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Zum-bur e i processi di facebook alle idee!

Ok, questa è l’era dei social. Tutto passa e finisce in rete, qualunque cosa viene analizzata da macchine ottuse (al soldo di pochi): immagini, concetti, idee. L’esempio di come questa condotta possa diventare scellerata e folle è davanti agli occhi di tutti noi e ha il nome di quel buontempone assassino di Varg Vikernes, che nel ‘93 accoltellò ripetutamente l’amico/nemico Euronymous scatenando l’opinione pubblica mondiale contro il black metal e finendo in carcere fino al 2009. Ora, analizzando i fatti abbiamo un ragazzo che ne uccide un altro. Situazione drammatica. Condannato. Paga la sua pena. Cosa c’entra, vi starete chiedendo? In galera Varg incide dischi, scrive, parla. Lo censurano? No.

Poi esce e fa delle dichiarazioni (non atti, stavolta, solo parole) di carattere neonazista.

Lo ha fatto? Sì, lo ha fatto.

Ora, provate a parlare di B U R zum sui vostri social e l’inesorabile algoritmo di mr. Zuck provvederà a punirvi mediante sospensioni dell’account come se foste voi i neonazi della situazione e steste progettando la marcia su Brocolino al passo dell’oca.

Pur capendo il punto di vista di chi non approva e condivide le idee del norvegese brucia chiese, dalle fanatiche opinioni nazional-pagane (ho detto pagane, non padane!) tanta veemenza anti Muzrub (e dai su, leggetelo al contrario, non voglio essere individuato dal Grande Fratello e deportato in Siberia) rende qualche dubbio legittimo e sacrosanto.

Il candido Varg, finita la benzina per incendiare edifici sacri e seccato il sangue sul coltello con cui accoppò Euronymous, se ne esce con due cazzate e viene ritenuto bannabile. Lui e tutti coloro che lo nominano, che sa di medievale cancellazione del nome dai registri, sepoltura senza lapide, processo senza appelli, come se il vero crimine per lui sia avere delle idee estreme e non tutto ciò che ha combinato prima.

Pur essendo il personaggio in questione un outsider, la mossa di Zuckzuck mi pare a dir poco esagerata.

Eppure il proprietario del Libro delle Facce si può ben arrogare il diritto di dire “mio il sito, mie le regole”. In fondo il mezzo di comunicazione più efficace e utilizzato del mondo è di sua proprietà. Mi resta il dubbio che dare questo potere a un solo uomo possa essere una stronzata, ma forse sarà colpa mia che vedo le cose in maniera inadeguata ai tempi. Un tizio che si alza la mattina e decide che “tu non puoi parlare” e che il tuo nome deve essere cancellato per “il bene della società, per il quieto vivere e l’ordine pubblico” mi sa un tantino di dittatura.

Oh, cazzo, si può dire dittatura in tivvù? Non vedo agenti con gli occhiali da sole e le cravatte tutte uguali dalla finestra, quindi mi sa che l’ho fatta franca.

Eppure mi sembra che si tenda ormai a reprimere il pensiero (condivisibile o no che sia) delle persone ancora più che i danni che queste possono provocare.

Un assassino può avere un profilo (Varg prima) ma un neonazista a parole (Varg dopo le affermazioni) no.

Mi torna alla mente il concetto di “punibilità del danno” di Popper. Se mi sforzo abbastanza arrivo a vedere delle correlazioni con Platone ne La Repubblica e il concetto di tirannide. Mi assalgono dubbi degni di John Rawls su tolleranza per gli intolleranti… Anzi, in questo caso non è nemmeno uno Stato o la società civile a punire il vikingo musicista e scrittore, ma un singolo, dotato di tanto potere da potersene arrogare il diritto.

Quindi, ricapitolando, se sei ricco e potente puoi zittire chi vuoi?

E questo potere di censura può essere dato ad un solo individuo o gruppo di individui?

Non vi sentite come se da un giorno all’altro potessero togliervi i vostri diritti (quello di parola, in questo caso) decidere, ad esempio che il metal non deve esistere e cancellarlo? O che un dato capo di abbigliamento non è consono a Feissbuc e oscurare tutte le foto che lo comprendono? Certo la costituzione parla di libertà di espressione, ma quando l’hanno scritta, faccia libro non c’era.

E ora vado ad ascoltarmi Aske a volume inusitato. Senza nemmeno essere un neonazi. Vediamo se mi silenziano nei secoli dei secoli o mi ignorano come sempre (temo dipenda da quanti like prenderò, come tutto ormai).