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Soulreaper – Traditori di tutti!

Penso sia una vergogna che gli stessi traditori che hanno fatto del loro meglio per uccidere i Dissection e mettermi in prigione, cerchino di trarre beneficio dall’essere ex menbri dei Dissection. Tuttavia, così facendo si sono fatti male da soli. Il percorso dei Dissection ovviamente divenne troppo oscuro per questi deboli traditori. – Jon Nödtveidt

In effetti, la breve storia dei Soulreaper non rappresenta una pagina edificante nella storia del metal, però bisogna capirli anche, Tobias Kellgren e Johan Norman. Costoro presero il posto rispettivamente di Ole Öhman alla batteria e John Zwetsloot  alla chitarra in un periodo piuttosto instabile nella storia dei Dissection, tra il 1994 e il 1997. Satanisti sì, ma non ai livelli fanatici di Jon, che via via sembrò preso da altre cose rispetto al cammino discografico della band.

Non so di preciso il ruolo che Tob e Johan abbiano avuto nell’arresto di Nödtveidt ma devono essersi sentiti molto frustrati come musicisti. Loro volevano solo suonare e fare tour, niente diavolerie settarie e addirittura omicidi ritualistici del cazzo. E così, appena il loro leader finì in prigione, con la prospettiva di restarci anni e anni, i due pensarono (male) di darsi da fare e sfruttare al massimo la situazione, rilasciando frasi molto pesanti, ahiloro.

Infatti, prima ancora di far uscire qualcosa con i Soulreaper anticiparono di avere per le mani quello che avrebbe dovuto essere il materiale del terzo album dei Dissection mai realizzato. Bum!

Chiaro che non è vero niente, rispose Jon in un’intervista esclusiva per Metal Shock!, avvenuta poco dopo il rilascio. Quei due erano fuori dai Dissection alcuni mesi prima che io finissi in galera. Il cammino dei Dissection era diventato troppo oscuro per loro. La ridicolaggine riguardo l’album dei Soulreaper che contenga materiale di un successivo disco dei Dissection, è falsa, basta ascoltare Written In Blood. È una vergogna e una disgrazia vedere come quei due traditori si avvalgano del beneficio d’essere ex membri della band per poter sopravvivere, quando poi in realtà hanno fatto del loro meglio per uccidere i Dissection e farmi finire in galera!

Non ci ha cacciati. Siamo andati via noi, replicò Tobias. “E non so se Jon avesse intenzione di continuare con i Dissection mettendo in piedi un’altra formazione e nessuno può saperlo perché è stato messo in galera e questa è storia”

In effetti, poco dopo l’uscita dell’album, nelle interviste promozionali, Tobias cercò di insabbiare certe chiacchiere negando che ci fossero collegamenti con le cose in cantiere per la band di Nödtveidt e tentando di ridimensionare così le aspettative del pubblico; questo sapendo in cuor suo che Written In Blood, primo disco della su nuova band, alla fine non era uscito granché bene. L’illusione che vi fossero dei collegamenti con Storm e The Somberlain andò in fumo con una produzione molto in stile death floridiano e dei contenuti di scarso interesse. Gregariato puro, insomma, così come il seguito Life Erazer del 2003.