Sono cresciuto in una famiglia dalle origini cattoliche ma fortunatamente si è persa per via. Mi hanno insegnato a non giudicare mai il prossimo dal suo aspetto, ma da come si comporta con me. Non importa se bianco, nero, giallo, rosso o polentone, se è un pezzo di merda è un pezzo di merda. Se è bravo è bravo. Giudica il prossimo tuo dai piccoli gesti. Ti saluta? Salutalo. Ti evita? Evitalo. È stronzo? È stronzo. Però qualcosa sta cambiando e non credo proprio in meglio.
Sigla
Io ho un un sogno, odiare tutti liberamente e indistintamente senza paura di essere chiamato razzista solo perché la natura mi ha fatto nascere bianco ed etero. Poter fare una battuta di black humor senza beccarmi il SJW medio che no, o insulti solo i bianchi maschi cis gender alfa ricchi, o sei razzista.
Gli stessi che mi chiesero ma come fai a essere certo di non essere gay? Non è normale pensare che non potrai mai desiderare un uomo. L’amore è libero, perché quindi non ami un uomo?
Allora, come io non giudico chi vi trombate, purché sia consenziente, anche se rispetto la necrofilia a dire il vero poiché del resto sono cazzi (o fighe per le signore) vostri, perché venite a giudicare voi le mie abitudini?
Ma come faccio a esserne certo poi che non mi piacciono gli uomini? Non mi piace il nudo maschile, se non nell’arte. Lo volete sapere meglio dei mie genitali cosa mi eccita? Fascismo arcobaleno, ecco cosa sta diventando.
Non ti vuoi scopare quel transgender? Certo, non lo metto in dubbio, ma se non mi attrae perché devo chiedere se ha voglia di farmi un pompino nel bagno contro voglia? Usasse le sue doti per chi vuole usufruirne. Io preferisco masturbarmi con i miei porno BBC.
Per dire, io trovo più eccitante godermi un disco grindcore nella mia solitudine invece di avere davanti qualcuno che mi balla addosso con fare erotico.
A me, un concerto rilascia nel mio corpo più endorfine di una sana scopata.
Quando scrivo mi diverto più che a parlare e sto meglio quando posso usare il silenzio per riflettere, invece di riempirlo con i vocali di qualcun altro.
Mi spiegate chi è dalla parte del giusto e chi da quella sbagliata? Perché Israele bombarda la Palestina ma trovatemi uno capace di difendere Israele senza essere ipocrita. Israele che è uno stato ebraico.
Una volta l’anno poi fingiamo tutti di piangere per una guerra finita il secolo scorso, nascondendoci dietro hashtag come #jewishlivematter, in attesa che i social ci ricordino nuovamente a chi dobbiamo volere bene per la nuova moda del momento.
Ma cosa centra questo? I miei gusti sessuali e i giorni della memoria sono due cose separate. Dite? Quindi se io urlassi sporchi ebrei di merda smettila di uccidere i palestinesi mi dareste ragione o torto? Ma tu non puoi offendere la religione di qualcuno, specie se è quella ebraica perché loro hanno sofferto molto. Sapete chi altro ha sofferto? I palestinesi. E sapete chi altro era ebreo e non ve ne frega niente? Gesù.
Il politicamente corretto a ogni costo è come l’uroboro. Si sta mordendo da solo la sua stessa coda, ma siete troppo ciechi per notarlo. Per difendere una squadra non vi accorgete che ne state insultando un’altra. Attenzione a chi non difendete, potrebbe diventare la nuova minoranza, però non dimentichiamo prima di aggiungere un hashtag.
Nel frattempo aspetto i commenti omofobi di chi non si sarà tolto in tempo la bandiera arcobaleno dall’immagine del profilo.
L’America poi sembra essersi risvegliata solo ora sulla questione razzismo, sopratutto dopo quattro anni di una delle presidenze peggiori della storia, di cui il #BLM è l’ultimo tassello d’una campagna politica basata esclusivamente sul razzismo.
19 Aprile 1989 #Ionondimentico
Dove eravate quando dovevate urlare #MexicanLiveMatter e votare contro? Bambini strappati alle loro famiglie perché cittadini alla nascita… i minori, ma rinchiusi in istituti perché al bianco medio, e pure all’afro medio vorrei dire, non è che gliene fregasse così tanto. Non è nero, non è bianco, allora perché dovrebbe fregarmi qualcosa di Pablo?
Eeeeh, ma ci sono state delle manifestazioni. Sì, ho visto i risultati, tipo il mio borsellino alla fine di un concerto. Vuoto.
L’ombra del razzismo è dentro ognuno di noi, perché tutti siamo il negro di qualcun altro e come m’insegna il film Il Buco oggi e le caste indiane prima, quando siamo in una situazione di merda non guardiamo in alto per capire chi ci caga in testa, ma in basso per prendere meglio la mira su qualcun altro.
Pensate che il #BLM farà la differenza? Ha già iniziato. Via Col Vento e altri film cancellati perché “razzisti”. Porco Dio, ve ne siete accorti solo con ottantuno anni di ritardo, tra l’altro arrabbiandovi per una storia ambientata durante la guerra di secessione. Ora, non devo spiegarvi io cosa è la guerra di secessione, ma è quella cosa che è servita per abolire lo schiavismo in America. Non con i risultati sperati, ma qualcuno credeva che Lincoln avesse una forte carenza di ferro.
Eh, ma c’era la nera felice di essere schiava della sua padrona in quel film orripile. Lungi da me contestualizzare la Storia, ma non tutti i negrieri erano tipo il Colonnello Sanders, vestiti di bianco, con la frusta nella mano destra e il pollo fritto nella sinistra. Alcuni erano anche umani, come Mark Twain, per dire il primo che mi viene in mente. Certo, non avrebbe mai concesso ai neri di votare o sposare le sue figlie, ma credo li trattasse meglio di certi uomini con le loro mogli nel mio quartiere. Così, giusto per citare un problema a cazzo.
Ora scusate, ma vado a firmare una petizione contro La Caduta perché il protagonista è Hitler.
Leggo online frasi tipo che se non capisci il Black Life Matter allora sei razzista. No, io lo capisco, è che non capisco perché sia iniziato ora… nel 2020… durante una pandemia.
Sono le tempistiche e chi si fa portavoce a preoccuparmi. Che la polizia ammazzava sopratutto gli afroamericani (e gli ispanici, e gli omosessuali, e i musulmani, tutto ciò che non fosse bianco e ricco) era chiarissimo. Ma sono l’unico scemo che vede il telegiornale e si indigna quando un bambino “viene sparato” perché stava giocando per strada con una pistola giocattolo?
George Floyd è un po’ come Gesù: un martire senza voce in capitolo, arrivato con ritardo perché quelli prima di lui non erano abbastanza validi. O forse è solo che prima non esistevano gli hashtag.
Sapete chi altro poi si accorge in ritardo di avere personaggi/storia/un qualsiasi elemento che inciti al razzismo e nutre i luoghi comuni? I Simpson. Non ricordate il casino di Apu? Obbligo (mai accaduto fortunatamente) di rimuoverlo perché personaggio stereotipato della cultura indiana (quelli asiatici) in America. Grazie pubblico americano per averlo notato con più di trent’anni anni di ritardo, mentre continuano a proliferare gang mafiose only italo-americane, uno chef che parla con accento italiano negli USA che neanche Super Mario usa più, un giardiniere Scozzese che non usa neanche le mutande sotto al kilt, eccetera eccetera eccetera.
Ma ehi, abbiamo vinto la nostra battaglia. Apu ha la pelle scura, gli altri sono bianchi… anzi no gialli. Dov’è la comunità orientale? Incazzatevi.
Ma qualcosa sta cambiando, perché le comunità si sono rotte di frasi come “siamo tutti uguali”. No, non lo siamo. Neri che salgono nei pullman con i bianchi? Bevono dalla stessa fontana? Tra poco mi direte anche che si possono sposare tra loro, per diamine. Che schifo.
I Simpson sempre hanno deciso di dare il buon esempio. Come? Decidendo di sostituire i doppiatori bianchi dei personaggi di colore… con doppiatori di colore. Immagino già i casting in Cina e Giappone.
Ma partiamo da un presupposto: chi, a parte un feticista malato che lecca i cessi degli autogrill e ha sviluppato i poteri dei Fantastici 4, è capace dalla sola voce di capire se un personaggio è doppiato da uno della stessa etnia? Io di solito vado su imdb.
Ciò implica che il doppiatore deve possedere peculiarità tipiche dell’etnia del personaggio che sta interpretando. La nuova società anti-razziale ci insegna che non delimitano le caratteristiche della persona, a meno di non essere… razzisti.
Tipo, se io mi aspetto che un afro-americano mi parli come uno appena uscito dalla piantagione di cotone dell’Alabama… mi sa che il problema è mio, non del doppiatore. Però no. Se sei nero devi parlare come un nero, e solo un nero può farlo. Solo io sento un retrogusto di razzismo?
Insomma…
1957. Little Rock Nine. Nove ragazzi, i primi nella storia americana entrati in una scuola degli stati del sud… per soli bianchi. Un piccolo passo per loro, un grande passo per l’umanità. Niente sarebbe stato come prima.
2020. I neri s’incazzano se vengono doppiati dai bianchi.
Chiudo con un post che ho appena letto. Una ragazza spiegava che molte donne hanno rapporti sessuali anche per paura di dire no. Perché quando dici no ti violentano, ti insultano, ti picchiano, ti considerano una troia. Bisogna non insegnare alle donne a difendersi, ma agli uomini a non stuprare.
Una delle persone nei commenti si lamentava perché ha parlato di donne e non ha citato le persone dal gender non binario.
Ma sto Coronavirus non doveva uccidere sopratutto gli stupidi?
E soprattutto l’asterisco per non sembrare misogino, ma come cazzo si pronuncia?!