ti seguo da abbastanza tempo per sapere che sai farmi ridere, ma poco per sapere come è nato il blog Bagni Proeliator. Te l’avranno chiesto in molti, ma l’hai fatto solo per spargere un po’ di sana figa nella rete?
Macchè, la topa nell’header è venuta dopo. Scrivevo su un forum, dentro la gente s’era talmente rotta i marroni dei miei post chilometrici che continuava a rispondere “ma da dove l’hai copincollato, da stogranpaiodipalle.blogspot.com? O da noncenefotteuncazzo.splinder.it?”. Da lì ho aperto un blog su splinder, che poi è continuato perché RRobe mi diceva “sei bravo, vai avanti”. Pian piano la gente s’è passata il link ed eccoci qui, con Henry Triplette come webmaster e la Third Eye come hosting. Pazzesco.
2 – Quanta verità c’è nelle tue storie di “vita vissuta”? Ti basi su fatti reali e ne costruisci dietro una trama o è la terribile realtà d’un mondo decadente? O ti lecchi solo una rana prima di battere le dita sulla tastiera?
Tutte e tre le cose, dipende. A volte sono pure e semplici fotografie della mia vita, altre volte sono romanzate. Di rado invento tutto di sana pianta, perché la realtà è sempre più divertente di qualsiasi cosa uno si immagini. Poi chiaro, la droga ha fatto e fa molto per l’umanità. A volte ho dovuto rinunciare a scrivere alcune cose perché, paradossalmente, sarebbero sembrate inventate.
3 – A cosa credi sia dovuto il tuo successo? E cosa consiglieresti a un giovane blogger che voglia realizzarsi?
Non ne ho la più pallida idea, bisognerebbe chiederlo a quelli che mi leggono e mi condividono. Chiedere consigli è pericoloso, ma è più pericoloso darne. Quindi al “giovane blogger” consiglio di non chiedere consigli.
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4 – La tua più grande soddisfazione e delusione da quando hai aperto il blog?
La delusione è stata quando quei cornuti di Splinder hanno deciso che nel giro di due settimane chiudevano la piattaforma e chi s’è visto s’è visto. Bozze, header, template, tutto formattato per loro e da rifare. Mi son trovato in braghe di tela senza nessuna competenza nell’ambito Internet e html. Ma del resto, visto che era un servizio gratuito, non posso lamentarmi. La più grande soddisfazione è stata quando Alessandro Ferrari mi ha chiamato dicendo “ehi ciao, non ci conosciamo, ti leggo e sei bravo, lavoreresti con noi?”. Al tempo vivevo in un garage subaffittato e sniffavo la connessione allo studio di un notaio di fianco, non ci credevo che mi pagavano per scrivere.
5 – Eri a Lucca e non sono riuscito a vederti, quanto me ne devo pentire?
L’unica cosa che valeva davvero la pena vedere era Leonora, io a parte un paio di figure di merda sono stato brillo a cazzeggiare in giro.
6 – Com’è andata la presentazione della graphic novel di Nick Banana? Sei riuscito ad autografare qualche tetta?
La presentazione è andata benone e il fumetto sarà una FIGATA PAZZESCA, poi Michele e Kota son dei personaggioni, professionali, veterani. Quindi vi dico subito che le figate saranno loro, le puttanate saranno mie. Tette no, anche se la cosa pazzesca è che ho una cerchia di lettrici donne che spesso colgono l’ironia più degli uomini. Son state loro le prime a difendermi quando è scoppiato il casino con GQ. E poi mi mandano le tette con il mio nome scritto col rossetto, una figata.
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7 – Giusto ieri hanno beccato Wino dei Saint Vitus in Norvegia per possesso di meth, quindi mi chiedevo: hai mai abusato sessualmente d’un divano sotto effetto di acidi?
Hmmm, guarda, so che a Mestre è ancora famoso un tizio che stuprava le colonnine spartitraffico nel ’99. Non ho idea di chi fosse, eh. Però così, per dire.
8 – Il blog italiano sta morendo e gli youtubbe stanno prendendo il sopravvento. Siamo destinati a estinguerci e metterci di fronte l’obiettivo d’una telecamera per rizzare ancora qualche giovane pelo pubico?
Secondo me se il blog italiano sta morendo è colpa dei blogger, non dei lettori. Gente come Manhattan, quelli di IMDI o Orgoglio Nerd fanno tanti più accessi di me; quindi se i lettori calano è perché sì il mezzo è vecchio, ma più probabilmente perché i blogger scrivono roba di merda. Non so se il futuro sia Youtube. La stragrande maggioranza del pubblico medio in Internet ha venti o trent’anni, è gente che cambia, evolve e affina i gusti molto in fretta. Chissà, magari domani mi faccio dare ripetizioni da Farenz, mi metto una telecamera in faccia e divento uno youtuber pure io. Per alcuni miei post funzionerebbe, per altri meno. Dipende cosa vuoi fare, non sono contrario a prescindere. Internet è un mondo in costante movimento.
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9 – Come hai notato siamo una metal ‘web zine’, ma io sul tuo passato non so niente. Hai qualche ricordo da metallaro o ‘con metallari’? Più possibilmente dell’altro sesso.
Uno dei miei più grandi amici, Atza, è un metallaro di quasi quarant’anni che fa l’impiegato al comune. Con lui ho vissuto svariati casini, nel blog ne ho raccontati alcuni e ne stanno per arrivare altri. Cioè, lui è uno che per una donna ha fatto un duello medioevale. Giuro, con tutti i crismi e le regole. Del resto noi siamo della classe 80, nella nostra adolescenza il metal era molto più vivo e diffuso. Quando ho fatto la visita di leva era pieno di capelloni terrorizzati che li rapassero.
10 – I 5 album che ti hanno fatto sodomizzare da Satana
Bigger and Deffer di LL Cool J, Edutainment di KRS-1, Dal Basso di Lou X, 2001 di Dr Dre, Odio Pieno dei Colle der Fomento, Fastidio di Kaos1. Ce ne sarebbero tanti altri.
11 – Sei su un’isola deserta per uno di quei reality che vanno tanto di moda e puoi portarti dietro solo una persona e un oggetto a tua scelta. Chi, cosa e perché…
Leonora e un coltellino multiuso. Con lei trovo tutto, so tutto, ricordo tutto, capisco tutto. A tutt’oggi non ho idea di come ho fatto ad arrivare a 28 anni senza di lei. È tipo il manuale delle giovani marmotte vivente. In alternativa, Valentina Nappi e una macchina fotografica. Perché Dio lo vuole.
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12 – Mai fatto un casting per un film? Pure porno, non importa.
Ma ti pare?
13 – Ti hanno mai pagato per fare sesso?
A bizzeffe, proprio.
14 – E se io ti volessi pagare ora, che tariffa mi proponi?
Bah, una bottiglia di Diplomatico e ti trombo la morosa. Allungami due centoni e ti faccio anche la mamma.
15 – La proposta più indecente ricevuta da un fan?
“Vieni in Lapponia con me”. Giuro. Era anche serio. Dove cazzo è la Lapponia?
16 – La prima volta che ti sei masturbato, dove, come e quando eri?
A 34 anni quando ho visto il numero di condivisioni di un mio post. Tutto quello che ho fatto prima al confronto è niente.
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17 – Essere famoso ti ha fatto montare la testa? Beh credo il fatto che tu abbia concesso un’intervista a noi di Sdangher! ti renda solo fuori di testa.
Eh beh, sì, ormai entro al Cipriani di Venezia e la gente si scansa dicendo “guarda tesoro, c’è uno stronzo qualsiasi che scrive le sue opinioni su un blog, lasciamolo passare”. Maddechè, stessi posti, stesse facce, stessa gente.
18 – Come è migliorata, sinceramente, la tua vita sessuale da quando hai spaccato con Bagni e quell’altra parola che non ricordo mai?
Proeliator. Frà ma ‘ste domande le hai riciclate da un’intervista a RRobe?
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19 – Ti senti prima di tutto un blogger o solo un romanziere di fumetti che fa l’occhietto al mondo in attesa della grande occasione cartacea?
Mi sento come uno che se la vuole godere a palla qualunque cosa succeda, non me ne frega una madonna di dargli un nome. Sono tipo Hansel su Zoolander, hai presente quando dice “so perché sono qui? No! So cosa sto vendendo? No! Ma sono qui, e sono qui per fare del mio meglio”. È tutto un circo, sai. I lettori sugli spalti se ne impippano di chi sei o di chi credi di essere, sono lì per divertirsi e basta. Quindi divertiamoci. Tanto, come dice Ensi, tutti contenti non li farai mai.
20 – C’è qualche articolo che vorresti scrivere ma dato il tipo di blog che hai non puoi farlo?
Alcuni, sì. Del resto col tempo il blog si è evoluto in una direzione tutta sua, se mi mettessi a postare racconti brevi o roba più sensata sarebbe fuori luogo. Però guardiamo il lato positivo, ho ancora un sacco di roba da tirare fuori. In realtà credo di essere appena all’inizio, come autore.
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21 – Ti sei mai censurato? C’è un post inedito in qualche scantinato del tuo pc che reclama vendetta?
Haha, abbestia. In archivio ho valanghe di post incompiuti, inizi di racconti, romanzi brevi, monologhi… Da un paio d’anni ho in testa soprattutto una storia, forse per una serie a fumetti, forse di romanzi. C’ho già scritto seicento pagine. A lei tengo tantissimo ma non posso pubblicarla perché i lettori (e soprattutto gli editori) di rado sono disposti a scommettere soldi e tempo su qualcosa di non rodato, e c’han ragione. Se gli editori fossero tutti come me che mi son sputtanato i soldi del libro in una settimana tra grigliate, mojito e goldoni oggi l’ultimo romanzo pubblicato sarebbe del 1900. C’è tempo. E poi ho ancora tanto da imparare dai professionisti prima di mettermi a fare una cosa del genere.
22 – Salve, sono la domanda numero 22. Di solito esisto solo perché gli intervistatori hanno l’ossessione di chiudere con un numero paro. Hai mai pensato di chiudere il tuo blog?
No, perché? Oggi puoi scrivere dappertutto, basta gestirsi bene il tempo. BPM bassi, drink d’ordinanza, via liscio.