L’altro giorno per lavoro ho parlato con due persone che si occupano di strategie e marketing per delle aziende medio piccole. Come sappiamo tutti l’Italia si basa proprio sulle micro imprese, realtà spesso fatte di una sola persona, come artigiani o piccoli commercianti. Cosa c’entra questo con i temi che affrontiamo su Sdangher? Calzano a pennello, lo scopriamo insieme. Una strategia semplice, economica e diffusa in qualsivoglia ambito è quella dell’email promozionale, delle newsletter e delle comunicazioni a contatti acquisiti nel tempo. Quanti di voi che hanno una band, una webzine, un’agenzia di booking, devono promuovere con delle comunicazioni elettroniche il vostro operato? Moltissimi. Funziona?
Dati ufficiali e studi per il 2025 parlano di una “apertura mail” in Italia del 44,38%, una media che scoraggia. Ovvero più della metà delle persone, che sono per X motivi nella vostra mailing list, APPARENTEMENTE interessati a ciò che fate, in realtà manco aprono l’email e la cestinano al volo.
Uno schifo? Dipende se avete aspettative, se credete che l’attenzione a ciò che fate, che sia più o meno valido e di qualità, abbia una vasta eco nei vostri contatti. Sappiate che a metà della gente che credete vi supporti non frega una ceppa di minchia di ciò che proponete. Se poi andiamo sul cosiddetto “tasso di conversione” (quindi una persona che compie un’azione come comprare, leggere qualcosa da un link, scaricare un PDF, ecc, ebbene, roba da suicidio.
La media italiana scende al 2,87%, un numero miserabile. Se va bene 3 persone su 100 vi daranno retta sul serio.
Molto realisticamente 150 individui su 5 mila persone contattate agiranno, ma in teoria, non di sicuro. Questi addetti al marketing mi hanno confessato che in molte casistiche il vero tasso di conversione, se si è davvero piccole realtà, viaggia tra lo 0,5 e 1%. Cosa ne consegue? Che la cosiddetta attenzione è una mera chimera, almeno per molti e che per smazzare 100 cd o magliette dovrete avere una serie di contatti davvero enorme.
Senza contare poi che, secondo questi marketer, dopo tre o quattro invii di email, dovreste cancellare quei contatti, poiché a quel punto sicuramente gli date fastidio o gli siete indifferenti, per focalizzare le vostre informative e promozioni per “soli interessati, no perditempo”.
La realtà è dura, lamentarsi che “non mi cagano, non vendo” sui social, come fanno tanti, è triste, squallido e non porterà certo la gente a dire: “ah, Ciccio Cartella si lamenta che non vende, allora corriamo a comprare il suo libro, presto!”.
Benvenuti nella terra dei cuori spezzati, quelli che mandavano alla Posta del Cuore dei settimanali rosa i loro sfoghi. Come allora, anche questi richiami creativi fatti con amore e dedizione, resteranno inascoltati.
Marco Grosso