LaColpa – Composizione e Decomposizione

L’uomo è sempre stato un essere ego-centrico. Fin dalle sue origini ha pensato di essere al centro del tutto e ogni volta qualcosa ha fatto comprendere all’umanità che siamo il centro del nulla… Abbiamo cercato ogni volta un nuovo centro da occupare. Centro del sistema solare, dell’universo, della vita, del tutto. L’essere eletto, sul pianeta perfetto, destinato a grandi cose. Ma nella morte tutto viene livellato, perché alla fine ci attende solo la decomposizione.

I LaColpa chiudono una trilogia con il nuovo In Absentia Lucis. Siamo soli e concentrati nel nostro egosistema. Guerre, conquiste, presidenti che si credono gli eletti da Dio solo perché sono ricchi: “Dio offre molto ai suoi eletti e toglie a chi non è degno del suo regno”. E qui mi verrebbe da rispondere che Dio è davvero amore infinito.

L’album parte dalla composizione, pezzi strutturati, con riff dronici e ossessivi, narrando le gesta dell’essere più inutile che abbia messo piede su questo pianeta. A che serve pensare di dominare il mondo, se siamo solo un atomo in un infinito universo? A che serve dominarlo se tanto poi siamo padroni di una piccola zolla renitente?

Ma il nulla è parte del tutto, perché sono due concetti connessi fra loro. Chi è nulla è tutto e l’umanità domina il nulla assoluto, quindi il piccolo tutto che è in grado di concepire e di contenere.

Un errore, una imperfezione. E se siamo a immagine e somiglianza di dio, allora lui per primo è un cazzone e un pasticcione.

E di li si giunge alla seconda parte del disco, la decomposizione, perché vi abbandonano i riff ferali ma la voce si fa più dolce, la luce si spegne.

E come quando si muore, dopo ti attende solo il buio. All’inizio lo temi, ma poi ti ricordi di quanto è meraviglioso dissolversi nello stesso niente da cui sei venuto.

Torneremo nel regno dei cieli… “Where God Lives”? Sicuramente, perché Dio proviene dal nulla, da dove l’umanità stessa è nata.

Concluso l’album resta un grande vuoto interiore, senza speranza, solo il nulla.

Un disco che ricorda una stella, che prima è luminosa, capace di illuminare un mondo intero, ma quando giunge alla fine della sua vita si spegne e ciò che rimane è solo il vuoto cosmico da cui provengono i nostri atomi.

Nascita, Crescita, Martirio, Invecchiamento, Morte, Ritorno al Nulla. Ecco cosa rappresenta per me  In Absentia Lucis e l’intera discografia dei LaColpa, da ascoltare in una ininterrotta tensione rituale, prima di farsi sommergere dall’oblio chimico.