Quando ho letto della svolta pop dei Nanowar sono rimasto un po’ perplesso, lo ammetto. E se lo dice uno che non si caga più il metallo, figuriamoci che reazione possa aver avuto chi il metallo lo vive come una fede.
Prima le foto, poi i vari annunci. Ci avevano avvisato “vedete che non sarà un pezzo metal, ma pop”, ma qualcuno asseriva che sarebbe stata la solita trollata. E trollata infatti è stata, perché hanno fatto esattamente quello che hanno detto: un pezzo pop.
Formia, che pezzo di merda. No davvero non mi è piaciuto per niente. E già so che se mai oserò ascoltarlo ancora finirà per ficcarsi nella mia testa equina e lo canticchierò fino all’estate, mentre girovago per il Frantic Fest (Speriamo dai, almeno una gioia).
Insomma, un pezzo orribile… per un orecchio poco allenato al pattume che le radio ci propinano ogni giorno è un pezzo semplicemente orribile. Del resto, se è la parodia di un pezzo di merda, non può che essere un altro pezzo di merda. Ascolto solo ciò che voglio, lavoro da casa, non ho figli, i locali sono chiusi. Insomma io conosco la radio come un cinese conosce la libertà di espressione.
Un amico formiano (almeno sui documenti) mi dice che i formiani stessi sono incazzati come se qualcuno gli avesse inculato la madre e messo il film su pornhub. Non sto parlando di metallari formiani, ma proprio dei formiani in quanto popolazione. Perché un pezzo che parla di un comune, uscendo dai canoni del metal, grazie al passa-parola dei social, è normale che giunga all’orecchio di chi magari la suddetta band e la sua filosofia estetica, non la conosca veramente. Ma del resto chi li conosce veramente, i Nanowar?
Poco metallari per essere apprezzati dai defender (italioti) e troppo metal per essere apprezzati dalla gente comune. Ecco perché hanno bazzicato per lo più eventi cosplay, dove l’ambiguità è seconda solo a un gaypride: almeno lì ti regalano i preservativi.
Come ho detto, Formia mi ha fatto ribrezzo, ma penso questo fosse lo scopo principale del pezzo. Ma non perché volevano farmi avere ribrezzo di Formia, ma dell’Italia. Ma non dell’Italia intesa come nazione, bensì come l’Italia musicale.
Leggo i commenti e cosa scopro? Che tutti citano Calcutta. Ovvio, se tu chiedi a me se so chi è Calcutta penso alla città, al massimo alla suora Madre Teresa con la dissenteria: cazzo ne so io che abbiamo un cantante che si chiama Calcutta?
Appunto, io che sono completamente avulso dal mercato musicale mainstream, come un fascista su facebook che nega la sinistra, non ne ho la minima idea di questo signor Calcutta. (S)Fortunatamente c’è chi è più informato di me.
Il Padre Cavallo è veramente padre. Cosa comporta avere figli piccoli? Certo non puoi costringerli a sentire il metallo o lo odieranno, fai solo in modo che lui arrivi a loro. E nel frattempo ingoi tanto pattume che Tik-Tok dona ai tuoi figli. Lui conosceva già il pezzo preso di mira, e si è fatto pure una risata.
Sono andato a vedere un video di Calcutta, che guarda caso si chiama Frosinone, che guarda caso è girato proprio come quello dei Nanowar, o meglio i Nanowar l’hanno girato esattamente come quello di Calcutta, vestiti compresi.
Insomma l’hanno plagiato. E noi a chiederci quel set di foto cosa stesse a significare.
E mentre orde di metallari urlano all’offesa al sacro dio del metallo, manco i Nanowar avessero scritto un pezzo che si intitola Bathory merda, e i formiani si incazzano manco i suddetti Nanowar l’avessero intitolato Formia merda, sempre i Nanowar, da ultimi, se la ridono perché gli abbiamo regalato migliaia di click gratis. La domanda è ora cosa ne faranno.