Così ricorda Jack Owen la rottura durante la preparazione di Tomb Of Mutilated. “C’erano opinioni diverse nella band, quindi Rusay e Barnes andarono via per un po’. Paul e Alex invece rimasero assieme e continuarono a lavorare. Hanno scritto Hammer Smashed Face durante quel periodo. Io ero sempre nel mezzo. Come nei Deicide, Steve lo è sempre stato tra gli Hoffmans e Glen. Non sapevo davvero cosa fare con Rusay e Chris, ma penso che stessi cercando di tenere tutto insieme”.
Jack Owen sentiva che il gruppo doveva proseguire unito, almeno per un altro po’ di tempo. “Se mi fossi riunito con Alex e Paul, probabilmente avremmo trovato un altro cantante e un altro chitarrista, seguitando a usare il nome, visto che era stato proprio Alex a inventarlo. Ma avevamo tutti firmato un contratto e c’erano degli impegni da rispettare e un tour da fare. Era tutto troppo bello per lasciarsi andare così”.
Uno dei motivi della scissione erano le divergenze creative ma non solo. Pare fosse pure una questione di soldi. “Non abbiamo mai reso pubblico questo split” dice Alex. “Chris stava gestendo il tour. E iniziammo a fargli delle domande su cosa stesse succedendo ai soldi. Ne discutemmo. C’erano molti attriti. Io e Paul iniziammo a scrivere “Hammer” durante la rottura che ne conseguì. Eravamo come, “Fanculo! Siamo fuori. “Eravamo parecchio incazzati l’uno con l’altro. Eravamo un gruppo di ragazzini alle prese con un tour per la prima volta nella loro vita. Eravamo vissuti in un furgone per un mese e alla fine del mese eravamo pronti a separarci. E questo è quello che facemmo. Litigammo e ci mandammo al diavolo.
Paul Mazurkiewicz: “Io e Alex ci spostammo lungo il corridoio della sala prove. Ufficialmente lasciammo la band ma continuammo a utilizzare il posto dove suonavamo. Spostammo tutte le nostre cose lungo il corridoio e in tre giorni scrivemmo Hammer Smashed Face. Era di Chris la faccia che volevamo spaccare. Lo scrivemmo spinti da una gran rabbia. Ma alla fine tornammo insieme. Ci riconciliammo e andammo avanti. Volevamo tutti solo incidere un altro album e andare avanti, alla fine dei conti”.
Alex: “la separazione durò una settimana o poco meno”
La prassi di una buona separazione, tolte le inevitabili eccezioni, è che prima di avvenire sul serio, c’è un tentativo, solitamente breve, a cui segue un repentino ritorno all’ovile. Le due parti, spaventate e pentite, sprofondano in una cascata di incertezze e paure e alla fine ritornano sui propri passi. Ma si tratta della prima breccia di quella che poi sarà la rottura decisiva, quasi sempre di poco successiva al ritorno insieme.