Pochi giorni fa alcuni portali metal hanno pubblicato la notizia secondo la quale il leader e fondatore dei Morbid angel, Trey Azagthoth, sarebbe stato arrestato e rilasciato dalla polizia statunitense per guida in stato di ebbrezza durante la notte di capodanno. Quel simpaticone di Trey a sua discolpa avrebbe anche dichiarato agli agenti: “Sono un bevitore professionista”. Battuta a parte, una notizia del genere dovrebbe passare quasi inosservata data la caratura del personaggio in questione e invece ecco che una nutrita schiera di utenti di uno di questi portali ha gridato allo scandalo apostrofando l’ossuto ricciolone con insulti a non finire, augurandogli persino la morte per il suo gesto irresponsabile che avrebbe messo a repentaglio la vita del prossimo.
Assunto come pacifico il fatto che guidare dopo aver bevuto sia sempre sbagliato, mi ha però colpito il fatto che la community abbia in maggioranza condannato un gesto che probabilmente molti di noi, o dei nostri conoscenti almeno una volta nella vita abbiamo commesso. A chi, astemi a parte, non è capitato di guidare dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo?
D’istinto tutto questo mi è parso strano e sensato allo stesso tempo. Se ci fosse una sola parola da accostare all’universo metallico, per me sarebbe “eccesso”. Il metal è nato per oltrepassare i limiti e per abbattere barriere (musicali e non) nel bene ma soprattutto nel male.
Sappiamo che gente come Lemmy o Ozzy sono diventate delle leggende per il loro contributo musicale ma anche perché sono stati dei personaggi strettamente legati agli eccessi della loro vita. Gli stessi metal kids degli anni pionieristici assomigliavano più a dei disadattati sociali figli della strada che a studenti universitari barbuti fuori corso.
Il metal negli anni si è diffuso trasversalmente all’interno della società ed è stato impregnato da un sempre più crescente senso di consapevolezza e responsabilità, senza dimenticare che i disadattati menzionati prima, con il passare del tempo hanno spesso dato una raddrizzata alle loro vite.
E questo non è necessariamente un male, anzi. Ma nel caso di Trey stiamo parlando di un musicista dall’ego smisurato che durante i concerti si sfregiava le braccia con un rasoio e benediva le folle col proprio sangue, leader di una delle più famose e controverse band death metal. Insomma, ve lo devo ricordare io? Mr. Azagthoth è un seguace
delle divinità sumere, praticante di un personalisimo tipo di satanismo, trafugatore di ossa e teschi umani! Tra l’altro, se non fosse così fuso di testa forse non ci avrebbe regalato quelle pietre miliari che tutti conosciamo.
E adesso i suoi ammiratori gli fanno la predica se guida dopo aver bevuto troppo?
Se la notte di capodanno l’avesse passata a bere tè, oppure avesse detto “Mi scusi signor agente, non succederà più”, anche il mio cuore di metallaro disilluso, ma in fondo ancora asolescenziale, ci sarebbe rimasto male.
Ripeto, non voglio giustificare il gesto, la sicurezza stradale è fondamentale e riflettendoci un attimo è giusto condannare episodi del genere a priori. Ma se il lato razionale di me comprende le critiche rivolte a Trey, non so perché ma proprio non riesco a farle mie fino in fondo.
Sarà che trovo semplicemente tutto questo accanimento inutile. Paragone esagerato, ma sarebbe come prendersela con Pacciani se non facesse la raccolta differenziata. Senza contare che il mondo è pieno di persone che non rispettano la legge, che non si chiamano Trey Azagthoth, e che magari sono anche nostri amici e noi invece di fargli la predica preferiamo dargli una pacca sulle spalle.
Forse è solo il giustizialismo da social network che sta dilagando, ma il brutto sporco e cattivo nel metal ha perso sicuramente il suo fascino.