Mi è stato proposto un articolo su Johnny Sins, meglio noto come “il pelato di Brazzers”. So chi è ma sinceramente non è mai stato soggetto delle mie ricerche su pornhub. Sono appassionata di BDSM, asian, lesbo e hentai, ma le sfide mi stimolano. Johnny Sins, pseudonimo per Steve Wolfe, attore e regista hard americano classe 78, appartiene a un genere “classico”. Lui è un bell’uomo palestrato, depilato, con un cazzo di tutto rispetto, le sue partner sono perfette, con grandi tette e culi di marmo.
Come il Mr. Wolf di Keitel in Pulp Fiction, risolve problemi. Entra in scena ogni volta con un mestiere diverso (medico, idraulico, atleta, supereroe, ragazzo delle pizze, professore, pompiere, poliziotto) e soddisfa le donne. Tutte.
Steve Wolfe nemmeno lo voleva fare il pornoattore ma gli piaceva tanto scopare (e si vede), quindi dopo un infortunio sul lavoro, decise che poteva fare del suo hobby un mestiere. In più ne aveva le doti. Perché tutti gli uomini vorrebbero essere al suo posto ma dimensioni, erezione, durata sono dei lussi che non tutti possono permettersi.
La bellezza nel caso dei pornoattori è un elemento meno vincolante, basti pensare a Ron Jeremy e a tutti quegli eroi silenziosi cui viene inquadrata solo un terzo di chiappa pelosa, il membro, una parte di spalla.
Bene, mi immergo in questo approfondito viaggio nella filmografia di Johnny, con teen, milf, threesome… Noia noia e noia. Il primo vhs porno che comprai negli anni 90, lo ricordo ancora con commozione, fu Girls of treasure island. Girato da Ron Jeremy, con attori abbastanza famosi (Peter North, Trinity Loren).
Tanto io ero piena di aspettative quanto il film si rivelò mortalmente soporifero. 4 pornoattrici, 4 pornoattori. Fanno sesso di coppia. Su un’isola. Io e una mia amica ci limitammo a catalogare i cazzi. Lungo ma sottile, tozzo e corto, discreto ma storto, brutta cappella. Fine.
Mi spiace, sarò strana io, ma rispetto ai video di Johnny Sins, mi hanno intrigato di più i filmati della sua compagna, Kissa Sins, che si masturba spesso e volentieri.
E cmq, se devo vedere un film porno con un uomo, l’uomo deve essere brutto e cattivo. Sennò non mi eccito. Deve essere un retaggio di quando da ragazzina vidi La bestia in calore e Saloon Kitty. Sono quei traumi infantili che ti segnano e ti fanno fantasticare di soggetti alla Salvatore Baccaro, o nani e deformi. La banalità è nella vita quotidiana, se devo lavorare di immaginazione, non ho limiti.