Jennifer Crepuscolo

Intervista a Jennifer Crepuscolo – Il satanismo etico

Non ho mai tollerato i pregiudizi, in nessun ambito, perchè intorno a noi si muovono tanti piccoli mondi che noi giudichiamo con inarrivabile superficialità, rischiando spesso di tramutarci in carnefici delle minoranze e del pensiero altrui. Con Jennifer Crepuscolo, fondatrice dell‘Unione Satanisti Italiani, mi sono addentrato in uno di questi mondi: quello del satanismo, nel tentativo di darne un’immagine più coerente e scevra dalle solite banalità. Sono consapevole della mia scarsa conoscenza della materia e questo mi ha obbligato a formulare delle domande banali, che però sono state occasioni fruttuose per smontare alcuni luoghi comuni, scoprendo un culto sotterraneo che si fonda sull’etica.

Ringrazio Jennifer Crepuscolo per aver accettato di rispondere, anche alle domande più scomode e per certi versi insensibili, ma soprattutto per aver sopportato i miei numerosi tentativi di convertirla al culto dell’heavy metal.

Il satanismo, inteso come culto, è da anni in Italia oggetto di forte curiosità. Ci sono stati dei gravi fatti di cronaca che hanno scosso l’opinione pubblica e che hanno visto come protagonisti in negativo dei soggetti che si dichiaravano satanisti. Voi dell’Unione Satanisti Italiani avete tuttavia preso le distanze da questi individui, tra l’altro manifestandolo pubblicamente. Ai più può apparire decisamente poco coerente una presa di posizione “buonista” da parte di chi adora Satana, ma il satanismo è un mondo assai più misterioso, ampio e sfaccettato di quanto la massa possa immaginare. Potresti indicarmi quante e quali tipologie di satanismo esistono, spiegarci quali sono le forme ideologiche comuni e quali le distinzioni?

JC: Quando si tratta di spiritualità, di culti, l’esperienza personale conta più dei libri, che sono scritti da persone. Prendiamo come metro di paragone la Bibbia, dove sta scritto che Satana è “cattivo” e Dio è “buono”: la cosa è molto discutibile. Un po’ come accade per la storia, che viene scritta dai vincitori. Normale che una Bibbia scritta da ebrei e abbracciata dai cristiani non possa essere a favore di Satana o comunque delle divinità antiche, delle divinità gentili. Se andassi anche a esplorare l’etimologia stessa di molti nomi di demoni, ti renderesti conto che alla fine derivano da antiche divinità precristiane. Per “gentili” non si intende comunque buoni e affabili, ma gentili in quanto sinonimo di culti non abramitici. Per quanto la nostra visione possa sembrare faziosa e buonista, dipende sempre da come si vede Satana. Sono buonista solo perché non ammazzo la gente e non mi interessa vestire i panni della cattivona? Noi non abbiamo la visione di Satana come quella stereotipata che hanno i cristiani e che viene abbracciata da persone come le Bestie di Satana, che nella fattispecie non sono nemmeno satanisti ma solo degli anticristiani. Sono persone arrabbiate con il mondo che venerano il male, perorano la causa del male,e per retaggio culturale vedono in Satana il simbolo del male e quindi agiscono in suo nome. Ma sono soggetti che non hanno consapevolezza di chi sia veramente Satana.

Per quanto riguarda le correnti che esistono nel satanismo posso dirti che sono tante. Purtroppo ogni pensatore ha creato la sua scuola di pensiero, che può essere un bene, solo che poi la corrente che uno crea viene assolutizzata, diventando un mezzo e non il fine, allontanandosi così dalla fonte, dall’origine, che è Satana. Personalmente ti dico che per me esistono solo due visioni ben distine: il satanismo e quello che non è satanismo. Se andassi a esplorare le varie correnti, nei fatti ti renderesti conto che c’è il culto di Satana, che rende tributo a Satana e lo celebra, basandosi su un percorso iniziatico fondato su determinati ideali in linea con la natura di Satana. Poi ci sono altre correnti che invece sono forme atee, come il razionalismo di LaVey o il Satanic Temple, una nuova corrente nata recentemente in America, realtà che a mio avviso sembrano essere nate più per fare scalpore, sensazionalismo, perchè ci si basa solo sul nome forte di Satana ma senza crederci realmente.

Per i razionalisti Satana è solo un simbolo di ribellione al sistema dominante e questa è una visione che noi non condividiamo, perchè per noi essere satanisti non significa soltanto porsi in antitesi con il sistema. In tante cose lo siamo, in tante cose siamo apertamente avversari, ed è anche giusto così, ma continueremmo ad avere il nostro culto anche se non esistesse il cristianesimo, cosa che non si potrebbe dire dei satanisti atei, che in quanto atei non vedo appunto come possano definirsi satanisti. Quindi le principali correnti sono il satanismo teista, che crede in Satana, e quello razionalista, ateo, che noi chiamiamo scherzosamente “ateismo trasgressivo”. All’interno di questi due grandi filoni puoi trovare svariate scuole di pensiero, a seconda del percorso portato avanti da un leader. A ogni modo le due macrocorrenti sono queste.

Esistono dei testi di base riconosciuti da tutti i satanisti? Ci sono dei contrasti tra le varie correnti del satanismo?

JC: Esistono dei testi che sono stati scritti da persone che nel tempo hanno ricostruito il culto e una certa tradizione. Alla fine è tutto un lavoro di ricostruzione e in fondo io non credo alle verità assolute, credo che ci sia sempre bisogno di una ricerca in continuo divenire. Se mi chiedi se abbiamo dei testi rivelati e sacri come la Bibbia, ti dico di no. Non fa parte del nostro forma mentis la dottrina. Puoi confrontarti con il razionalismo di Anton Lavey attraverso i suoi libri…

puoi farlo altresì con i testi tradizionalisti di Anton Long

tutto dipende dalla scuola di pensiero. Ma per conoscere Satana devi avvicinarti a Satana. Per quanto riguarda le scissioni interne, queste lasciano il tempo che trovano. Ci possono essere dei dissapori tra correnti, che a volte sono delle discordie nate semplicemente per divergenze di pensiero, altre volte magari invece si tratta proprio di fattori umani come antipatia, ego e competizione. Quindi io sinceramente, pur avendo delle idee molto ferme, vado per la mia strada senza curarmi troppo di queste faide mondane. La competizione sarà sempre un problema, presente nel Satanismo come in ogni realtà, basti pensare alla massoneria, spesso spaccata e divisa in varie logge e loggette, o anche lo stesso cristianesimo, dove le scissioni hanno creato protestanti, cattolici, testimoni di geova e via dicendo. Purtroppo dove c’è la mano dell’uomo c’è sempre competizione. Un po’ come dicevo prima: alla fine il mezzo, il progetto che crei, la corrente, la scuola di pensiero che crei, finisce per diventare il fine stesso, facendo perdere di vista l’ideale comune e portandoci così a farci tristemente la guerra tra poveri.

Quindi il Satana che voi adorate NON è lo stesso Satana della Bibbia cristiana?

JC: No, come dicevo prima noi non abbiamo la visione del Satana biblico, inteso come “cattivo”, tanto meno come angelo sottoposto a Dio. Quella è una favola, è un’alterazione della storia, ma trattandosi di cose spirituali capisco che una persona atea potrebbe non capire, perchè se una persona non crede ai testi biblici può comunque fare altrettanto con la nostra visione. E ci sta, perchè alla fine è una questione di sensibilità, di percezione personale, senza esperienza diretta resta tutto un racconto di seconda mano. Per noi Satana è il nostro progenitore ancestrale e crediamo di derivare da questa divinità sia spiritualmete che biologicamente, quindi attraverso questa connessione, questo legame, ci arrivano informazioni per mezzo di quello che definiamo memoria genetica. Per noi Satana è realmente il capostipite del nostro clade satanico, della nostra famiglia spirituale.

Ci sono però anche correnti d’ispirazione satanica che hanno invece una visione più legata alla Bibbia, come ad esempio i luciferiani, per i quali la divinità è Lucifero, il portatore di luce, un angelo sottoposto a Dio ammirato per la sua ribellione, ma spesso è visto unicamente come un archetipo, come un simbolo e non come un’entità reale, come invece la vediamo noi che seguiamo concretamente il Culto di Satana.

Quindi in definitiva, dipende sempre a chi lo chiedi. Noi, per esempio, siamo fortemente spirituali, quindi non siamo atei, nonostante cerchiamo di integrare razionalita e spiritualità, luce e tenebre e dunque anche la materia, il corpo all’anima. Non siamo molto dicotomici, non crediamo molto nella dualità, la dualità per noi è solo un mezzo di comprensione, e pensiamo che gli opposti si compenetrino, cosa che invece purtroppo non trovi nel quotidiano, dove ad esempio c’è il cristiano che demonizza la carne, che tende a innalzare unicamente lo spirito, e poi trovi magari il “satanista ateo” che in risposta antitetica si dedica solo alla carne e alla materia, ridicolizzando lo spirito. Noi non crediamo in questo, crediamo che il satanismo sia sicuramente autoindulgenza ma soprattutto autodisciplina. Il nostro cammino iniziatico è duro, senza disciplina e padronanza di noi stessi non avremmo accesso a quella Sapienza cui ambiamo. Mi rendo conto che la nostra visione è particolare rispetto agli stereotipi che circolano sul satanismo. Quindi no, il nostro Satana non coincide con quello biblico, anche se in ogni menzogna c’è sempre un fondo di verità. Alcune cose riportate nella Bibbia possono infatti in qualche modo coincidere con il messaggio originario, come ad esempio il mito dell’Eden, in cui il serpente offre la conoscenza all’uomo, che rientra anche nel mito agnostico e che fa parte delle nostre credenze.

Che concezione avete della morte?

Per quel che riguarda la morte nessuno dovrebbe avere la pretesa di detenere la verità assoluta in mano, ma ti posso dire che, secondo la nostra visione, la morte non é poi così diversa dalla vita. La morte non è un luogo ma è una condizione: sei tu che cambi e di conseguenza cambia il luogo attorno a te. Come una proiezione di ciò che sei. Per noi la morte non è diversa dalla vita, perchè l’anima continua a seguire il suo destino.

L’articolo 19 della Costituzione riconosce che “tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”. Voi vi sentite davvero liberi di professare il vostro culto in Italia?

J.C. Noi ci sentiamo abbastanza liberi. Ci sono paesi dove per una voce fuori dal coro vieni condannato a morte. L’Italia non sarà il paese più civile del mondo ma, come vedi, siamo vivi, possiamo dichiararci e levarci la maschera anche grazie ai sacrifici di chi, prima di noi, ha dovuto operare nel segreto per permettere a noi di essere liberi oggi. A quelle persone che hanno operato e operano nell’ombra per il Culto sarò sempre molto grata. Tuttavia, sebbene in Italia ci sia libertà da un punto di vista legislativo, non è esattamente così nella nostra vita quotidiana, dato che molte persone sono costrette a nascondersi a causa del pregiudizio sociale ancora molto forte; a volte mi viene da sorridere amaramente quando si parla dei diritti dei gay, soggetti ingiustamente discriminati per il proprio orientamento sessuale che però oggi sono entrati nel cuore di molte persone e vengono difesi. Per cui se uno fa un commento omofobo viene giustamente ripreso ma se qualcuno offende un satanista il buonismo sociale scompare.

Non che a noi interessi essere difesi, ma la dignità umana è un diritto inviolabile e sebbene detestiamo il vittimismo non possiamo esimerci dal mostrare tutta l’ipocrisia del sistema.
Ho visto satanisti perdere il lavoro, non riuscire a trovare un appartamento, perchè oggi basta una semplice ricerca online e magari se uno scopre che un soggetto è satanista ha paura di dargli in affitto un immobile o un posto di lavoro. Ho visto anche coppie che hanno rischiato di perdere i propri figli, ragazze stalkerizzate non essere prese sul serio dai carabinieri solo perché dal profilo facebook hanno visto che erano sataniste. Di casi così potrei raccontarne una marea. E lo so, potremmo non usare il nome di Satana, sceglierne uno più comodo, ma per noi questo nome oggi ha un significato profondo, più di quanto si possa capire. E mi viene da sorridere se penso che la radice di Satana per l’antico sanscrito è “Sat” che significa “verità”, mentre oggi nel sistema giudeocristiano significhi “l’avversario”. La verità è un avversario per questa società.

Molti problemi però credo derivino anche dall’operato delle sette che operano in Italia, e non a caso dal 2006 esiste anche il SAS (squadra anti sette), mentre dal 2002 la chiesa cattolica si era attivata in proprio in questo senso sul territorio nazionale.

J.C. Io da anni prendo le distanze dalle psicosette e nel nostro sito web abbiamo anche un articolo che parla del pericolo delle realtà settarie. Noi invitiamo gli iniziati a non avere maestri, guru, sacerdoti di sorta, e noi stessi non abbiamo gerarchie fondate su gradi e ruoli. Crediamo nella libertà dell’individuo e in un sapere senza filtri, senza intermediari terreni fra noi stessi e il Sacro. Pertanto l’atteggiamento settario non lo tollero in nessuna realtà, un atteggiamento che trovi nel satanismo ma anche (e soprattutto) nel mondo cristiano. Si dovrebbe cercare il “male” in ogni religione, perchè non tutte le sette hanno a che fare con il satanismo. Il satanismo è diventato un capro espiatorio. A volte è davvero una caccia alle streghe, e teniamo presente che anche l’inquisizione stessa, sotto altro nome, ancora esiste. A volte ci accusano di plagio, ma se una persona decide di aderire a un pensiero non è plagio. La chiesa cattolica allora commette plagio fin da quando le persone sono solo bambini. Noi non indottriniamo i bambini. E spesso a quanto pare si fanno due pesi e due misure.

Qual è stato il tuo percorso personale verso il satanismo?

J.C. Io ero agnostica, mi è sempre piaciuto studiare, dalla filosofia all’esoterismo, ma con un approccio abbastanza distaccato. La religione e le divinità non mi interessavano, perché ho sempre creduto solo a ciò che vivevo direttamente. Poi nel corso degli anni ho cominciato ad acuire una certa sensibilità e ho avuto delle visioni e delle esperienze spirituali molto forti. Ammetto che inizialmente ho avuto paura, perchè in realtà, nonostante possa sembrare una matta, io sono molto razionale e non sopportavo di non avere il controllo. Il mio approccio iniziale è stato difficile, risvegliarsi è stato duro, quasi doloroso. Poi man mano ho avuto prove che quanto mi capitava era reale, evidenze disarmanti. Ho messo così da parte la mia chiusura e la pretesa di avere il controllo su tutto, ho smesso di rifiutare tutto ciò che non capivo, e così ho iniziato a maturare una certa consapevolezza e a Ricordare.

Cosa mi dici del sacrificio dei gatti e di altri animali e che rapporto c’è tra voi satanisti e gli animali?

J.C. Noi satanisti amiamo gli animali e non li sacrifichiamo, perchè non fa parte della nostra mentalità. Forse questa domanda andrebbe fatta a qualche figlio di Jahvè, visto che se leggi la Bibbia, di sacrifici di agnelli, infedeli e primogeniti ne troveresti parecchi!

C’è mai stato un confronto pacato sotto forma di dialogo tra esponenti della Chiesa cistiana e voi satanisti?

J.C. Se un prete o qualsiasi cristiano mi si avvicina con rispetto io di conseguenza lo rispetto. Non condivido il suo credo, non mi riconosco nella sua morale, ma rispetto il suo sentimento religioso. Se io vedo la vecchietta che fa il suo presepe, che ama Gesù, perchè crede che sia “buono”, io non ho nulla contro di lei, perchè alla fine è mossa da buoni intenti e in fondo è solo una vittima di un lavaggio del cervello subito sin dalla nascita. Ovviamente se poi il cristiano mi insulta, mi dice che sbaglio, che rappresento il male, che sarò dannata e condannata, rompendomi le scatole, è normale che la gentilezza lasci poi spazio solo al disprezzo.

Il satanista secondo te si identifica in una corrente politica particolare?

J.C. Credo che questo aspetto faccia parte delle sfera personale dell’individuo. Io sono apolitica, perché nella politica di oggi non ci trovo nulla di nobile e puro. La politica che piace a me dovrebbe unire pur rispettando il valore della diversità, che esiste e non va negata, dovrebbe essere liberale ma non promuovere un concetto di libertà decadente, perchè la vera libertà non è sinonimo di trasgressione da qualunquisti annoiati. Inoltre dovrebbe essere anche identitaria, perché le nostre radici sono gentili e io provengo da queste radici, ma di certo le nostre radici non sono cristiane, come detto da qualche politico di oggi fintamente identitario.