BEAVIS AND BUTT-HEAD SONO MORTI – RIFLESSIONE IN MARGINE ALL’ENNESIMO RILANCIO DI MTV

I metallari hanno sempre avuto un rapporto controverso con Beavis & Butt-Head (si scrive con o senza trattino, a piacere). C’è chi sostiene che la trasmissione abbia salvato il culo al metal e chi invece è certo che il programma di Mike Judge sia stato il culmine di un’operazione di screditamento avviata dalla rete nei confronti del metal sin dai primi anni 90.
In Italia Beavis & Butthead non hanno significato granché, ma sembra che in America, siano stati una guida liturgica per i gusti di milioni di giovani incazzati, favorendo alcune band e certe tendenze rispetto ad altre. Però, le sentenze da due frasi in croce, puntualmente poco perspicaci ma schiette e dritte del duo, non è giusto ricondurle a Mamma MTV. Judge è il papà di quei due scemi (oltre che della serie sottovalutata King Of The Hill) ed è un metallaro che sapeva di cosa parlava nei primi anni 90, ma che forse era solo stufo sia del vecchio glam pompato e colorato degli anni 80, che della piega esistenzialista del nuovo rock post-Nirvana. Voleva che il rock e il metal tornassero alle basi ormonali e pulsionali dei giovani. Tutto qui

Ma prima di proseguire c’è da fare una specificazione.

Da noi in Italia MTV non è stata un faro negli anni 80. Non c’era proprio. Avevamo Videomusic, un tentativo, talvolta riuscito, di offrire qualcosa di alternativo agli adolescenti affamati di musica.
MTV iniziai a vederla nella seconda metà degli anni 90. Prima per alcune ore su Rete A e poi su un canale chiamato proprio MTV, con presentatori italiani e artisti nostrani inseriti a poco a poco nella franchise heavy rotation della rete. Al tempo non ricordo Beavis & Butt-Head perché, seppure la serie risulti andata in onda dal 1993, da noi è arrivata cinque anni più tardi e due dalla sua prima chiusa.
Ricordo che a volte la citavano i gruppi metal americani nelle interviste che leggevo su Metal Shock e Metal Hammer. Si lamentavano tutti di come MTV escludesse i loro video perché non li riteneva abbastanza cool e poi se la prendevano con Beavis & Butthead, rimpiangendo Headbunger’s Ball, di cui sapevo ancora meno. Concludevano aggiungendo che MTV era una merda e siccome io amavo quelle band, gli credevo e pensavo tutto il male possibile di quei Beavis e Butt-Man.

In effetti, l’MTV italiana faceva proprio cagare. Prima di tutto non c’era quasi niente di rock nei loro programmi. E se erano gruppi rock, si trattava di band che noi metallari e rocker europei, non rispettavamo: i Metallica fashionisti, i Red Hot Chili Peppers diventati melensi, i vecchi Aerosmith con le loro ballad insopportabili, Bon Jovi, gli intellettuali e noiosi Pearl Jam, i falsi gruppi punk ribellisti come Green Day e Offsprings, il carrozzone del Nu Metal, l’Ozzy telecomandato dalla moglie e l’anticristo di cartone Marilyn Manson. Col tempo ho rivalutato molte di queste cose, ma allora non riuscivo a sopportarne nemmeno una nota. Erano dei venduti, favoriti  dal sistema (MTV).

E poi arrivarono Beavis & Butthead. C’è un bell’articolo su Vice che racconta come la trasmissione sia stata l’àncora formativa delle generazioni metal anni 90. C’è un esempio che farà accapponare la pelle ai vecchi mandriani della borchia che leggono Sdangher: Beavis e Butthead stroncarono i Death di The Philosopher, esaltarono i Pantera e i Rammstein.
C’è chi dice che siano stati quei due, e non le freccette di Lars Ulrich, a mandare a culo la carriera dei Winger. Probabilmente si esagera un po’. Io amo quella band, ma sul serio pensate che un disco come Pull potesse competere con Dirt degli Alice In Chains. Ma nemmeno a calci. MTV avrebbe potuto sostenere i Winger e i Poison nei primi anni 90, ma sarebbe andata a picco insieme a loro. Il vero talento della rete è sempre stato quello di capire l’aria che tirava e soffiare in quella direzione con il suo potente reattore promozionale, ma non di dominare e determinare i gusti della gente. La gente era stufa dell’hair metal, così come negli anni 70 andarono tutti allo stadio a bruciare i dischi della disco-music, ok?

Beavis & Butthead esaltavano i Gwar, per dirne una che me li fa rivalutare. I Gwar sono stati immensi, specie agli inizi, ma noi italianI siamo prevenuti verso tutti quei gruppi che osano scimmiottare gli stereotipi del rock e del metal e non bastò il duo di dementi e nemmeno il nostro Signorelli, che ne ha sempre scritto bene, a riempire i palazzetti le rare volte che i Gwar sono passati a suonare da noi (ammesso che l’abbiamo mai fatto davvero). Beavis & Butthead erano potenti, sia chiaro, ma la loro approvazione doveva coincidere con la curiosità del pubblico. Per dire, favorirono il successo di un gruppo nato già pieno di sfiga: i Crowbar e questo perché piaceva nell’insieme la via sostenuta da Mike Judge di ricondurre il genere ribellista per eccellenza ai soldoni bio-chimici dei ragazzini, alla loro psicologia istintuale un po’ vacua, tipica del metallo e del rock, da sempre legati soprattutto a una faccenda sia ormonale che forzatamente anti-sociale.

Birra, tette, fuoco e violenza urbana erano cose fiche, ma molti di quelli che amavano due idioti come Beavis & Butthead era perché dietro avvertivano una cattiveria e una scorrettezza che avevano bisogno di riconoscere in TV; non a caso davanti ai video scemi di MTV, Beavis & Butt-head ne dicevano di tutti i colori, e per una parte del pubblico giovanile, che non aveva niente di meglio da guardare in TV, a parte quei fottuti video, era liberatorio sentire qualcuno che senza mezzi termini concludeva con un “che schifo”.

Certo, per MTV, mettere due adolescenti coglioni e arrapati davanti a una TV, con le magliette dei Metallica e degli AC/DC, era il modo più cool di trattenere sull’arca anche i vecchi metallari.
Sapete la storia di MTV e le maschere dei Kiss? Se le sono tolte e poi rimesse, giusto?
Beh, tutta colpa o merito di MTV.

Nei primi anni 80, la rete iniziò a trasmettere e ad aiutare gente come Ozzy, Quiet Riot, Joan Jett, Ratt, Dokken, W.A.S.P. ma non i Kiss. E questo perché erano troppo vecchi, con quelle fottute maschere degli anni 70.
Creatures Of The Night non trovò spazio su MTV ma il video orrido del primo singolo tratto dal disco successivo, Lick It Up, ce la fece senza problemi. Questo perché i Kiss avevano tolto le maschere come chiedeva la rete e finalmente erano adatti (secondo MTV) al pubblico gggiovane.
Non si sa cosa abbia detto a MTV che i giovani dei primi anni 80 non fossero compatibili con i costumi classici della band, visto che poi esaltavano gli W.A.S.P. e i Poison, ma era una specie di istinto incontrollato di qualche dirigente guru. Lo stesso che costrinse i Kiss a rimettere le maschere se volevano rilanciarsi nel 1996, dopo il vicolo cieco alternativo preso tra Revenge e Carnival Of Souls.

Ma come tutte le cose che per un po’ hanno funzionato, fatto divertire e determinato gli interessi di una cospicua fetta di pubblico, anche Beavis & Butthead è un programma invecchiato presto e male. Ha perso il fiato e tanto più lo si nota grazie a questi tentativi sporadici di rilanciare il duo (2011-2021) da parte di MTV e il loro creatore Mike Judge.

Nel 2022 è uscito un nuovo lungometraggio dal titolo Beavis & Butthead do the Universe. Io l’ho già visto e posso dire che difficilmente si rivelerà un successo, ma non solo da noi, credo anche in America. Senza più il faro di MTV alle spalle, con i livelli di scorrettezza raggiunti dai Griffin e dalle serie di Adult Swim, è inevitabile che i due scemi metallari siano fuori gara, pur vantando un ruolo fondamentale nella nascita di cose come South Park e via degenerando.

Probabilmente c’è un pubblico nostalgico, amante della serie originale, che ancora sogghigna e comprende l’essenza irriverente e mascalzona dei due personaggi, ma io non appartengo alla generazione che li accettò e li seguì. Posso solo constatare i sintomi di un’operazione poco riuscita: trama debole e forzata, equivoci noiosi, struttura drammatica da manualetto della sceneggiatura. Riconosco un pizzico di sana cattiveria qui e lì, per esempio quando Beavis preferisce giocare con il tritarifiuti che sentire il racconto sulla triste fine della sua mamma, ma per lo più ho provato irritazione e pena per quei due cessi umani che non capiscono un cazzo di niente e vivono benissimo grazie a questo.

Vanno nello spazio, sopravvivono a un buco nero e viaggiano nel tempo senza capirci nulla e proprio per l’immunità mentale che gli garantisce il loro cervello bacato, riescono a trionfare sul mondo e persino in un’altra galassia.
Cosa c’è di nuovo in tutto questo, cosa dovrebbe sorprendermi, cambiarmi la mente e liberare la mia rabbia con una sbrodolosa risata?

MTV non ha sempre avuto un buon rapporto con Beavis & Butthead. Per esempio c’è la storia della parola Fire, censurata per via di un fattaccio di cronaca nera che ha finito per coinvolgere la trasmissione. E ci sono le sempre più esplicite raccomandazioni al succedersi di ogni stagione sul non imitare o trarre ispirazioni da ciò che i due dicevano e facevano nelle puntate.

Fu un’escalation divertente e triste insieme:

All’inizio dissero: Non provate a farlo da casa

Poi: ehi, è solo un programma divertente, non prendete alla lettera cosa dicono quei due

E alla fine: Beavis & Butthead non esistono, sono disegni animati, possono saltare nel fuoco, uccidersi, darsi calci nei coglioni per ore senza subire danni reali. Non sono reali! Voi sì.

Sul serio.

Beh, oltre ai giovani disadattati che poi avrebbero capito e seguito nuovi astri come Seth MacFarlan e Trey Parker, molto del pubblico della serie era lo stesso che invece avrebbe santificato Jersey Shore, Jackass e altre amenità successive. La rete aveva considerato sempre il proprio pubblico manipolabile e sostanzialmente scemo, e ora se lo puppava.

Per concludere. Vedere la caduta di Beavis & Butthead non mi fa piacere, ma constatare quanto oggi MTV non abbia più alcuna presa sulle nuove generazioni, soggiogate da altre piovre mediatiche e multimediali come Tik-Tok o la telefonia mobile, è la sola cosa del film che mi abbia davvero provocato un sogghigno.