Ok, non potevamo non parlare di un argomento succoso e scomodo come i gruppi che hanno fuso musica estrema e sesso, non trovate? Beh, dai, non ditemi che non conoscete per niente gruppi fini e delicati come le Rockbitch o Erocktica! Poco male, ci sono qua io a gettar luce sul porno rock degli anni ’90 per coloro che ignorano del tutto il genere o a far ricordare i fortunati che invece lo conoscono bene e lo ricordano con affetto!
Le Streghe son tornate e hanno le calze a rete
Cominciamo con il gruppo di punta, quello più sfacciato e famoso, che ha scandalizzato femministe talebane e casalinghe morigerate persino nella smaliziatissima Svezia (oltre che aver problemi in Inghilterra, Scozia, Norvegia e altri stati ancora per via delle loro performance live senza limiti), le Rockbitch!
Le Rockbitch sono nate da un embrione rock funkie chiamato Cat Genetica attivo dagli anni settanta e fondato da Amanda e The Beast. Costui è stato l’unico membro maschio del combo per un certo periodo, poi è passato a essere il produttore, lasciando la band alle sole ragazze.
Si sono trasformate in Red Abyss nel 1989, assumendo influenze più jazz e rock oriented e infine in Rockbitch sul finire degli anni ottanta, con una matrice rock punk molto evidente e suoni addirittura metal in molti pezzi (una evoluzione mica male, ci mancava che facessero bossanova, liscio e lirica e poi avevano suonato proprio di tutto).
Adepte di una comune nata in Francia, ove professavano, o meglio professano ancora oggi, il libero amore e il sesso di gruppo (no, non stanno cercando nuovi adepti, rassegnatevi) le Rockbitch hanno circolato per anni in tutta Europa, con i loro spettacoli live che erano più esibizioni porno che concerti, conditi da sesso orale sul palco, lesbo show tra un pezzo e l’altro, pissing e fisting tra loro (sempre sul palco), sadomaso ostentato con insistenza coinvolgendo il pubblico, preservativi dorati lanciati tra le prime file di fans, che davano libero accesso al backstage per rapporti sessuali con i membri della band, dopo lo show. Cose così, insomma.
Con una serie di soprannomi volutamente assurdi (Amanda “The Bitch”, Tony “The Beast”, Luci “The Stage Slut”, Chloe “The Haema -Whore”, Kaly ed Erzulie “The Sex Magick Priestesses”) che rimandano alla Setta auto-costruita le cui idee di paganesimo e carnalità spinta all’estremo erano il motore della comune prima e della band di conseguenza, le Rockbitch furono certo la band più porn oriented della storia. Nessun altro gruppo ha raggiunto i loro livelli ed è stato tanto osteggiato dalle autorità di tutta Europa, per ben ovvie ragioni.
Davano un valore religioso all’atto sessuale in sé, rifacendosi a varie fonti più o meno “esoteriche”recuperate in giro nel calderone della magggiaaaa, che tira sempre e va da paura, quasi come il porno.
Il loro genere era un punk rock grezzo, diretto, con testi che parlavano più che altro di temi connessi con la sessualità femminile, come mutilazioni genitali, disturbi alimentari e altre situazioni estreme legate all’argomento.
Incisero anche un disco, invero non un capolavoro, ma pur sempre prodotto dalla tedesca Steamhammer e regolarmente distribuito, Motor Driven Bimbo. La casa discografica, però, chiese loro di contenersi durante i live e questo provocò la rescissione del contratto in atto e impedì l’incisione di un secondo lavoro discografico per la band (si parlò di un titolo, Psychic Attack, e di influenze più gotiche, giusto per esplorare un po’ un genere diverso…).
Le “streghe porno” sciolsero il gruppo poco dopo, divenendo famose, più che per Motor Driven Bimbo, grazie all’esplicito documentario girato in Olanda intitolato Bitchcraft e per un paio di video live che le ritraevano fare magia e… altro.
Alcune delle componenti della band tornarono poi live in Europa e America, ma senza lo spettacolo sexy delle Rockbitch. Spinte dal loro credo politico esoterico andarono promulgando il messaggio di valorizzazione sessuale femminile attraverso il sesso ma in maniera più “morigerata”. Ovviamente la maggior parte dei fans resta molto interessata alla fase “zozza” della loro carriera, anche se la faccia esoterica del gruppo ha un suo fascino.
Balle, l’ho scritto per non sembrare un becero maschilista fallocentrico ma a quasi nessuno fregò nulla del messaggio di stregoneria in aria orgiastica della band.
Le sole vendite del cd non bastarono a salvare le Rockbitch, che per via dei continui boicottaggi della “censura” si videro cancellare sempre più date e, di conseguenza, i derivanti introiti dei concerti, linfa vitale per il gruppo. Si sciolsero e si ritirarono nella loro comune di giovani maghe sessuali, scomparendo dal panorama rock e metal.
Ma non furono certo le sole a unire, soprattutto in fase di concerto dal vivo, sesso esplicito e musica rock. Mi vengono in mente almeno altre due band che si distinsero per il loro approccio “for adults only”.
Pink Snow e il progetto Erocktica/Porn Rock
La bandviene da New York, città che da sempre forgia talenti bizzarri e degni di nota, e nasce nel 2000, inizialmente con questo nome: Porn Rock In America. Fondata dalla cantante, una bella ragazzona bionda dal fisico giunonico di nome Pink Snow, che non aveva certo paura di mostrare il suo lato “sensuale” durante i concerti, serviva un menu di sesso (avevano al seguito una vera e propria truppa di “ballerine”) e rock’n’roll piuttosto movimentato sotto la definizione di Theatrical Erotic Rock Stravaganza coniata su misura dalla cantante e leader.
Dopo un primo live al leggendario GBGH di New York, che rese i Porn Rock improvvisamente famosi in città, cominciarono a costruirsi un pubblico fedele negli USA facendo date su date. Portarono la propria musica con contorno di spettacolino per adulti anche in Europa, e fu lì che la produzione Bold Brothers, che li aveva contattati per il tour europeo, li convinse a cambiare il nome in Erocktica, scelta che risultò vincente per la band, che, dopo un primo periodo in cui mantenne il nome Porn Rock in America, passò ad usare solo il monicker Erocktica nel 2004.
Dividendosi tra eventi del mondo del porno e concerti a supporto di band come L.A.Guns, Warrant, C.C. Deville, Faster Pussycat e altri nomi del firmamento hard rock e metal del tempo, suonarono per anni, senza mai perdere la loro identità, insistendo in ogni luogo possibile con il loro peculiare spettacolo ai limiti del consentito. Sfornarono due dischi: Porn Again e Second Cuming, un DVD ufficiale e alcuni demo (il primo, del 2002, si intitolava Pink Inside).
Dopo il loro scioglimento, nel 2010, Pink Snow si ritira dalle scene dicendo di voler tornare a studiare. Morirà di infarto nel 2012, alcuni diranno “perché le mancava l’affetto dei propri fans” lasciando il mondo del rock un po’ più povero.
Gen & The Genitorturers
Ultima band che voglio presentarvi, in questa carrellata di rock a luci rosse sono i Genitorturers. Venivano da Orlando, in Florida. Facevano un mix di Industrial Metal, Hardcore Punk e una puntina di Electronic anni novanta.
Capitanati dalla bella Gen, biondissima moglie del bassista e cantante dei Morbid Angel, David Vincent (Evil D), ebbero il loro exploit all’inizio degli anni novanta e furono un esempio di come un completìno di lattice, spilloni veri e presunti tali, lacci di cuoio, ballerine seminude bellissime e musica piuttosto orecchiabile possano essere ingredienti sempre vincenti per una band americana con abbastanza coraggio.
Definiti da Hustler, che gli dedicò uno special nel 2004, come “la band più sexy del mondo”, divennero famosi per le loro performance a base di musica e BDSM, nelle quali erano aiutati da un gruppo di artisti vario e originale, specializzato in dette espressioni artistiche.
Durante gli anni della loro attività ci lasciarono tre album in studio (120 Days of Genitorture del 1993, Sin City del 1998 e Blackheart Revolution del 2009), tre video DVD: Society of Genitorture, The Society of Genitorture (premio originalità, prego) e Live in Sin, a mio avviso il migliore dei tre.
Apparvero in diverse colonne sonore, fecero le comparse in alcuni film e alcuni loro pezzi furono usati persino nelle soundtrack dei videogiochi (ricordo Flesh is the Law in Vampire The Masquerade – Bloodlines, ad esempio).
Qualche tempo dopo l’uscita dell’ultimo album sparirono dalle scene, ritornando live con una tournee nel 2014, per festeggiare i vent’anni dall’uscita del primo album. Per apprezzare la band non mi resta che consigliarvi la visione dei loro live, che restano una pietra miliare nel genere Porn Rock a tinte BDSM piuttosto forti.
Buon divertimento!