Tomb è stato l’ultimo album in cui c’ero anche io, ricorda Bob Rusey. “E devo dire che è stato piuttosto stressante per me quel periodo nella band. Non era un momento felice. Ricordo che la scena stava esplodendo. Noi ci divertimmo parecchio nei tour europei. Ci trovammo davanti a una cosa enorme. E scrivere il terzo disco fu un po’ diverso, dagli altri due, probabilmente per via di tutto quel cambiamento intorno a noi. Sentivamo che la gente si attendeva qualcosa di più e le cose tra noi tutti erano un po’ tese. In particolare io e Alex non andavamo più tanto d’accordo. Lui, Jack e Paul volevano crescere con la tecnica. I Sadus erano molto popolari a quel tempo nella scena death ed erano grandi musicisti. Nessuno di noi era vicino a quel livello tecnico. Alex voleva scrivere tutte queste parti di chitarra intricate. Ricordo che un giorno Paul si presentò con alcune idee nuove ed erano piuttosto semplici. Suonavano bene e mi piacevano. Ma Alex disse subito: “No amico, sei un batterista. Stai dietro la batteria e non preoccuparti dei riff. Insomma, c”era parecchia pressione e anche tra noi tutto si era complicato. Ricordo quando Alex ha avuto l’idea di “Hammer”. Cazzo, era una roba davvero intricata. E l’intero disco è andato in quella direzione. Nei primi due lavori io ho scritto molta musica. Con Tomb ho trovato un muro. In quelle condizioni ho faticato a tirar fuori idee. Questa competitività avrebbe dovuto spingere tutti a dare il massimo e in un certo senso così è stato, ma personalmente mi ha quasi spento la fantasia”.
Jack Owen: “Abbiamo reso la band più raffinata e trovato la nostra identità. “Eaten” e “Butchered” sono così diversi. Eaten è più thrashettone, mentre Butchered è un cumulo di riff. Molte delle cose che ci abbiamo messo dentro non è che abbiano poi questo gran senso. Per Tomb ci abbiamo impiegato un sacco di tempo in più. Per alcune canzoni c’è voluta una settimana di scrittura e per altre un mese intero”
La differenza tra Tomb e le precedenti uscite, almeno secondo i Cannibal, è che c’è stata una minore cooperazione a livello compositivo e una maggiore concentrazione sulla forma canzone. Sembra paradossale e ridicolo parlarne in questi termini ma Hammer Smashed Face è la cosa più vicina a una canzone che i Cannibal Corpse abbiano mai scritto nei primi tre dischi. E The Bleeding riparte proprio da lì. Chris si occupava dei testi e basta, quindi lui non era un problema per quanto riguarda la musica. Poteva non essere convinto al cento per cento della direzione più tecnica ma si limitava al suo. Purtroppo con Rusey non fu lo stesso. Bob era un compositore come Alex e Jack e non condividendo la scelta di una maggiore complessità, finì per emarginarsi… o piuttosto per esserlo dagli altri.
Rusay: Quando registrammo “Tomb of the Mutilated” ci fu lo scontro su chi dovesse incidere le chitarre, ma le difficoltà iniziarono prima di allora. Penso che sia stato principalmente Paul. Quando suonavamo dal vivo e faceva i controlli del monitor, diceva sempre al tipo di abbassare la mia chitarra. Poi quel giorno entrammo in studio e tutti dissero: “Noi vorremmo che fosse Jack a fare entrambe le chitarre sul disco. E io: “fanculo, questa è una band” Ma gli altri non vollero saperne. E quando Jack fece entrambe le parti di chitarra, qualcosa tra noi si ruppe definitivamente. Era la goccia. Le persone devono sapere che non mi fu permesso di registrare la mia fottuta musica. La merda che avevo scritto io stesso. Fecero la stessa cosa sull’EP di “Hammer Smashed Face”. Dopo circa due settimane. E persino gli assoli che avevo suonato sulle cover di Zero The Hero dei Sabs e The Exorcist dei Possessed decisero di sostituire. Ricevetti poi la telefonata in cui mi informarono che ero stato licenziato. Chris non si fece problemi e non mi disse niente. Io lavoravo in un club, lui si presentò la sera prima e mi diede un pugno sul braccio come al solito, per scherzare, e poi il giorno mi salutò e andò via. E il giorno dopo Alex mi chiamò al telefono.
Owen: “Penso che il suo modo di suonare non fosse abbastanza adatto per le cose che volevamo arrivare a fare con la band. Abbiamo cercato di essere professionali. Eravamo sotto gli occhi di tutti. I budget stavano diventando più grandi. Avevo già suonato io più della metà delle ritmiche di “Butchered”. E su Tomb finii per eseguire il 95 percento delle ritmiche. Non credo che stesse regredendo. Veniva da trascorsi punk e non si preoccupava della resa. Era tutto aggressività. E noi volevamo essere più precisi. Alex gli aveva detto che avrei suonato io tutte le chitarre sul disco. E Bob allora tornò in hotel a bere birra e pigliare la tintarella. Ricordo che Alex lo chiamò e Bob stava andando al Super Bowl, perché i Bills erano in finale. Alex non è mai stato un appassionato di sport, quindi non sapeva nemmeno che c’era una partita importante e che forse non era il caso di disturbare Rusey. Così lo chiamò. Si sentivano i rumori di una festa in sottofondo e Bob disse: “Ehi, amico, stiamo andando al Super Bowl!” E Alex rispose: “Bob, sei fuori dalla band”. Oltretutto i Bills poi persero il Super Bowl, quindi ci furono un brutto paio di settimane per Bob. Io non gli avrei mai dato la notizia. Pensavo che mi avrebbe ucciso. Era un duro”.
Webster: “Siamo ancora convinti che andasse fatto. Nessuno vuole separarsi da un amico in quel modo. Non è divertente. È il ragazzo che chiamai per fondare la band. Bob, io e Jack eravamo amici quando suonavamo nei Beyond Death. Uscivamo spesso a fare casino insieme. Era nei Tirant Sin con Paul e Chris. Paul e Chris avevano fidanzate fisse, così Bob usciva e faceva festa con noi. E quando le cose non andarono più bene, non fu una cosa facile da affrontare. Nessun altro voleva chiamare Bob e dirglielo, ma tutti e quattro noi eravamo d’accordo nel mandarlo via. Così lo chiamai io e glielo dissi: “Amico, non sappiamo cosa dire. Sei fuori. Scusa.”.
Bob Rusey: “Lo ricordo come fosse ieri. Mi chiamò e disse: “Sei licenziato, mi spiace”. E io: “Come, non mi date nemmeno una possibilità?”
Alex: “Ha riattaccato e questa fu stata la fine. Da allora non ho più parlato con lui. Non è un bel ricordo per noi, ma sono sicuro che è un brutto ricordo per Bob. Non gli chiedemmo di lasciare la band fino a quando non registrammo l’EP “Hammer Smashed Face”. Fu nel gennaio 1993. Ancora una volta, in studio, avemmo problemi con Bob. Lui era sicuramente il duro della band. Lui era in ottime condizioni fisiche ed era davvero appassionato di arti marziali. Quando tu sei giovane, tendi a risolvere i tuoi problemi in quel modo invece di parlarne. Quello era qualcosa di cui potevamo preoccuparci. Poteva trovarci se voleva.
Mazurkiewicz: “Abbiamo avuto molti problemi su Tomb of the Mutilated. E in particolare sull’EP, avevamo bisogno di un assolo molto melodico e in stile Iommi per “Zero the Hero”. Bob entrò e incise un brutto solo e se ne andò. Non credo che fu un dispetto. Semplicemente per lui andava bene così. Noi rimanemmo quasi sconvolti. Jack dovette reinciderlo correttamente. Quello che senti sull’EP è tutto di Jack. È stata l’ultima goccia con Bob. Alex non stava guardando il super bowl in quel momento. Alex è ancora il meno interessato a queste cose. Io e Rusay eravano ragazzi da football e hockey. Non ha reso tutto più facile per Bob accettare. Dall’euforia: “Sì! Andiamo al Super Bowl! ” a”Oh, cazzo!”
Barnes: “Alex aveva una visione specifica per la band ed era nella progressione tecnica. Prese la cosa molto sul serio. Si diede tanto da fare con lo strumento, per migliorarsi. Credo che abbia pensato che Bob non stava lavorando sodo. Non ero d’accordo ma ero in minoranza. Ero solo lo scrittore delle liriche e il cantante. Non è stata la cosa migliore che abbiamo fatto. Eravamo buoni amici. La sua uscita ha aiutato la band a progredire, ma in un certo senso si è perso qualcosa quando mandammo via Bob. Bob era un cantautore eccezionale. Era non convenzionale nel fare le cose. Molte canzoni di “Tomb of the Mutilated” non le avremmo scritte se non fosse stato per lui. Puoi vedere un cambiamento nella band dopo Tomb of mutilated. Credo che alla fine le cose nei Corpse abbiano continuato a funzionare ma a un livello diverso”.
Chris non era del tutto d’accordo con gli altri, anche se non si oppose e finì per voltare anche lui le spalle a Bob, ma poco più di un anno dopo, lo stesso trattamento toccò a lui.