Si discuteva nella chat segreta di Sdangher su quali comportamenti social ci stiano dando più fastidio durante questa quarantena. Dai, diciamocelo, lo stare chiusi in casa ci ha portati alla noia più assoluta e la felicità di avere PornHub gratis ha scatenato una dipendenza da pornografia che progressivamente si è trasformata in una forma acuta di depressione post-eiaculatoria. Non sappiamo più a cosa appigliarci pur di concludere la giornata senza cadere nell’ipocondria, placando il nostro dissenso con frasi fatte come: “Lo faccio per il prossimo!”, quando del resto prima rubavamo spesso e volentieri il parcheggio agli handicappati e l’euro nel carrello all’Eurospin.
Certi comportamenti social(isti), all’inizio di questo casino, ci hanno strappato un sorriso pietoso, ma dopo non so più quanti giorni che ci troviamo a fare la vita dei topi, abbiamo finito per torvarli insopportabili, al pari di una Barbara D’Urso durante la Novena di Maggio; le prime volte faceva ridere pure lei, ora però basta e avanza.
Ecco quindi noi Sdangheri, come dei novelli Boccaccio, abbiamo creato Il “DecaMerdone” dei dieci comportamenti, metallari e non metallari, che più ci hanno rotto il cazzo in questi giorni di vera e propria prigionia. Buona lettura.
1 – Il crowdfunding selvaggio o Seppuku artistico (e scusa se è puku!)
Molti artisti sono rimasti #senzalavoro, poiché a causa del Covid-19 non è più possibile riunire grossi gruppi di persone senza rischiare un contagio collettivo: quindi STOP AI CONCERTI! È un problema e lo sappiamo benissimo tutti, però la tecnologia ha fatto passi da gigante, allora molti artisti cos’hanno deciso? Alcuni trasmettono eventi in streaming per il proprio pubblico, altri regalano dei CD in digitale, ma i veri geni sono quelli che hanno chiesto supporto economico appoggiandosi a piattaforme di raccolta fondi digitali, il cui messaggio, un meme dal macabro umorismo involontario, recita più o meno così:
Cari Uanini, eccovi il nostro codice IBAN sui cui potete versare una modica cifra di denaro per contribuire alla pubblicazione del nostro prossimo disco dal titolo “Shit For The Ear Of The Damned”, che tanto avremmo pubblicato comunque, ma con la scusa del Covid-19-19, e un abuso di Photoshop per rendere al meglio i nostri occhi da cagnolino bastonato, vorremmo non rischiare di perdere un solo centesimo grazie al vostro SVUPPORTO. Avanti tutti a SVUPPORTARE!
In omaggio ai primi cento frescon…(ehmmm) SVPPORTERS, un set di presine per il forno dell’IKEA con il nostro logo, un calendario di Frate Indovino del 1987 con gli autografi della band e del cugino del batterista che trasporta la strumentazione ai live senza spostare le damigiane di vino dalla bauliera.
2 – Le catene di Sant’Antonio (lu nemico de lu Dimonio)
Capisco che vi stiate annoiando. Pure noi, molto, ma perché cazzo dovrebbe interessarci partecipare a messe in scena come “Suona il riff della tua band preferita e condividi!”, o “Mostraci il tuo settimo sette pollici della tua collezione!”, “Imita il verso della cinciallegra in mutande!” o “Fai vedere quanto è grosso il tuo stronzo mattutino!”?
La piaga delle catene via web è sempre esistita, è vero, ma oggi si è raggiunto un punto di saturazione tale che sollecitiamo l’Università della California a scoprire A CHE CAZZO SERVANO, a parte fungere da spartimerda tra una bufala e l’altra. Viene voglia di telefonare ai Testimoni di Geova e farsi suonare il campanello di domenica alle 5, farli entrare e afferrare con bramosia i sei (sei sei) opuscoli della “Torre di Guardia”.
3 – Gente che si affaccia dai balconi e fa cose
Per non parlare dei cazzo di balconi! Se fino a Febbraio provavi a uscire dal balcone di casa per respirare un po’ d’ossigeno, arrivavano gli insulti di qualche vicino per il solo fatto che esistevi, ma oggi tutti #eroi del balconaggio. Radio a palla, canottiera di due settimane con incrostazioni di sugo davanti e slippino consunto con coglione penzolante di dietro, ognuno con la sua musica, che sia di merda o ancora più di merda, per un inquinamento acustico senza pari. Se non possiamo inquinare con le fabbriche, lo facciamo con i nostri stereo. E se non possiamo tifare “L’Itaglia ai mondiali”, lo facciamo a braccio teso sui balconi, ricordando quei morti che in fondo, per molti di noi rappresentano solo un inquietante crescendo di numeri.
4 – La Facoltà di Tuttologia dell’Università della Vita
Detta anche l’arte di professare Stocazzo (Liberamente tradotto dall’Inglese Stock Hudson, ndr). Che sia sport, politica o virologia, il tuttologo è esperto in materia. Non importa che spari cazzate grossolane o verità diffuse da Capitan Ovvio, il sempiterno neolaureato in Tuttologia ne sa ed è l’esperto indiscusso su qualsiasi argomento. Va bene, però basta inviarci papiri di tremila caratteri su quanto la Vitamina C sia utile per combattere il Covid-19 o su come fare gargarismi con la candeggina prevenga il Covid. E no, la sifilide presa a sedici anni andando con un trans non vi rende esperti in virologia. E nemmeno citando le proprie fonti con “…perchè l’ho letto su ReFubblica o il Fatto QuotiDaino”, riuscirete a giustificare il fatto che il coronavirus sia una conseguenza dell’emissioni di gas fecali degli alieni su Nettuno, con messaggi subliminali contenuti nella bicicletta di Don Matteo.
5 – Gli sciacalli delle news sciacalle
Muore una persona suicida chiusa in casa? News sul Coronavirus che fa un altro morto in casa! Ritrovato filmato di TGLeonardo sui danni epatici della birra Corona? Ancora News sul Coronavirus e su TG Leonardo che aveva intuito tutto! Una persona pensa qualcosa sul Covid-19? NEWS sugli italiani che non continuano a pensare delle cose a proposito del Coronavirus!
Ho capito che siamo a secco di informazioni e i giornalisti devono comunque fare le loro otto ore di lavoro, che se non parlano di Covid-19, nessuno legge, ascolta, segue l’argomento, ma lo sciacallaggio perpetrato in queste settimane, spinge le persone a #usciredicasacazzovogliomorire. È ovvio che, ormai, i TG non hanno più omicidi eclatanti da spolpare e da propinarci. Apparentemente il Coronavirus sta impedendo infatti che gli zio michele e le franzoni compiano i loro misfatti. Nessuno lo rimarca, questo.
Ma uno non può svegliarsi la mattina, accendere la TV e ritrovarsi uno speciale che parla dell’evoluzione del virus dalla sua nascita in Cina a oggi. Ce n’è davvero bisogno? C’è qualcuno che non conosce a memoria questa storia? Persino i bambini autistici l’hanno capita! Oh, scusatemi vado a sentire: in TV proprio ora stanno dando un servizio sull’eventualità che il Covid-19 si attacchi sotto la suola delle scarpe e quindi si ipotizza di mettere galosce di lattice ai piedi prima di entrare nei supermercati! Ovviamente non mi perdo nemmeno la gallery di mezz’ora sui disegni di arcobaleni dei bambini a tutto spiano, da Rai1 a Tele Cupola Campagna. #celafare… ah no era uno scherzo!
6 – L’ipocrita astinenza da concerto e la sindrome del culopesismo
Qui siamo a Sdangher e anche di metal dobbiamo parlare. Fino a Febbraio la gente a malapena muoveva il culo per andare a vedere un concerto nella propria città (vendendo però un rene e traversando continenti per l’ennesimo live de… scegliete uno dei nomi più blasonati che vi vengono in mente). Dicevamo, non ci si muoveva manco per la band del proprio cugino sotto casa. La scena stava (sta ancora) morendo. Cosa è accaduto poi? Il Covid-19 ha bloccato tutto, concerti compresi. E allora ecco orde di metallari sui balconi o in streaming con il vinile in mano, a urlare che i concerti devono continuare, che le band ora rischiano di fallire, di non poter più suonare e quindi di sciogliersi. Perché? “Ha shtato il virus” (cit. Zio Michele), colpa del Covid-19 se la scena, ormai in decadenza da anni, ha visto piantato l’ultimo chiodo sulla sua bara, nonostante fosse interrata già da tempo? Ovviamente a cose finite (se e quando non lo sappiamo), al concertino al Bar Gasolio di Trecate Brianza dei Mucca Destroyer si presenteranno in 5, compresa la barista e il nonno alpino del chitarrista, biecamente truffato e invitato a un millantato torneo di briscola all’italiana di otto giorni.
7 – Gli Streaming e l’effetto Dunning-Kruger
Sei un musicista provetto? Sei un esperto di settore? Hai collezionato per sette anni le dispense di “Montatori di nani da giardino a distanza?” Sei un artista/scrittore/attore? No, sei solo un semplice tuttologo/genitore/laureato nell’università della vita che, siccome crede nel detto “Io penso, quindi posso!”, ha deciso di lanciarsi nel mondo dello streaming per parlare di un argomento a lui sconosciuto o semplicemente per riempirci la mente di finto buonismo. Buonismo che dimenticheremo nell’esatto momento in cui ci diranno “siete liberi”, come fece Spirit alla fine del film, seminascosto dai titoli di coda, con un calcio sulle gengive del ragazzo indiano (Spirit, cavallo razzista, ndr).
Usate internet per cose più utili come masturbarvi, dio equino! Pornhub premium è ancora gratis. E invece impazzano tutorial su come aprire la confezione di un cd, lavarsi i denti con il pigiamino della Pimpa, su come applaudire con una mano sola, come spostare una sedia e come piegare un fazzoletto sborrato senza macchiarsi le mani. Per la redazione questi video hanno ormai il nome di #TUTTOrial.
8 – L’assalto ignorante ai supermercati
I Governi: “È iniziato il lock down perché siete una massa di bestie senza controllo!”.
Italiani: “Bene, assaltiamo i supermercati a costo di far rimanere i negozi senza scorte di cibo per i prossimi 20 giorni, lamentandoci che la colpa è delle istituzioni che non ci aiutano.”
Americani: “Bene, quanto costa quel fucile? Ah non importa, dammene tre che mia figlia compie sedici anni.”
Australia: “Bene, compra quanti più rotoli di carta igienica che puoi, che poi non so come pulirmi il culo.”
Nocera Umbra: “Male, devo assolutamente fare scorta di anacardi e di Calzanetto marrone per i mocassini, l’apocalisse non aspetta.”
9 – La nuova razza: il misantropo in ricchezza, umanitario in guerra
Noi di sdangher siamo quasi tutti dei nichilisti. Non mentiamo quanto diciamo che in questo caos ci importa solo di una persona veramente. NOI! Siamo cavalli sinceri, però ultimamente si è diffusa questa nuova tendenza: l’ostentazione del motto #appenaescodicasabbracciotuttipurechimistasulcazzo. Perché quando la libertà ci apparteneva, odiare era un nostro diritto e ora che la libertà ci è stata tolta nessuno ha più voglia di odiare nessuno, in reclusione?
10 – Inquisitori e untori
Però il bisogno del diverso da combattere è irrinunciabile. Prima erano i francesi “che ci hanno rubato la Gioconda”, poi i nigeriani “che ci stuprano le nonne”, poi le albanesi che “levano il lavoro alle nostre mamme”. Poi è arrivato l’untore cinese con il suo negozietto aperto da vent’anni, che ci invade il mercato e non pago fucila alle spalle pure la nostra sanità! Gli untori con gli occhi a mandorla però sono durati poco. Nel giro di una settimana potenzialmente siamo diventati tutti dei potenziali untori. Ma tra di noi il nemico ascolta, sì perché c’è una nuova minaccia che ci fa battere i denti: L’ASINTOMATICO.
Abbiamo capito che il Covid-19 si attacca con la saliva, giusto? Quindi è sufficiente stare alla larga dagli altri ALMENO un metro e non beccarlo, ma, c’è sempre un ma: ci sono gli asintomatici, quelli che sembrano normali, puliti, sani e che invece con uno sguardo, un sorriso, un ciao, possono silurarti peggio di un tubercolotico da Covid-19 che si aggira senza mascherina e con i guanti di lana al posto di quelli sintetici.
Magari l’asintomatico non starnutisce, ma se ti sputa in faccia per dissenso su un argomento che hai intavolato in fila alla cassa, come la metti? Sei fregato lo stesso.
Vi ricordate gli spot degli anni 80 sull’AIDS con l’alone viola? Facevano vedere questi bellimbusti gaudenti e beati che passavano in mezzo agli altri come se niente fosse. Il messaggio doveva essere che, se poi ci finivi a letto, ti prendevi la malattia, quindi non potevi fidarti mai di nessuno e dovevi proteggerti. La gente invece capì che in un bar, stando vicino a uno con l’alone viola invisibile, ti beccavi l’AIIIIZ. E ora siamo allo stesso livello di paranoia. Va bene che la prudenza non è mai troppa, ma dover assistere ancora una volta alla caccia alle streghe per costringere le persone a un comportamento responsabile, fa cadere gli zoccoli in terra.
Chiudiamo questa pioggia di schizzi di bile con una frase che i cavalli della redazione di Sdangher fanno propria, a scherno e nitrito del genere umano.
Disse allora Elissa: “Veramente gli uomini sono delle femine capo, e senza l’ordine loro, rade volte riesce alcuna nostra opera a laudevole fine.” (La prima giornata del Decameron, Giovanni Boccaccio, 1349)