In questo articolo non è che abbia molto da scrivere. Diciamo che potrei ripetere la domanda per 3000 parole. Sul serio c’è gente che si lamenta perché ha comprato le magliette e i DVD del Final Tour e ora non serviranno solo a farli sentire stupidi? Conservano il Final Ticket come segnalibro della copia personale di The Dirt ma adesso lo stanno guardando, con l’altra mano tengono l’accendino e con il pene pestano commenti furiosi sulla tastiera del pc? Nikki come hai potuto? Continua a Leggere
iron maiden
Non c’è tristezza più grande di vedere un mito sfracellarsi anno dopo anno e nonostante tutto ostinarsi a difenderlo, contro ogni evidenza, logica ed emotiva. Un po’ come lo zio che da giovane girava in moto col chiodo, negli anni in cui avere la riga da una parte e i mocassini era il massimo della trasgressione e rivederlo anni dopo con la panza, pelato, alcolizzato, con lo stesso chiodo che lo strizza vergognosamente tre taglie in meno. Continua a Leggere
Nel 1995, Dave Murray stupì un giornalista italiano ipotizzando qualcosa di suggestivo e allo stesso tempo inquietante. Disse: “gli Iron Maiden sono un brand, di conseguenza potrebbe accadere che dei bravi musicisti, inseriti via via al posto di chi c’è ora, essendo più giovani, mandino avanti la baracca in futuro. Prendete Blaze, lui ha meno anni di noi. Magari tra vent’anni sarà l’unico membro superstite di questa formazione con altri quattro musicisti “cresciuti” nei Maiden, tipo “vivaio”. Continua a Leggere
Il funerale di Marek Sablone mi ha suscitato una serie di riflessioni che voglio condividere con voi. Anche con i Corno’s, sono sicuro che mi leggono e talvolta mi apprezzano pure. Metto faccina con strizzal’occhio, eh?. Va beh, dicevo. Nel mio pezzo sul funerale con gli Iron Maiden a far da colonna sonora, dico che per me il metal fa pensare alla birra e al sesso, o al più a una camminata e non agli sport estremi. Sospetto che, con tutto il rispetto, Sablone non fosse così metallaro. Usava i Maiden per caricarsi e questo tipo di funzione non è esattamente ciò che scegliamo noi metallari. Lui aumentava l’aggressività con la musica e la sfogava con lo sport. C’era una specie di passaggio intermedio. Usava il metal come pornografia prima di scopare. Noi invece, i metallari sani, usano il metal per scopare. Non sto delirando. Seguite il discorso, please. Continua a Leggere
Iron Maiden al proprio funerale – Il saluto heavy per Marek Sablone!
Pubblicato il 08/09/2019La notizia, per quanto ci riguarda non è la morte di Marek Sablone, un ragazzo trentaduenne di Pescara, deceduto durante un’immersione. Quello che ci riempie di commozione è che al funerale si è suonata la musica degli Iron Maiden! E la cosa delimita la natura di un metallaro da quella del resto del creato. Insomma, per le centinaia di persone presenti alla cerimonia deve essere sembrato ridicolo, indegno, orribile, che una band, i Maiden Division, abbia eseguito dei pezzi rumorosi e davvero poco comprensibili. Fosse stato Child In Time o Stairway To Heaven… Nothing Else Matters… e invece Aces High! Duro e puro, cazzo! Continua a Leggere
Iron Maiden – Fase 3: allungare il brodo!
Pubblicato il 12/02/2019Se vi siete persi la prima e la seconda parte, cliccate qui e qui)
2007-2010
Sul discorso della lunghezza qualche giornalista si è spinto a domandare a Harris: “quasi ogni pezzo sembra non sappiate come farlo finire. Dopo cinque minuti ripartite daccapo con il riff, poi di nuovo i cori, in coda ancora l’arpeggio dell’inizio, in una specie di false conclusioni che spingono la composizione a livelli sempre più titanici e ridondanti. Continua a Leggere
Iron Maiden 1999-2019 – The Chemical Re-Wedding: Vent’anni di reunion!
Pubblicato il 05/02/20191998-2002
Al tempo di Chemical Wedding Bruce aveva capito la lezione. Durante le interviste promozionali al nuovo album i giornalisti gli domandavano sulla vecchia band ma lui rispondeva che la sua carriera solista sarebbe stata la sola cosa a cui pensare, e che la via migliore per vivere felici era pensare al proprio lavoro e non ficcare il naso in quello degli altri! Continua a Leggere
Come cavalli col paraocchi
Pubblicato il 21/01/2018Ecco, sapete quei momenti tipo ‘cazzo quel pensiero me lo dovevo annotare da qualche parte?’, come quel racconto epico che pensai anni or sono e non mi ricordo neanche come iniziava, se non che la protagonista ha i capelli verdi? Ecco, una cosa del genere ogni volta che devo scrivere la Domenica per Sdangher; ed è solo Mercoledì. Continua a Leggere
Live After Death – Iron Maiden – Un live taroccato e fondamentale
Pubblicato il 08/02/2017Live After Death degli Iron Maiden, eh? Cominciamo alla grande col dire che è un live taroccato. Non fate quella faccia, già immagino che arriveranno minacce di tagliarmi le gomme della macchina nella cartella dello spam. Calmi, permette, lasciatemi parlare, prego! Del resto non dico nulla di nuovo, negli anni 80 andava di moda risistemare le incisioni dal vivo ripassando in studio le cose venute male. Cominciarono i Thin Lizzy un decennio prima con Live And Dangerous. Poi ci fu Live Evil dei Sabs, tra i più criticati perché venne male pure con le sovraincisioni in studio (Dio e Iommi ruppero il loro sodalizio proprio a causa delle sessioni di mixaggio laboriosissime, tra l’altro) ma anche il doppio dei Dokken del 1988 Best From The East ha destato parecchi dubbi sulla sua autenticità. Riguardo Live After Death non si sa effettivamente cosa ci sia di vero nelle voci di eventuali ritocchi posticipati. A quanto si dice riguarderebbero più che altro la voce. Blasfemia? Ma andiamo… va bene che noi metallari siamo nerd con le borchie e abbiano i nostri super-eroi, ma Dickinson dal vivo non riusciva a cantare Aces High né nel 1985 e tanto meno dopo. Quel pezzo in studio era così tirato al limite delle possibilità umane che ripeterlo ogni sera nel World Slavery Tour deve avergli sconvolto l’asse testicolare in modo permanente. Voglio dire, cantarlo saltando, correndo e come brano di apertura, per giunta! Un vero suicidio laringo-faringeo! Continua a Leggere
Se ascolti gli Alter Bridge prima o poi ti sposi
Pubblicato il 19/11/2013“Quand’ero piccoooolooo tutti mi scherzaaavanoooo perchè ‘scoltavo gli airommeideeen eddio non stavo beeeeneee”
Si, soffrivo le pene per colpa del pene, anzi non diciamo cazzate: soffrivo le pene per colpa del metal che non mi faceva inzuppare il pene. Parliamoci chiaro, il metallaro è sfigato, lo sanno tutti. Il metallaro non scopa mai e se lo fa è perché ha dovuto sottostare a un percorso evolutivo che non voleva percorrere: il metallaro ha sempre scopato per compromessi! Continua a Leggere