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Palermo Pop: il festival dimenticato che ospitò la prima esibizione italiana dei Black Sabbath

Quella che voglio raccontarvi è la storia di un evento musicale tanto grande quanto dimenticato, portato avanto per tre edizioni di fila e che, come vedremo, rischiò di assumere dimensioni clamorose. Il Palermo Pop si svolse per la prima volta nel 1970, grazie a un corpulento imprenditore italo-americano, Joe Napoli, che, all’indomani del celebre Woodstock, si mise in testa l’idea alquanto ambiziosa di dare vita ad un festival musicale di caratura internazionale nel capoluogo siciliano.

Appoggiato dall’ Azienda Turismo Palermo, presieduta allora dall’ex sindaco, il democristiano Antonio Bevilacqua, Joe Napoli cercò di sfruttare le sue numerose amicizie nel panorama musicale che già gli avevano consentito di portare in Europa, per la prima volta, alcuni grandi artisti americani.

La città di Palermo, reduce da un decennio a dir poco drammatico e che era stata oggetto di una mastodontica speculazione edilizia passata alla storia come il “sacco di Palermo”, sognò in grande nei mesi che precedettero la kermesse.

Joe Napoli, infatti, strappò la disponibilità a prendere parte all’evento agli amici Jimmy Page e Keith Richard e, per alcune settimane, anche i Pink Floyd sembrarono ben disposti a suonare in Sicilia! Alla fine la possibilità di vedere insieme e sullo stesso palco Led Zeppelin, Rolling Stones e Pink Floyd sfumò.

I Led Zeppelin furono gli ultimi a saltare, al punto che sui manifesti del Palermo Pop 70 rimarrà l’immagine di Robert Plant che Joe Napoli aveva fortemente voluto, ormai certo della loro presenza, ma rimasta al suo posto anche dopo la definizione del bill, grazie alla disponibilità dello stesso Page.

Gli Stones si divisero fino all’ultimo circa l’opportunità di esibirsi a Palermo, e sarà lo stesso Keith Richards ad annunciare telefonicamente il forfait all’amico Joe. Discorso ben diverso per i Pink Floyd, la cui assenza fu più che altro dovuta alla richiesta di un cospicuo anticipo, ritenuta eccessiva dall’Azienda Turismo Palermo.

Nonostante le defezioni, il progetto andò avanti e, finalmente, il 16 luglio del 1970, allo stadio La Favorita di Palermo, oggi Renzo Barbera. Il festival ebbe inizio, protraendosi fino al 19 luglio con una presenza di pubblico complessiva stimata intorno alle 80.000 unità.

L’evento venne trasmesso in diretta radiofonica dalla RAI e seguito da otto stazioni radio-televisive internazionali. Sul palco si esibirono artisti folk, rock e jazz di caratura mondiale del calibro di: Aretha Franklin (foto sopra), Duke Ellington, Arthur Brown, Johnny Halliday, Tony Scott, Brian Auger, gli Exseption e Kenny Clarke.

Tra gli italiani fecero la loro comparsa sul palco palermitano i Ricchi e Poveri, un contestatissimo Fred Bongusto, Little Tony e molti artisti siciliani come il mitico Clan Free, il sassofonista Enzo Randisi e Franco Trincale, che sarà portato in questura dopo aver urlato al microfono un “Nixon boia”.

Arthur Brown mentre sale sull’auto del commissario Boris Giuliano

In questura ci finirà anche Arthur Brown, addirittura arrestato sul palco al termine di un’agitatissima interpretazione della celebre Fire culminata con uno strip. L’arresto scatenerà una violenta reazione da parte del pubblico e Arthur Brown si ritroverà sull’auto del commissario Boris Giuliano, futuro capo della squadra mobile di Palermo che morirà ucciso dalla mafia nel 1979.

Arthur Brown al Palermo Pop 1970 – la performance di Fire colmina con uno spogliarello a delinquere

Una delle esibizioni più attese sarà quella di Aretha Franklin, apparsa sul palco con molto ritardo e portata di peso allo stadio dal momento che era stata trovata ubriaca nella sua camera presso l’hotel La Torre di Mondello!

Felice per la riuscita dell’evento, Joe Napoli promise che il Palermo Pop si sarebbe tenuto anche l’anno successivo, e così fu.

Il manifesto del Palermo Pop 71

Per l’edizione del 1971 cambiò la location, spostata al parco della Favorita, ma, soprattutto, si puntò su sonorità nuove, con la partecipazione di molti gruppi prog. Quella del 1971 vide come assoluti protagonisti i Colosseum e gli attesissimi Black Sabbath – che da poco avevavo pubblicato Master of Reality – e che per la prima volta si esibivano in Italia.

Sul palco si alternarono Spontaneous Music Ensemble & Julie Driscoll, gli svizzeri Toad (!) Mungo Jerry – al pari di Bongusto l’anno prima, contestatissimo dal pubblico – e gli ungheresi Omega. Molti naturalmente gli artisti italiani, le cui esibizioni però furono messe a dura prova dagli spettatori, ben più disposti verso gli ospiti internazionali.

Fred Bongusto, che l’anno prima era stato fischiato e costretto a lasciare il palco, si presentò con un nome americanizzato e con un parrucca sotto un cappello bianco e un paio di occhialoni scuri a coprirgli il viso, mentre Bobby Solo si esibì interpretando esclusivamente brani di Elvis Presley per evitare contestazioni.

Ma quella del 1971 fu anche l’edizione dei disordini tra il pubblico, con feriti e numerosi interventi da parte delle forze dell’ordine per fermare una vera e propria tempesta ormonale. Il clima bollente respirato nella seconda edizione del festival palermitano non fermò comunque la macchina organizzativa di Joe Napoli che, nel 1972, portò avanti il progetto spostando location nel campo sportivo del quartiere Arenella.

Ma sarà anche l’ultima: segnata da numerosi episodi di violenza, forse dovuti a causa delle troppe defezioni da parte di ospiti internazionali. Agli onori delle cronache balzarono il ferimento di un agente di polizia, Lucio Scialagna, e di Lindsay Brown, il manager dei Mungo Jerry, contestati con violenza nel corso della loro esibizione, come già era avvenuto nella precedente edizione del Palermo Pop.

Alla kermesse avrebbero dovuto suonare gli Emerson, Lake & Palmer, ma sul palco si presenterà il solo Keith Emerson per ritirare un premio. Ad ogni modo il pubblico accorso all’evento potrà ammirare tra gli ospiti internazionali gli inglesi Rare Bird, Arrivals Tucky Buzzard, i cecoslovacchi Collegium Musicum, gli ungheresi Omega – di nuovo – e molti altri ancora.

Tra gli italiani si alterneranno gli Osanna, la PFM, gli Alphataurus, il Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme, i Delirium e i Maya. Purtroppo però, i gravi disordini avvenuti durante la kermesse chiuderanno definitivamente il sipario sul Palermo Pop: il festival dimenticato, il cui destino, molto probabilmente non sarebbe stato l’oblio se nella prima edizione Led Zeppelin, Pink Floyd e Rolling Stones avessero preso parte all’evento.