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Disistallarsi dai social e reistallare se stessi!

Buona giornata gentaglia. Come avete passato le vostre vacanze? Io letteralmente a disintossicarmi. No, non dall’alcol; a quello non potrei mai rinunciare. Mi sono disintossicato dai social.

Due settimane, passate a casa di amici mentre fuori il governo mi imponeva di non uscire, a giocare ai videogiochi, chattando con qualcuno ogni tanto dal cellulare e per il resto ZERO social network. Li ho disinstallati dal cellulare e dal mio pc a casa (anche perché ho un desktop). Ho risparmiato solo Whatsapp. Ehi, non sono mica un asociale di merda.

All’inizio ammetto che compulsivamente la mia mano tendeva sempre ad accendere lo schermo del telefono.

Cliccavo, non trovavo ciò che cercavo e spegnevo lo schermo. Lo stesso gesto, ritmico, ripetuto più volte. Una vera agonia, roba che neanche uno con un distubo ossessivo compulsivo.

Ma col passare dei giorni mi sono accorto che la mia mente iniziava a percepire il tempo e le cose in modo più fluido. Ogni tanto cliccavo youtube, cercando nella cronologia delle iscrizioni video che avevo piantato per guardare la bacheca di Instagram.

Twitch ha rischiato quasi di divenire una nuova assuefazione, che tengo a bada ora con tempistiche più rigide, quali ad esempio vederlo mentre “lavoro” al pc, così da poterlo usare come diversivo nei momenti più noiosi della giornata.

Non mi serve per forza vedere quel tipo che gioca o chiacchiera in un dato momento. Lo faccio quando non ho veramente un cazzo da fare.

O da giocare. Di giochi ne ho tanti, anche grazie o per colpa degli stramaledetti saldi natalizi. Ammetto di aver fatto compere.

Altre alternative sono ora i podcast, che mi accorgo di averne scaricati più di quelli che realmente mi interessano, quindi mi sono detto “devo per forza ascoltarli tutti?”, allora seleziono i migliori e li ascolto quando ne ho veramente il bisogno.

Ripulirmi dai social è stata la migliore scelta della mia vita, e se vedete che non vi rispondo più ai messaggi non è solo perché non mi frega un cazzo di voi, ma anche perché ora non mi frega neanche più di questo bombardamento di informazioni.

Meglio una pagina di un libro che una scrollata di facebook. Meglio una sega che una serie di foto su instagram.

Ciò che ho rivalutato è solo Twitter, perché l’utilizzo non con un approccio social, ma come scusa per scoprire nuove attrici porno grazie al fatto che li non censurano nulla. Ho la mia lista privata in cui aggiungo sempre nuovi nomi.

Insomma, questo 2021 segna un nuovo cambiamento della mia mutevole vita. Cambio idea fin troppo facilmente. Può anche essere che la settimana prossima diventerò uno di quelli che ha sempre qualcosa da ridire sui social, oppure mi darò alle sole dirette su Twitch, abbandonando sia l’idea di scrivere per il blog, sia di giocare o leggere qualcosa di concreto.

Ho tirato avanti 10 anni giocando con pochi titoli per computer, e neanche tra i più recenti, senza mai sentire quel bisogno di dover essere sempre sul pezzo. Perché allora non smettere di essere sempre sul pezzo delle novità a ogni costo e godersi quel poco di tempo che di per se è la vita che mi resta?

Davvero, oggi dopo tanto ho ascoltato un album musicale per il solo gusto di farlo ed è stato come tornare venti anni indietro.

A volte bisogna eliminarsi dalla smania di presenziare, illusoria e in quanto tale nociva, e accontentarsi di stare solo con se stessi, ovvero la sola persona a cui davvero dovrebbe fregare qualcosa di ciò che leggiamo, mangiamo o giochiamo.

C’è gente ormai che non riesce nemmeno più a cagare in solitudine, senza postarlo da qualche parte. Cagare è bello perché si è soli, completamente liberi di goderci in tutta la nostra tossicità, senza propinarla agli altri.