Siamo abituati da anni a identificare il mondo del rock’n’roll con l’attitudine trasgressiva, incentrata ovviamente sul consumo di stupefacenti e il sesso promiscuo. Il rock degli anni 50 nasce con l’idea di ribellarsi al sistema o più semplicemente dimenticare la guerra appena trascorsa e godersi la vita. Il mondo giovanile vuole il divertimento sfrenato e senza limiti, per cui tanto alcol e rimorchio. Ma come si sa, l’America è puritana e le ragazzine innamorate del delinquentello di periferia tutto impomatato vengono osteggiate dal “proibizionismo” genitoriale, che ostacola il processo di liberalizzazione della generazione ribelle. L’avvento degli Hippy
Con l’avvento del periodo hippy della seconda metà degli anni 60 le droghe contribuiscono a liberarsi dei tabù. Si va contro la famiglia e si fugge di casa per raggiungere Woodstock, sogno in terra fatto di pace amore e libertà. I giovani maschi di quel periodo cominciano a scopare come ricci fatti e strafatti, soprattutto felici di condividere tutta questa libertà con il popolo femminile, che a propria volta è lieto di liberarsi dalle cinture di castità morali imposte dai genitori.
Non si hanno notizie di stupri o violenze sessuali, ci si concede felicemente senza problemi, basta condividere lo stesso ideale. Purtroppo la madre dello stupido è sempre incinta e l’opinione pubblica inonda il mercato del cinema con pellicole che trattano di bikers violenti che invece di scopare in santa pace se le cerca e violenta le femmine impaurite da tanta cattiveria.
Nascono i Charles Manson che se le batte tutte e manda a uccidere le sue donne come “autome” convinto di essere il nuovo guru che ha scoperto il potere di cambiare il mondo.
Il punk degli anni 70 ci riporta con i piedi in terra
“Questo è quello che avete creato, una generazione di ribelli ed immondizia puzzolente !!!!!” e giù a scopare fatti, strafatti, maleodoranti e incazzati neri. Maschi e femmine uniti sotto lo stesso ideale, anche qui.
E arriviamo finalmente agli anni 80 con l’avvento del metal. Anche qui bisogna fare delle distinzioni. Il metal, dopo la fine della NWOBHM, che imperava in Inghilterra a cavallo tra la fine dei ’70 ed inizi ’80, si divide in due tronconi netti. Da una parte il thrash speed metal e dall’altra il glam metal e qui la questione del sesso si complica un pochino.
Il metallaro comune scopa veramente poco perché troppo distratto ad ascoltare e godere delle meraviglie musicali. Così anche il mondo femminile ragiona da “maschio” , si veste in maniera cattiva, si riempie di borchie e toppe e se ne va in giro con il ragazzo a bangare ai concerti. Questa generazione gode di musica e basta.
Con la metà degli anni 80, l’America…
L’america diventa il punto di arrivo per band metal desiderose di scalare le classifiche e fare un botto di soldi. Non solo denaro ma sesso sfrenato. Adesso anche il più brutto degli esseri umani diventa un figo da paura suonando il glam, scopandosi tutte le pollastrelle che trova in giro, truccandosi come una puttana e riempiendosi la patta dei pantaloni con bottiglie o mucchi di ovatta. Il buon Carlo Verdone ironizzò al cinema impersonando il tipico coatto della Roma anni 70 di Un sacco bello e poi lo aggiornò in Troppo forte nella decade successiva.
Insomma, negli anni 80, il metallaro scopa come un riccio senza manifestare la propria virilità; bisogna truccarsi da femmina salvo poi tirarlo fuori alla prima occasione e farlo funzionare al meglio, perché l’importante è mantenere in alto il vessillo del gallo cedrone e macchina del sesso. Fermiamoci qui , il seguito è solo una ripetizione del passato con una mentalità differente e meno inesperta.
E siamo giunti finalmente a centrare il succo del discorso:
COME FUNZIONA IL SESSO NEL METAL ?
Inutile parlare a titolo personale perché mi sembra irriverente e di poco interesse, posso però fornire esperienza di ciò che vedo in giro. Insomma , scoparsi una metallara non è facile proprio per niente.
Dimenticatevi dei film sulla storia del rock, le groupies, le biografie dei vari Motley Crue o Guns’n’Roses, qui siamo di fronte ad un pubblico femminile che “non te la da”, questo è il punto, oppure che te la da con il beneficio dell’inventario, insomma, il metal-pensiero non si discosta dalla mentalità comune dell’essere umano bigotto.
Non sono cattivo e non voglio neppure destare dal sogno chi invece preferisce credere che essere bellocci, truccati o metallari incattiviti faciliti l’approccio sessuale. Il network è pieno di ragazze con selfie ammiccanti o esibizione del proprio corp , pronte a dartela al primo incontro, pantere da sogno. Leggo tra i commenti femminili critiche verso le puttane che la danno con facilità……MA CAZZO, FATEMELE CONOSCERE TUTTE QUESTE PUTTANAZZE, QUESTE RIOTGRRRLS CHE VIVONO LA LIBERALIZZAZIONE DEL SESSO IN MANIERA SUPERFICIALE, FATTO DI DIVERTIMENTO SENZA LIMITI !!!!!!!!
In Italia la metal-femmina non te la da, è palese, è così, allargo le cosce solo se la storia è seria e diventi il mio uomo per il resto della vita. E non andare a puttane sennò ti stronco l’inguine. E non bere troppo sennò fai lo stronzo con le altre pollastrelle al pub.
E che ti pensi, che sono la tua zoccola?
Ora non voglio entrare nel merito della questione, ognuno è libero di vivere il rock come meglio crede e non voglio neppure incoraggiare il sesso goliardico ma per esperienza vi dico che il metal-pensiero sul sesso è vissuto in ugual maniera anche all’estero.
La metallara tedesca non si concede facilmente, non va con i “vecchi” e vede l’uomo italiano come il classico dongiovanni che rompe le palle. In Francia non provare a rimorchiare una metalgirl perché tentare un approccio con la femmina non è da metallari ma solo da classico coatto italiano antico.
Le metal-olandesine non ti strisciano di uno sguardo e le metal-norvegesi ti mettono il cappio al collo: “sono bella e scopi solo se mi sposi!”.
Ma insomma, perché pensare che la metal-femmina debba essere solo una zoccola che deve darla al primo venuto? No, non voglio assecondare un pensiero simile, perché considero la donna una persona da rispettare sempre e il maschio una testa di cazzo che non sa più conquistare.
Dico solo che nel metal bisognerebbe imparare a vivere la propria libertà, liberarsi dei propri tabù e vivere la sessualità senza il tarlo del peccato. Starà all’intelligenza delle persone considerare una sana scopata come una conquista sociale e non una esibizione del proprio “machismo” o di una “zoccolata” da parte della femmina. E poi se ti vesti di pelle e giochi a fare il ribelle tutte queste domande non dovresti portele.