Sapete, gente, sono un po’ in crisi. Mi capita, di tanto in tanto. E quando succede mi ricordo sempre che la parola crisi per i musi gialli significa una roba tipo opportunità. Per cosa? Rinnovamento, rinascita, cambiamento. Cosa riguarda questa crisi? La scrittura. L’amore va bene, la salute anche, il lavoro è beautiful, ma come scrittore mi affliggo. Essendo scrittore fino al midollo, se quella cosa non funziona ne risento tutto, fino all’uccello. Se quello non si alza, ahivoglia a dire che la salute, il lavoro, la famiglia… figurarsi l’amore. Continua a Leggere
Francesco Ceccamea
In Search Of Sanity, come quasi tutti i lavori controversi nella discografia di una band storica, è un buon album. Cambiare sound, line-up, stile, conduce sovente a idee nuove e una maggior freschezza compositiva. Inoltre il “disco della svolta” (che è quasi sempre anche quello controverso) prevede un maggior investimento di denaro, quindi un produttore in gamba e degli studi migliori. Solo che nel metal non basta realizzare buona musica se è diversa da quella che hai sempre fatto e se è in qualche modo è meno spigolosa rispetto a certe pretese di mercato. Continua a Leggere
Ho un problema di rabbia, sapete? Ho iniziato ad andare da una psicologa circa quattro anni fa, nel tentativo di risolverlo. Poche settimane dopo ho lasciato mia moglie, ho ricostruito la mia intera vita, ma la rabbia è rimasta sempre.
La terapista mi ha spiegato che la rabbia è energia. Quella che io investo nella scrittura, nell’amore, nelle cose che mi piacciono, è la stessa identica energia che ogni tot di tempo esplode in urla, porte sbattute e pugni al muro. Continua a Leggere
Sono stato entusiasta per la nascita di RRAZORR. Ho salutato con grande interesse e coinvolgimento emotivo il ritorno del Fuzz a un tipo di rivista più militante, volta al presente e al futuro, dopo anni di archivismo di lusso praticato con Classix e Classix Metal.
Lui stesso nell’editoriale di questo inarrivabile (non nel senso che credete, poi mi spiego) numero UNO, lo dice: con RRAZORR si è divertito come non gli capitava da tempo, finalmente è tornato a fare il giornalista, scoprendo, sondando, sostenendo le cose che accadono ora e non nel 1989 o 1973. Continua a Leggere
Non vorrei che prendeste subito d’aceto, questo non è un articolo contro i Manilla Road. Non ho nulla di antipatico da dire su Mark Shelton e considero Crystal Logic, Open The Gates, The Deluge, Mystification dei lavori affascinanti, interessanti e influenti nell’ambito del metallo più epico.
Però! Continua a Leggere
Mio padre si è sposato a 30 anni circa, con mia madre che ne aveva 22. Sono ancora insieme dopo 42 anni. Io ho 42 anni e tengo il conto del loro matrimonio perché nacqui lo stesso anno in cui dissero sì. A quanto ne so, papà non ha mai avuto delusioni amorose. Si è divertito come ha potuto: prima, durante e dopo esser diventato marito. Tutte le volte in cui io ho provato a fargli capire quanto soffrissi per una storia finita male, mi ha sempre guardato come se stessi cercando di spiegargli 2001 Odissea nello spazio con il linguaggio dei segni. Continua a Leggere
Vinnie Vincent sottovalutato? Probabilmente sì. Negli anni 80 è stato uno dei chitarristi-compositori più interessanti, anche se bisogna ammettere che sul piano tecnico, il suo virtuosismo fosse più vicino all’ostentazione guascona e un po’ cialtronesca dei Manowar, che all’estro e la bravura di Steve Vai o Ingwine Malmsteen. Continua a Leggere
Qualche tempo fa vi avevo detto del mio nuovo lavoro, l’operatore ecologico. Il più delle volte andavo a piedi, con la scopa e il carrettino, raccogliendo cartacce, svuotando cestini, tenendo pulite le vie del mio paese. Al contrario di quello che io stesso abbia mai immaginato, è forse stato il lavoro più bello di sempre. Continua a Leggere
Secondo Chuck Klosterman, autore dell’imperdibile libro Fargo Rock City, Lick It Up è un album fondamentale per i Kiss anni 80. L’ha scritto per buona parte Vinnie Vincent e, “nonostante il resto della band lo reputasse un coglione” gli mise in piedi il modello di tutta la produzione heavy della band da lì al 1992. Continua a Leggere
Asylum è er peggio disco dei Kiss anni 80.
Questo è ciò che si dice, ma io non sono d’accordo. Credo anzi che nell’intera decade, la band abbia mantenuto una buona media. Teniamo presente che i grandi Kiss, quelli che dopo il terzo disco iniziarono a macinare miliardi, diventando un fenomeno irresistibile, dovettero rimboccarsi le maniche e lavorare come dei muli per mantenersi a galla negli eightis (si scrive così, vero?). Continua a Leggere