Il metal è bellissimo, ma i metallari mi fanno schifo!

Mi è sempre piaciuta la musica heavy metal. Tanto, davvero, ma non per questo in modo totalizzante. Mi piace molto ascoltare Luigi Tenco o Mike Oldfield, così come i Matia Bazar o Enya. Spesso però sento il bisogno di tornare ad avere i chitarroni pesanti a disposizione, le voci acute e quelle growl. Ho sempre apprezzato l’iconografia delle copertine, certi testi, l’epicità di alcuni concept. Ma allo stesso modo, se sento Duke Ellington o Allan Holdsworth mi esalto allo stesso modo. Tutto questo preambolo, inutile forse, per affermare con certezza una cosa: adoro il metal, detesto i metallari. Ho sempre trovato ridicola, fuori misura, demenziale tutta quella fuffa che ruota attorno alla musica metal. I capelloni, le giacche di jeans con le toppe, il masochista, inutile e decisamente castrante “supporto alla scena” obbligatorio.

Non mi sento e non mi sono mai sentito in dovere di acquistare dischi o andare ai concerti. A me non frega un cazzo di tutto questo, a me interessa ascoltare della buona musica metal, stop !

A casa, da solo, con le cuffie. Su cd, che non compro più, se non raramente a 2, 3 euro a qualche mercatino; Su vinili vecchi, di cui posseggo una discreta quantità; spesso su Spotify o scaricati dai torrent.

Non mi interessa nient’altro, se non il piacere delle note nelle orecchie e le riflessioni, le emozioni che preferisco tenere per me e non condividere con sporchi e puzzolenti biker assuefuatti soltanto a Motorhead e AC/DC. Troppo bestiali per sporcare le mie emozioni con loro.

Di questa aggregazione posticcia e da “convento”, l’aspetto comunitario ed ecumenico, del fare gruppo, del fare massa, non me ne importa un cazzo di niente.

Odiavo e odio la finta e davvero irritante e ipocrita “appartenenza”, dei punk, dei dark, dei metallari.

Sono strenuo difensore dell’individualismo, del partecipare se mi va, del fare e del non fare, a seconda del mio stato d’animo. La condivisione di gusti, le classifiche di fine anno, i commenti su Facebook degli anniversari dei dischi, dei musicisti, le recensioni. Tutta paccottiglia irritante e inutile.

Come scelgo i dischi da ascoltare ? Semplice: scorro qualche sito web musicale di riferimento, pochi e selezionati, di cui ovviamente non farò il nome. Il resto lo ignoro. Non mi mancano i 15 anni, in cui qualche t-shirt dei Metallica e dei Venom la mettevo anche io. Dopo i 18 ho smesso, mi sembrava una pagliacciata.

Non credo che se una persona conosce profondamente ed apprezza i Morbid Angel, sia una t-shirt o una toppa a certificarlo. Vi dirò, qualche abito firmato mi piace, seguo un po’ la moda, credo che essere curiosi ed interessati a ciò che il mondo propone, sia sintomo di libertà.

Libertà che non vedo nel metallaro, in tanti, non in tutti, sia chiaro. Loro si auto-ghettizzano nei codici, nei rituali, nelle manie e idiosincrasie che si portano dietro dal 1986.

Siamo nel 2020, siamo tutti cresciuti. Basta vivere nel passato come a 16 anni, si matura, si fanno esperienze, si perde l’innocenza e non si torna indietro nel tempo.

Metallari, a 50 anni volete fare come a 18 ? Avete paura della morte, del tempo che passa, rimpiangete i “bei tempi” andati? Tutte cazzate. Vivete oggi, adesso, ora e qui, perché la vita e il mondo vanno avanti e poi un giorno, bum, sono finiti, che voi abbiate deciso di viverli o di evitarlo, rifugiandovi in una bolla di nostalgie e feticismi.

Fate della musica un sostegno, un piacere, una passione, una piacevole compagnia, ma non un’ossessione o una ragione di vita, perché la vita scorre e quando sarete vecchi e decrepiti, la pila di cd e gli scaffali di dischi accumulati non verranno certo con voi nell’aldilà, né impediranno alla Nera Signora di venirvi a prendere. Li scavalcherà in stile Olio Cuore (ricordate lo spot di quando eravate bambini? Quel tipo è morto, ormai)

Amate e godete di tutto ciò che vi nutre il cuore, ma non siatene schiavi, non usatelo come una foglia di fico, un amuleto o un paravento contro le responsabilità che avete.
Quali? Di maturare, gustare ogni giorno del vostro tempo, non solo i primi diciassette anni. La vita vi ha fatto male? Lo capisco. Siete divorziati e state di nuovo dalla mamma? Ok, ma non saranno le canzoni di quando eravate pischelli a restituirvi l’adolescenza.

Il metal ha sempre professato l’invididualità e il coraggio di andare fino in fondo nelle esperienze. Non c’è una canzone dei Priest che dica “Live The Past, join your sheep and stay Porntube! Halford urla di spezzare catene, di sfidare le tenebre e di accettare la vita con tutto il suo dolore.

Viva il metal, abbasso i metallari, perché siamo persone e non categorie, sempre e comunque.