Cominciamo da Steve Asheim e i ricordi di quel fatidico tour: “Era la prima volta che ci muovevamo con un vero tour bus. Le cose non andavano granché bene perché gli Atrocity si prendevano delle sbronze colossali. Voglio dire, in America siamo dei buoni bevitori ma in Germania ci danno una pista. Ricordo che guardavano costantemene film porno, mentre io cercavo di dirgli con educazione che ero a pezzi e di spegnere quel cazzo di televisore. La mia cuccetta era proprio vicino al salottino posteriore e non riuscivo a dormire perché a tutte le ore del giorno e della notte sentivo quei gemiti dei porno e la baldoria generale che facevano. Avevamo un senso dell’umorismo diverso e alla quarta settimana perdemmo le staffe e venimmo quasi alle mani.
Oltre agli Atrocity, che al tempo erano in fissa con gli scat-movie (i porno con la merda) c’erano problemi pure con chi guidava il bus. “Non ci piaceva l’autista inglese” dice Steve. “Una notte stavamo guidando sulle Alpi attraverso una tempesta di neve e uno degli Atrocity voleva accostare non ricordo se per mangiare o per cagare, ma guardando dal finestrino sembrava di guidare tra le montagne di Shining. L’autista diceva “Non c’è posto per accostare. Finiamo giù per la scarpata se cerco di fermarmi a bordo strada” ma quello degli Atrocity insisteva che voleva fermarsi. A quel punto l’autista stava per strozzarlo e buttarlo giù dal bus.
Proseguiamo con i ricordi di Frank Harthood dei Gorefest di quel tour. “Oh, quello non era un tour come gli altri. I Deicide stavano facendo sensazione con Legion, il secondo album. Benton aveva rilasciato alcune dichiarazioni a dir poco controverse su varie riviste e non credo che quella band da allora abbia avuto un seguito maggiore di quel periodo. Venivano a vederli anche i matti veri. Cazzo, sembrava davvero che il circo arrivasse in città ogni giorno. Non è così strano a posteriori. Allora pensavo che Benton fosse in parte clown e in parte uomo d’affari. Quando potei parlare un po’ con lui però si rivelò un tipo in gamba, così come Steve. Solo quei due fratelli chitarristi non sembravano troppo brillanti, ma avrebbero potuto essere gli steroidi che consumavano di continuo.
A sentire Frank quindi ogni data era una cosa piena di incognite e colpi di scena, ma le cose raggiunsero l’apice a Stoccolma, questo è fuori discussione. Non si è mai capito chi sia l’artefice dell’attentato. Qualcuno dice i Blackster di Oslo che erano contro Benton, ma una dichiaraione di Glen li scagiona: “Quando conobbi quel tipo aveva una mazza ferrata, anche se pareva più che altro che avesse rubato le zampe di un tavolo di cucina di sua madre e ci avesse schiaffato dei chiodi. Indossava una di quelle mantelline che compri a Halloween in quei negozi che vendono tutto a un dollaro. Mi portarono nel backstage e mi dissero: “Uranus o roba del genere dei Mayhem è qui e vuole conoscerti”. Ci andai, e lui nel suo inglese stentato mi disse: “Io non avevo problema con te, ma ci sono i Gorguts (ma probabilmente intendeva dire dire Gorefest e forse l’ha detto e Glen ricorda male) che non sono mica una vera band death, e nemmeno black” Io me ne stavo lì seduto con un cazzo di sorriso fasullo stampato in faccia della serie: “eh sì, hai proprio ragione, ma senti un po’…”. Manco sapevo che fosse un tipo così importante, a me sembrava un babbeo qualunque”
Da qui l’ipotesi che i Gorguts fossero i Gorefest e che la bomba fosse davvero indirizzata a loro. Ma è motivo sufficiente non suonare death per meritarsi una bomba? E se invece gli artefici avessero solo sbagliato tempistica e intendessero colpire Glen, per le sue dichiarazioni sui sacrifici animali e la storia dello scoiattolo?
Ma torniamo ai fatti e sentiamoli dalla voce di Frank Harthoorn dei Gorefest. “Ricordo che stavamo suonando in questo grande impianto sportivo da qualche parte al 3 ° piano di questo enorme edificio chiamato Fryshuset. I Therion erano stati aggiunto in apertura al bill e metà del pubblico era composto da band death metal svedesi. L’altra metà erano tutte bellissime biondine svedesi. Noi attaccammo subito dopo i Therion ma dopo 5 canzoni del nostro set sentimmo questo enorme BANG !! Pensammo tutti che fossero fuochi d’artificio. JC (Jan-Chris de Koeijer cantante e bassista dei Gorefest) disse “Continuate a suonare!” e così finimmo il nostro set, senza avere idea di cosa stesse succedendo dietro il palco. Scendem e Quorthon era lì a darci il pollice in su – stava lavorando per la sicurezza dello spettacolo – e proprio dietro di lui c’era questa enorme uscita di emergenza che era saltata via dal muro. C’erano pompieri e poliziotti che arrivavano e spingevano le persone lontano dal backstage, qualcuno correva in giro a gridare roba sugli asciugamani a nessuno in particolare – davvero uno dei momenti più surreali della mia vita. Lo show degli Atrocity venne cancellato e la folla iniziò ad arrabbiarsi, temendo di aver pagato così tanto solo per vedere i Therion e Gorefest, quindi gli organizzatori hanno lasciato che i Deicide suonassero un breve set – con luci accese – in modo da non iniziare una rivolta su vasta scala. Ci è voluto un po’ quella notte per uscire da lì, ma abbiamo ottenuto una scorta della polizia – due macchine davanti, tre che ci seguivano – per almeno quattro ore solo al fine di arrivare a Copenaghen in tempo.
Ma chi fu a lanciare la bomba? E chi avrebbe dovuto raccoglierne il minaccioso messaggio? “Non abbiamo mai scoperto chi c’era dietro” dice Frank. “I tizi norvegesi del black metal odiavano i Therion ma sbagliarono l’ordine di esecuzione? O gli attivisti per i diritti degli animali odiavano Benton per qualche stupida merdata che aveva detto (e sbagliarono il tempo di esecuzione)?. Forse sono state le casalinghe svedesi a odiare gli Atrocity per aver portato i più vili e ripugnanti film porno scat tedeschi – o “home video” come li chiamavamo al tempo – nel paese (e sbagliarono l’ordine di esecuzione)? Forse erano i tizi norvegesi del black metal che odiavano gli Stati Uniti e quindi l’ordine di esecuzione era assolutamente giusto!
Sulla questione che fossero i Gorefest il vero obiettivo e che c’entrasse Euronymous, Harthoorn chiarisce una volta per tutte. “JC e Bonebakker (chitarrista dei Gorefest allora) avevano incontrato Euronymous la sera prima a Oslo e avevano chiacchierato con il piccolo vendicatore incappucciato sulle minacce fatte da lui ai Gorefest su alcune fanzine. Non diceva sul serio ma mettiamola così: alcuni dei suoi piccoli seguaci avevano quasi raggiunto l’età giusta per ottenere la patente di guida e viaggiare a Stoccolma durante la notte. Io stesso fino a oggi penso che sia stato il tour manager Adam, in combutta con il pazzo autista inglese del bus, a scatenare quella merda per farci ancora più pubblicità. E ha funzionato, perché se i posti dove ci esibivamo fin lì non erano stati completamente affollati all’inizio di quel tour, sicuramente lo furono dopo quella notte!”