Ennio Morricone e Veronica Moser ascendono insieme al cielo, secondo noi!

Caldo cazzo! Anche per dei cavalli come noi, a un certo punto arriva la voglia di rifugiarsi in qualche anfratto boschivo, sfrattando cinghiali spompi e aspettando che le temperature calino e la smettano di mandarci in ebollizione il cerebro. Sdangher, come avrete notato è in vacanza e lo sarà fino a settembre, quando torneremo con pubblicazioni più assidue, un sacco di nuove sorprese e bla bla bla. Nel mentre non vi salutiamo del tutto, ogni tanto potremmo farvi qualche sorpresa e di sicuro non molliamo l’appuntamento mensile, dedicando la copertina sdaghera al personaggio/i/e più significativo/i/u degli ultimi trenta giorni. Per il mese di luglio, ormai sul finire, non potevamo evitare l’ennesimo necrologio. Ennio Morricone e Veronica Moser, due artisti che hanno dato tanto alla comunità sdanghera. Il primo con le sue musiche indimenticabili e la seconda con i suoi film indimenticabili, sempre che li abbiate visti. Se non li conoscete ve li raccomandiamo e siamo certi che dopo non li dimenticherete.

Veronica era una delle pornodive più sdanghere di sempre, diva assoluta dello scat-movie, ovvero quelli con la merda, esatto. Morta per emorragia cerebrale. Austriaca milfona di classe, ci lascia a 55-56 anni circa.

Capisco che a non tutti piaccia la roba che faceva la Moser, ma riteniamo sia giusto rispettare chi offre piacere e gioia a chi si eccita di molto a vedere qualcuno che gioca con le feci proprie o di qualcun altro. Tutti siamo abnormi e nel nostro intimo, strisciamo verminosi sborrando su qualcosa di irriferibile e ci sentiamo delle merde. Se nessuno fa male a nessuno, allora evitiamo i giudizi.

Ennio Morricone, sempre per parlare di merda, ha scritto anche cose non proprio intramontabili e nel panorama cinematografico italiano ha finito per diventare l’equivalente compositivo di Piero Angela con il documentario sui ghepardi che inseguono le piramidi. Si vince facile citando le cose realizzate dal sommo Ennio negli anni 60 e 70. Leone, Argento e via così. ‘Sto uomo l’ha suonata a mezzo cinema italiano.

Negli anni 80 e 90, escludendo il guizzo per la serie La Piovra, è passato però dai film di genere, quasi scomparsi dal circuito che conta, ai drammoni di Tornatore, realizzando sempre più robe da Pasta Barilla, ma senza mai perdere in genuinità; come la pasta Barilla, del resto.

Nessuno può discutere la grandezza di Morricone e siccome a noi piace invece mettere in discussione le cose, la finiamo qui e torniamo a parlare della Moser. Era una donna felice e soddisfatta, perché viveva facendo un lavoro in cui era davvero brava e che le piaceva molto fare. Quanti possono dire lo stesso? Persino il povero Morricone, a forza di sperperare la propria creatività appresso a thriller di serie B, deve essersi sentito infelice qualche volta, ma la Veronica Moser no, lei agiva in un contesto dove non esistevano lettere dell’alfabeto a discriminare questo o quello. Lo scat movie è un genere unico, chissà perché frequentato soprattutto dai tedeschi. Lei era altrettanto unica e a tratti geniale.

Se ci tenete a sapere cosa vi fosse di geniale in ciò che faceva, beh, credo fosse più nel come lo faceva. Immaginate di riuscire a rendere attraente ed eccitante la merda. In fondo è quello che fanno molti di noi, lavorando nella pubblicità o curando qualche pagina di compra-vendita su facebook, ma la Moser riuscì a diventare leader del settore e tra Mondial Casa e gli Scat Movie noi sceglieremo sempre i secondi.

Il 2020 sarà un anno davvero indigesto per Gianni Morandi e anche per noi. Ma aspettiamo a tirare le somme con la morte, ci sono altri cinque mesi e il Covid, a settembre ricomincia a fare sul serio, proprio come noi di Sdangher, esatto.

Quindi a presto, mi raccomando, fate assembramenti in spiaggia, inquinate e soprattutto evitate il sesso protetto. I cavalli di Sdangher cavalleranno ancora on you, appena il clima si farà un po’ più frescuciello!