Scrocco io che scrocchi tu, si entra e non si paga – Suppostiamo la scena!

Leggevo qualche tempo fa su Facebook alcuni post di noti organizzatori di concerti e festival metal, che si lamentavano di un fenomeno a loro dire squallido. Ho cercato riscontro in privato con alcuni contatti ben introdotti nell’ambiente, e la conferma è stata puntuale e precisa. Questi promoter lamentano che ai loro eventi è “necessario” concedere gratuitamente dei pass ai vari redattori di webzine, perché con la loro presenza e successivo report un po’ di pubblicità di ritorno è garantita. Scrivono del concerto dopo, ma lo annunciano anche prima. Essi sostengono che questi “scrocconi”, non tutti, sia chiaro, li si vede soltanto quando hanno l’entrata “free”, e quando c’è da pagare spariscano come dei topi in fuga. Una persona che conosce molto bene questo fenomeno, di cui non farò il nome ovviamente, mi ha detto che gli esercenti hanno una sorta di “black list” di questi personaggi, che sono stranoti a tutti.

Li devono tollerare, perché, mi specificavano, a date in cui presenziano magari poche decine o un centinaio di spettatori, un tot di “imbucati storici” sono un dazio da pagare, per avere più visibilità. Mi ha detto i nomi, e molti li conosco di fama, anche io.

Non frequentando concerti, non facendo live report e recensioni, non ho nessuna esperienza diretta, ma mi fido di persone ben stimate e corrette nell’ambiente. Se me lo dicono, presumo sia vero. Sbirciando poi i profili di questi “portoghesi”, ho notato come alcuni tengano sermoni e sproloqui sul “supporto alla scena”, “valorizzare l’underground”, “vivere la fede metallica”.

E grazie al cazzo, quando entri gratis ai concerti e ti mandano i cd promo, è facile fare i “duri e puri”. Quando poi la tasca che paga è la loro, il braccino da corto diventa retrattile.

L’obbiezione che negli anni mi è stata mossa è quella che “scriviamo gratis, qualcosa in cambio è giusto che arrivi”. Una sorta di paga (misera) per un volontariato operaio e metallurgico.

Un dubbio sorge spontaneo: se non avessero questi piccoli benefit, continuerebbero a scrivere gratis per Balocco Steel Of Sword webzine?

La passione per la scrittura musicale è solo un mezzo per avere gratis delle cose, oppure è uno scopo più sincero e sentito? Ho l’impressione che la prima ipotesi vinca sempre. Non scenderò nei dettagli, ma in cinque anni di “ritorno” nell’ambiente heavy metal attivo ne ho viste di tutti i colori, di persona.

Nel tempo mi sono allontanato da tantissima gente, perché onestamente è così opportunista e squallida da farmi vomitare.

Ovviamente questi “free entry” raramente, se non mai, diranno davvero come è stato il concerto, no? Tutto bello, tutto buono, tutto maghnificouuu!

Nel piccolo mondo metal italiano discostarsi dalla linea “cash and carry” è pericoloso, perché se vuoi continuare ad avere promo e pass, devi leccare il culo a tutti.

Ogni live è stupendo, ogni disco pure perché, come diciamo noi sdangheri, a caval donato non si deve guardare in bocca. Sarebbe bello anche capire perché si tolleri questo fenomeno. Forse perché nella palude del metallo nostrano, ferma, malsana piena di zanzare, in cui non cambia nulla, conviene così a tutti.

Forse sarò un Don Chischotte, e a 53 anni posso ampiamente permettermelo, ma non mi stancherò mai di scrivere e denunciare l’esistenza di queste cose. Il problema è che la stragrande maggioranza di chi leggerà è dentro questa “congrega”, e si farà due risate alle spalle del povero Marco Savonarola, quando chiederà l’ennesimo pass.

In ogni caso ora però ho i nomi, e questo mi basta, per confermare che la mia opinione negativa su certi campioni è suffragata da altre persone. Ci vorrebbe un Gandalf che gridasse “you shall not pass”, ma è fiato sprecato. Nel frattempo “tutto cambia perché nulla cambi”. Quando un amico diceva che “il problema dell’heavy metal spesso sono gli stessi metallari”, pensava male ma forse ci azzeccava.

(Marco Grosso)