Oggi, cari i miei equinidi dalle fantasie maliziose, voglio raccontarvi una storia che comincia tanto tempo fa, in un Paese cattolico e bacchettone ancora lontano dalla crisi e addormentato in una quieta siesta perenne. Quando il varietà piccante invase l’Italia, credetemi sulla parola, nessuno era davvero preparato.
Nella nazione dei programmi alla Drive In e dei telequiz, dove l’erotismo era rappresentato dallo spacco (non parlo di Belen, al tempo sarebbe stata censurata immediatamente, lei e la farfallina più famosa d’Italia) delle conduttrici o da qualche minigonna, qualcosa come Colpo Grosso rappresentava un vero azzardo, una sfida alla morale stessa.
Fu il conduttore Umberto Smaila, reduce dal successo dei suoi Gatti di Vicolo Miracoli e del mitico programma Quo Vadiz (molto meno sexy e più orientato alla comicità) a mettersi in gioco, presentando la trasmissione e mettendoci la faccia.
Parlarne oggi, lo capisco, fa quasi sorridere, ma vi assicuro che al tempo, quando la pornografia era relegata alla carta stampata e al circuito dei cinema a luci rosse (che proiettavano film mai trasmessi in TV) tutto diventava più difficile, soprattutto nel Paese del Vaticano.
Il palinsesto più “erotico” della tv italiana era rappresentato dalla presentazione delle VHS, solo raccontate e mai mostrate realmente, da Maurizia Paradiso con il programma Magic America, che non a caso prendeva il nome dal sexy shop che lo produceva e andava in onda a notte inoltrata. Tanto era legata, la Paradiso, al mondo delle notti piccanti tricolori, che l’ultima annata di Colpo Grosso finì persino per presentarla lei, mentre Smaila, vero mattatore e protagonista assoluto, se ne assentava per mettere in moto un musical dedicato alla vita del suo mito, Fred Buscaglione.
Ma cosa rendeva Colpo Grosso un fenomeno di costume, in grado di spianare la strada a tutti i programmi con alto tasso di erotismo che avrebbero seguito, negli anni a venire, e capace di arrivare alla quinta stagione? Che poi, a dire il vero, se ne era ipotizzata una sesta, diretta da Pupo, il noto cantante italiano, il quale anni dopo si sarebbe scoperto afflitto da una dipendenza da sesso letteralmente patologica?
Beh, innanzitutto direi gli strip tease delle ragazze coinvolte, che mostravano davvero le tette al vento.
Come chi se ne frega?
Nel 1988 tutta quella bella topa desnuda ce la sognavamo di notte, altrochè.
A Colpo Grosso c’erano tette e culi, e datemi retta quando vi dico che il livello delle ragazze era anche alto.
Tutto cominciò con una prima annata tranquilla, nella quale il meccanismo del quiz legato al programma era semplice e vedeva i concorrenti giocare, in un immaginario casinò, le fiches corrispondenti alle varie parti del corpo di quattro ragazze e quattro ragazzi chiamati “mascherine”. Man mano che le domande ricevevano le giuste risposte, le mascherine si levavano i vari capi di abbigliamento.
Ultimo pezzo era, appunto, la mascherina sugli occhi, che equivaleva al colpo grosso che dava il titolo al programma.
Il bello cominciò però con la seconda annata, che vedeva molto aumentato l’investimento dell’emittente Fininvest (che al tempo gestiva anche i palinsesti di Italia7) relativo al programma.
Ne risultarono prove nuove per i concorrenti, che andavano da giochi in stile casinò come la Slot Machine, a cose più legate al sesso, come le sette “portafortuna”, ragazze provenienti da Paesi diversi che nello svolgimento della puntata andavano via via verso una meravigliosa semi-nudità in grado di scatenare la libido dei telespettatori della seconda serata!
Il programma raggiunse il suo vertice il terzo anno di trasmissione, quando oltre a Smaila e a Linda Lorenzi che lo affiancava ormai da tempo nella conduzione, fecero la loro comparsa molte figure legate al mondo del gioco d’azzardo.
Oltretutto è in questo anno che arriva a Colpo Grosso la bellissima Esther Kooiman (foto sotto) nella veste della ragazza Cin Cin olandese (portafortuna) collegata al simbolo della ciliegia.
Perché lei spicca tra le altre? Perché la giovane avrebbe presto intrapreso la professione di pornostar sotto lo pseudonimo di Zara Whites (Foto sotto)
allietando in maniera molto meno velata le ore liete dei suoi tanti fans, prima di essere naturalizzata francese e dirigere i propri interessi verso ecologia e diritti degli animali.
Inoltre il quarto anno di Colpo Grosso sarà l’ultimo a mantenere il vero stile del “casinò”, che si sarebbe perso nel seguito della fortunata trasmissione in favore di un gioco più adatto “a tutti” in cui il viaggio era il vero protagonista e tutto pareva svolgersi a bordo di una nave da crociera. Ogni Paese che la nave toccava, una delle ragazze a quello collegata si spogliava sorridendo.
La componente legata al gioco d’azzardo, una volta messa in archivio, avrebbe snaturato un po’ il carattere del gioco stesso.
Purtroppo nulla dura per sempre e anche Colpo Grosso doveva arrivare a una fine, nella fattispecie alla quinta, sfortunata, stagione.
Con l’abbandono di Smaila, il programma perdeva il proprio carattere grintoso e scanzonato, legato al mondo dei locali goderecci delle notti italiane di Roma, Milano o della Romagna.
Il timone venne affidato ad una grande icona dell’erotismo nazionale, quella Maurizia Paradiso che tutti conoscevano come la presentatrice dei “film zozzi”, che tutti chiamava “amici de las noches” con maccaronico spagnolo, e aveva una voce decisamente maschile che ne tradiva la natura di trans.
Maurizia, nata Maurizio, era certamente il transessuale più famoso del mondo dello spettacolo nazionale in quel periodo, e accompagnava da anni le fantasie notturne italiane, ma con Colpo Grosso non ottenne il risultato voluto.
La sua politica era quella di aumentare il numero di spogliarelli, ma l’introduzione di meccanismi di gioco che non incontrarono lo stesso favore da parte del pubblico e il suo approccio scanzonato ma troppo diretto, che vedeva anche l’abolizione del concorrente di sesso maschile a favore di due donne, non arrivò mai a bissare i successi dell’Umbertone Smaila nelle precedenti stagioni.
Inoltre i dissidi tra la conduttrice (divenuta “la” e non “il” già nel 1978, pare) e la produzione, culminarono nell’abbandono da parte della Paradiso a metà stagione. La sostituì tale Gabriella Lunghi,
affiancata da Massimo Guelfi
e si cercò di introdurre una nuova meccanica di gioco, ma la verità è che era ormai tempo, per Colpo Grosso, di chiudere i battenti.
Nel frattempo, arrivati alla fine del 1992, la scena stava cambiando radicalmente, la politica, l’economia stessa del Paese erano ormai orientate verso evoluzioni inaspettate e anche il costume stava velocemente affrontando delle mutazioni sostanziali.
Presto l’avvento della rete internet, ormai sempre più alla portata di tutti, avrebbe reso il concetto di una trasmissione “sexy” sorpassato e tutti avremmo rivolto le nostre attenzioni altrove, lasciando alla televisione il compito di intrattenere gente con i pantaloni addosso e a internet la componente sexy delle nostre vite.
Ne fece le spese quel fascinoso mondo di tette e lustrini che era il cabaret “osè”, condannato inevitabilmente al dimenticatoio e sostituito nell’immaginario erotico comune dalle forme ben più esplicite presenti in rete.
Se ne vedrà un parziale revival parecchi anni dopo, quando, per un po’, tornerà di moda il fenomeno Burlesque, imparentato molto da vicino con quel mondo colorato e godereccio che Colpo Grosso, soprattutto nelle sue stagioni migliori, ha rappresentato.
Ci restano il ricordo delle ragazze Cin Cin sorridenti, mentre scendono la scala curva entrando in scena, qualche immagine che oggi lascia quasi indifferenti e la soddisfazione di sapere che all’estero, per anni, in molti tenteranno di copiare il format del programma. Si chiamerà Tutti Frutti in Germania
e in Svezia
Ay, que calor! in Spagna
Cocktail in Brasile
giusto per fare alcuni esempi.
Sì, ci hanno provato con meccaniche simili, con situazioni ricalcate ad arte, ma che mai arriveranno alla classe ridanciana e maliziosa delle edizioni capitanate da quel marpione del grande Umberto Smaila andate in onda da noi, sfidando morale, Chiesa e bigottismo.
Ora vi lascio, ma devo ammetterlo: sto canticchiando mentalmente la canzoncina della sigla della terza stagione.
Cin Cin a tutti!