Per la serie “pari opportunità”, dopo quello sulle attrici, ecco un articolo per le amiche più disinibite sui dieci maschi da porno che tutte vorrebbero provare, almeno una volta nella vita. Come sempre moralisti e bacchettoni stiano pure alla larga, grazie!
Eccomi dunque a cogliere l’ennesima sfida di Sdangher: facile parlare di pornodivE, mi hanno detto, ma voglio vederti se il soggetto fossero i pornodivi (masculi). Potevo forse rifiutarmi?
Eccomi dunque alle prese con la Top Pen (aridaje, scusate Top Ten) dei dieci attori di zozz-movies più dotati. Di talento intendo, che avete capito?
Premetto che, come per le donzelle un paio di settimane fa, il gioco è che io vi dica quelli che secondo me sono i primi dieci, ma nulla esclude che voi possiate rispondermi per le rime, ricordandomi quelli che posso aver dimenticato o non inserito nella classifica. Il divertimento nelle Top Ten è proprio quello di sentire i pareri più disparati, no?
10 – Peter North
Ma andiamo a presentare, senza indugi, il decimo classificato, secondo me. Arriva in California dal Canada (ha padre canadese e madre portoricana) e l’elenco delle pellicole nelle quali ha recitato è lungo come una guida del telefono (più di 1600 film, rendo l’idea?). Risulta essere anche il più ricco pornodivo in circolazione ed è conosciuto come tipo simpatico. Nato nel 1957, Peter entra nel giro a 24 anni e, prima come attore e poi come regista diventa famoso ovunque. La sua particolarità pare sia la potenza eiaculatoria che gli è valsa il soprannome di Cumalot. Un idrante fortunato, quindi, anche se pare che ultimamente abbia avuto delle noie legali per questioni private.
9 – Tommy Gunn
A seguire in classifica un attore particolare, non è il più ricco, forse non il più famoso, ma è un tipo avventuroso e testardo che ha costruito la propria fortuna da sé. Sto parlando di Tommy Gunn, body builder all’inizio, dieci anni passati a fare striptease maschile in giro per gli USA prima di approdare alla pellicola e poi una carriera che lo ha portato a collezionare premi e levarsi un sacco di voglie. Nella vita privata è un mattacchione (per dirne una era proprietario di un furgone “attrezzato per l’apocalisse zombi” che ha venduto nello show televisivo Pawn Stars, conosciuto da noi come Affari di Famiglia) e ha lanciato persino una linea di biancheria intima col proprio nome. Perché lo metto nella Top Pen? Perché uno che scopa quanto lui ed ha posseduto un furgone “zombi apocalypse” è fottutamente sdanghero!
8 – Gabriel Pontello
Lui è il supereroe del porno anni ottanta, l’uomo che ha dato lustro all’arte del fotoromanzo pornografico con la rivista intitolata col nome del suo personaggio protagonista: Supersex.
Anche qui i più agee tra voi ricorderanno l’urlo “Ifix Tcen Tcen” che presagiva l’impellente e imminente orgasmo, gridato a squarciagola da Gabriel sopra alle più famose pornostar dell’epoca (Cicciolina ne sa qualcosa, per intenderci).
Per assurdo che possa sembrare nell’era di internet, il fotoromanzo per adulti fece incontrare due idee ben distinte del mondo porno: il fumetto pornografico, che annovera esempi a centinaia, ricordate ad esempio Zora la Vampira, Sukia (vampira), Oltretomba (horror story non solo di vampire), Jakula (n’altra vampira), Streghella (strega maiala non vampira, una rara eccezione) e il mondo della rivista a luci rosse, in quegli anni sempre più disinibita e presente sul mercato con le varie testate Men, Le Ore Liete e così via.
Con un lavoro di fotografia importante (era in bianco e nero, immaginate che casino per un tecnico luci, lasciando lo spazio per i fumetti e dovendo ottenere il risultato erettile voluto in pochi scatti) il genere necessitava di professionisti davvero all’altezza e il buon Gabriel aveva tutte le carte in regola.
Tra i suoi tanti meriti anche quello di aver fatto conoscere Rocco Siffredi al produttore Marc Dorcel, incontro assolutamente essenziale per la carriera del nostro connazionale nell’industria del divertimento per adulti. Se dal vostro punto di vista un supereroe che arriva alla gioia solo dopo aver educatamente avvertito con chiarezza la o le partner, in modo che possano prepararsi all’evento, non è degno di stare qui non avete capito niente, ma visto che continuate a leggere suppongo apprezziate la classe di un messaggio come Ifix Tcen Tcen!
7 – Lexington Steel
Un ragazzone nero con un nome d’arte così promette bene da subito, il porno però non era la sua prima scelta. A differenza del classico stereotipo del pornodivo americano, Lexington Steel è laureato (storia e studi afroamericani alla Syracuse University nel 1993) e aveva un lavoro fisso come intermediario finanziario. Galeotta fu una festa finita in porciletto con ammucchiata, che lo fece notare a un regista e, si sa come vanno queste cose, gli aprì la strada verso un radioso futuro nel cinema a luci rosse.
Il nostro amico fece due veloci raffronti tra il proprio stipendio e i guadagni nel porno di quei tempi e così decise di lavorare di più col suo pitone nero e di meno con giacca e cravatta. Come dargli torto?
Dopo un qualcosa come milleduecentoerotti film si dedica alla regia con ottimi risultati. Tra le sue relazioni sentimentali ricordiamo quella sfociata nel matrimonio con la collega Savana Styles. Lo mettiamo nella Top Pen perché uno così fortunato si incontra di rado!
6 – Evan Stone
Un fisico da culturista, capelli lunghi fregandosene delle mode, espressione strafottente perennemente sul viso e alcune scene memorabili che lo hanno immortalato in situazioni al limite del ridicolo e anche oltre (come non ricordare i due episodi di lui con Deni Jensen, quello in bilico sulla Harley truccato coi baffoni finti e bandana da biker, e poi quello in cui lui arriva vestito da uccellino giallo, non scherzo, e la seduce con successo?).
Classe 1964 e tanta ironia, questo ragazzone originario di Dallas, che per anni fu il toro da monta della Brazzers, merita di rientrare in una classifica come questa soprattutto per un sense of humor davvero degno di Sdangher (e se non mi credete andate a vedervi l’episodio passerotto piselluto che vi ho citato poco fa, io sono anni che rido).
5 – Johnny Sins
Un uomo pelato, belloccio e venerato da registi e attrici, al punto che pare si porti a casa anche cinquemila verdoni a scena girata. Sins è entrato nel mondo del pornazzo relativamente tardi, all’età di ventotto anni suonati, ma ha saputo spendere le proprie carte con oculatezza e crearsi gli agganci giusti. Ha all’attivo, dicono, più di 2300 pellicole (dati Internet Adult Film Database, quindi attendibili… ma duemilatrecento film sono tanti, vi rendete conto? Roba da consumarsi il pipo, dico io!) molte delle quali con il marchio canadese Brazzers, ma ha collaborato anche con la Vivid, con la Digital Playgrounds e parecchi altri nomi importanti. Perché l’ho scelto? Due mila tre cento e più…
4 – Harry Reems
Per spiegarvi chi era questo signore devo andare indietro nel tempo di decenni, al film che più di tutti gli altri rese possibile la diffusione del porno a livello globale: Deep Throat, Gola Profonda. In un tempo in cui il porno praticamente non era diffuso se non in determinati ambienti ben circoscritti, i più grandi di voi ricorderanno i cinema a luci rosse coi cartelloni censurati e le edicole che mettevano le riviste più smaliziate in posizione meno raggiungibile dagli sguardi della puritana opinione pubblica, rispetto ai periodici e ai quotidiani più comuni. In questa situazione da medioevo, Gerard Damiano, un regista americano, ebbe il coraggio di far uscire questo film, tra il porno vero e proprio e un certo erotico molto spinto, che divenne un cult a tutti gli effetti.
Con la procace Linda Lovelace come star femminile, la pellicola annoverava questo mandrillo baffuto, Harry Reems per l’appunto, che poi avrebbe fatto parte anche del cast dell’altro famoso porno anni settanta: Il Diavolo In Miss Jones. Nominarlo e ricordarlo nella nostra Top Pen vuole essere un omaggio alla carriera e un ringraziamento a mr. Reems.
3 – Rocco Siffredi
Non poteva mancare il nostro Rocco nazionale, personaggio intelligente e riconosciuto fuoriclasse (e fuori misura) del porno internazionale, che ha saputo integrarsi nella scena e diventarne un cardine.
Di Rocco sapete già praticamente tutto quello che c’è da sapere, l’esordio nel porno risale all’età di vent’anni e la sua carriera è ben lungi dal terminare, nonostante lui annunci ai quattro venti la volontà di ritirarsi a vita quieta già da anni.
Pur avendo, in passato, abbandonato il porno per amore (di tale Tina, modella inglese fuori dal giro, quando era ancora molto giovane) vi ritorna prontamente, contattato dalla star Teresa Orlowsky, un paio di anni dopo (finito l’ammore vai con la patata, che consola e distende, altro giro altro regalo).
Potremmo parlare per un intero articolo di lui (scherzo, lo sto già pensando, che vi credete, noi di Sdangher siamo gente efficiente) ma credo che, per ora, concluderò con una citazione proprio di Rocco che, a proposito delle proprie partner nei film dichiara: «Voglio vedere l’emozione… la paura… l’eccitazione… gli occhi alzarsi dalla sorpresa». Meglio di così…
2 – Ron Jeremy
Alt, fermi tutti! Qui si entra nel mito. Ron Jeremy è un tizio di New York, basso, grasso e peloso (lo chiamano il Porcospino nel giro Hard) che non ha mai fatto palestra, non ha mai usato droghe e non abusa di alcool. Voi direte, ma cosa lo rende il numero 2 in classifica? Il fatto che, simpatico e ridanciano, abbia ottenuto di divenire un metro di paragone nel porno amerregano, rispettato e invidiato da tutti nell’ambiente e fuori.
Viene citato come il simbolo dell’uomo ingrifato americano e ha partecipato a pellicole che col porno non c’entrano nulla perché è perfetto nella parte, con quell’aria da porcello impenitente quale in effetti è.
Nella sua carriera ha lavorato con le migliori attrici in circolazione, anche in età over 50 (ma parecchio over, non scherzo, la scena con Rebecca Blue in cucina è piuttosto recente, per dirne una famosa) e la conta delle pellicole in cui compare supera le duemilatrecento unità (più di Johnny Sins, non ho parole. Sono molto ammirato, davvero).
Tanto di cappello Ron, per un tipo non bello e neanche fisicato sei un grande, lasciatelo dire.
1 – John Holmes
Al primo posto, siore e siori, ecco a voi il nostro vincitore. Assoluto, unico, conosciuto da tutti in Italia anche grazie alla canzone tributo di Elio e le Storie Tese, intitolata col suo nome… John Holmes!
Ebbene si, nessuno quanto lui può rappresentare il porno al maschile. Comparso in più di duemilanovecento pellicole hard, dotato di trentadue centimetri di “dimensione artistica” che lo rendono un record nel porno senza artifizi, Holmes (cognome del marito della madre, lui non conobbe mai il padre biologico) prima di fare porno fu soldato per tre anni negli anni sessanta, poi autista di ambulanze e carrellista.
Già sposato quando entrò nel mondo del porno, nei primi tempi lavorò in riviste e video 8 (pellicola, precedente al VHS) senza informare la signora Holmes e utilizzando pseudonimi, ma viste le dimensioni del suo “talento” risultò comunque facile risalire a lui. Purtroppo fortuna e cervello non furono decisamente sue alleate, visto che proprio le sue cattive abitudini avrebbero finito per rovinargli l’esistenza.
Fu accusato di favoreggiamento della prostituzione negli anni settanta, ma questa non fu che la prima delle disgrazie che portarono Holmes in un sempre più devastante declino, culminato nell’abuso di droghe e in una vita da tossico. Per via delle proprie dipendenze arrivò a essere coinvolto in crimini di vario genere (fu invischiato anche nella strage di Wonderland Avenue, un caso che fece molto scalpore nei primi anni ottanta) che lo portarono alla galera e distrussero la sua carriera prima e la sua vita dopo.
Divorzio, tossicodipendenza, prostituzione e una confessa bisessualità (negli anni ottanta considerata come gravissimo difetto, non dimenticate che parliamo di altri tempi) portarono le sue possibilità di lavoro a ridursi drasticamente, considerando anche che le performance dell’attore scesero di intensità man mano che la sua rovina fisica progrediva.
Nel 1986 gli fu diagnosticato l’HIV, contratto certamente per via sessuale, in quanto Holmes aveva una ben nota fobia per gli aghi. Muore l’anno seguente, chiedendo di essere cremato per paura che qualche feticista folle cercasse di rubare il suo “attrezzo” di lavoro (era talmente ossessionato da tale timore che pretese un esame medico del corpo prima della cremazione).
L’anno dopo, ormai devastato dal Sarcoma di Kaposi, sposa la pornostar Misty Dawn in seconde nozze.
Nominato addirittura in un dialogo in Le Iene di Tarantino, interpretato da diversi attori nel cinema di massa, compreso Val Kilmer in Wondrland-Massacro a Hollywood (2003), John Holmes resta il re del porno.
Di lui disse per l’appunto il regista di film a luci rosse Bob Vosse: “Holmes è stato per l’industria dei film per adulti ciò che Elvis Presley è stato per il rock’n’roll. Semplicemente il Re”. Muore a Los Angeles nel 1988.
Un’ultima curiosità: con il fallimento della Cabalero Control Corporation, nel 90, la maggior parte dei film di Holmes divenne di pubblico dominio ma, visto il supporto video 8 (dalla durata limitata nel tempo e facilmente deperibile) sul quale molte pellicole erano state girate senza che mai nessuno le riversasse su VHS, un gran numero dei titoli andò distrutta nel tempo, senza lasciare traccia.
Al mondo rimane però il ricordo di questa icona del porno, uomo bello e maledetto, il cui “talento” ancora oggi è commemorato con un dildo in commercio delle stesse, gigantesche, dimensioni del suo organo (porta anche il suo nome: model John Holmes, giusto per capirci).
E con questo concludiamo la mia personale Top Pen dei maschietti più quotati del mondo del porno, tra ieri ed oggi. Arrivederci a presto!