christmas

Hey boyz! It’s Christmas time! (O come rovinarsi ulteriormente le merdose feste natalizie)

Oh oh oh guyz!! Christmas is here!!
Se non fosse che potrei offendere sensibilità il buon gusto di più di qualcuno, evito i moccoli selvaggi ché, in fondo, tra un pochino arriva il bambinello e allora, poveretto, perché prendersela con lui se c’è stato chi ha ben pensato di coverizzare le più famose carole di natale della tradizione anglosassone?
Anni fa – penso l’ottobre del 2008 – uscì una compilation per Eagle Rock. Se ne trovano tracce su You tube e si intitola We wish you a metal Xmas. Ma ce ne sono tante tante altre in giro eh?!
Tralasciando tutto ciò che di carino è stato fatto in ambito natalizio, e mi riferisco ai Twisted Sister ma non solo a loro, mi è venuta voglia di andare ad ascoltarmi le cover più scandalose. Quelle che quando ne hai ascoltato 20 secondi a brano, skippando selvaggiamente, ti stritolano i maroni in una morsa micidiale. E allora, dalla dieci alla uno andiamo a incominciar!

10 – Gli Skaza. E voi giustamente direte: “Ma chi cazzo sono?” È… bella domanda. Mi imbatto per caso in questi Hanson del metal. Bravini con gli strumenti ma coverizzano Last Christmas di Giorgio Michele quando era negli Wham, che già l’originale faceva venire il latte alle ginocchia. Una palla (di Natale).

9 – Poi, tra i suggerimenti del tubo, chi ti arriva? Chris Wyse, attualmente bassista dei Cult, che insieme a Chuck Billy (che non avevo riconosciuto) Scott Ian, John Tempesta (una volta nei Testament anch’egli), Jonathan Donay (Shadows Fall) coverizzano in maniera orripilante la sempiterna Silent Night. Il growl ci sta come i cavoli a merenda nel sedere.

8 – Sarebbe stata una bella versione quella del sempre amato Lemmy Kilminster. Egli rese una rutilante versione di Run, Rudolph, Run in salsa southern blues insieme a Billy Gibbons degli ZZ Top. Beh… per me la sua voce non ci sta per niente. Rende il tutto troppo troppo polveroso esattamente come una landa desertica dell’Arizona. Che bello il natale mezzi disidratati sotto un saguaro con gli avvoltoi volteggianti nell’aria.

7 – Doloroso come un roditore attaccato ai maroni, ecco a voi un Geoff Tate davvero fuori tema. Un cantante che ho sempre amato ma che nella sua versione di Silver Bells sembra messo li per sbaglio. Secondo me lo hanno tirato dentro lo studio di registrazione mentre ci passava davanti.

6 – Ancora più fastidiosi di Geoff Tate che, poveretto, lo scuso perché ha una certa età arrivano i Korn (mio dio…) che nel 1999 si divertono a rifare Jingle Bells. Balls per loro. Ma anche per me. Una cover che non starebbe bene neppure come lettiera per il gatto.

5 – Ed ecco arrivare come un treno carico di merda, con quel “biiiiiiiiiii” la radio fuori dal campo sonoro e la voce del solito psicopatico che cerca di pulire una carpa i “xmas auguri” degli Slipknot. Che poi non è una cover o cosa, ma una roba messa su per MTV. E sti cazzi! Un videino irritante con il solito tizio mascherato che si trova in mano una boccia per l’alberello e, super telefonata, l’azione seguente che prevede la mazzata sulla suddetta boccia mandandola in mille pezzi. Ma vaffanculo.

4 – Naughty Christmas dei Lacuna Coil è una roba con suoni iper-moderni e ho detto tutto. Un incrocio che è una leccata di culo al mondo “emo+qualcos’altro” e il “pop-Nu-metal” della peggiore specie. Furbescamente ci infilano nel testo anche la figura del Krampus, che fa sempre molto effetto. Il film Krampus uscì nel 2015 e ‘sta roba nel 2016. Una nenia dal marketing impeccabile ma orripilante. Non è una vera e propria cover ma si appoggia a una melodia notissima.

3 – Ecco arrivare la soporifera versione di Little Drummer Boy con Doug Pinnick (Kings X) alla voce accompagnato da Billy Sheehan, George Lynch e Simon Phillips. Doug rende una canzone pallosa ancor più pallosa! Va bene che forse non aveva tanta voglia di prestarsi ma allora, e piuttosto, meglio non farlo!

2 – È una delle band più gettonate del momento. Parlo degli Amon Amarth. La loro versione di Jingle Bells è la solita caciara in growl che non mi dice nulla. Molto meglio la loro Viking Christmas. Ma perché ho sempre la sensazione che chi coverizza le carole natalizie lo faccia quasi per dovere?

1 – Ultimi ma non ultimi i Green Day con la loro versione di We Wish You A Merry Christmas. Una robetta punk vagamente “divertente” ma nulla più.

Insomma raga. Qualcosa di buono c’è in giro. Vi consiglio Ronnie J. Dio con Iommi che rifanno God Rest Ye Merry Gentlemen (rifatta anche da Sting nel suo album dedicato al natale If On A Winters Night del 2009) oppure Rob Halford con il suo Celestial di quest’anno o la Trans Siberian Orchestra. Ma per le dieci sopra beh… avete capito no?