Nascita e morte vivente dei Blind Illusion

Ogni periodo ha il suo gruppo di esclusi, e i Blind Illusion di San Francisco diventarono le pecore più nere del thrash metal della Bay Area. Jeff Wagner – Progressive Metal (Tsunami)

Come incipit mi sembrava ideale questo di Wagner e ho preferito rompere il ghiaccio con il suo, tanto avrei detto meglio o peggio la stessa cosa.
I Blind Illusion rappresentano la categoria dei “revenant”, vale a dire quella sotto-specie di gruppi che hanno vissuto gli anni d’oro del metal per lo più ignorati o schiacciati dalle ombre gigantesche di Iron Maiden, Metallica e via così, ma che grazie alla rete, a Youtube, al collezionismo più esagerato, al blogging specialistico di qualche nerd, hanno guadagnato nel tempo il riconoscimento che gli spettava, finendo per raccoglierne persino troppo, al punto da scatenare delle improbabili reunion (un elemento storico + anonimi comprimari) e una rinascita discografica che… era meglio di no. Parlo della faccenda qui, se volete approfondire.
Il caso dei Blind Illusion è un po’ così. The Same Asylum, album uscito nell’88 per la Combat Records, non andò male, ma portò troppo tardi il gruppo sul mercato già stronco del thrash metal.

Sicuramente, col senno di poi, la formazione che entrò in studio e incise quel lavoro è spettacolare: Les Claypool al basso, Larry LaLonde alla chitarra + altri, non era mica una squadretta di secondo piano. Purtroppo la band implose poco dopo. Lo comunicò al mondo intero lo stesso Claypool quando ormai rilasciava interviste come portavoce e leader dei Primus.

Stiamo parlando del 1990 e il periodo promozionale di Frizzle Fry. Il mondo del metal raccolse l’informazione e si dimenticò dei Blind Illusion, nessuno si prese la briga di cercare gli altri per domandargli cosa fosse andato storto.

Erano implosi, ovvero?

Dopo tanti anni abbiamo avuto delle risposte.

Ma cominciamo parlando di quegli altri tizi, che ancora oggi sono niente in confronto al duo Claypool/LaLonde, ma che al tempo erano fondamentali per i Blind Illusion. Il primo è Marc Biedermann, fondatore, leader e compositore principe del gruppo. Di lui ci parla qualcuno che ai vecchi tempo lo vide emergere nella scena di San Francisco prima di tanti altri.

KIRK HAMMETT: La forza trainante dei Blind Illusion era il chitarrista, Mark Beidermann, ed era un fantastico chitarrista. Voglio dire, ancora oggi ricordo che io e i miei amici lo guardavamo suonare e pensavamo, wow, questo tipo diventerà importante, farà molta strada, sarà sicuramente una grande rock star. Ma ora sappiamo che non andò così.

LES CLAYPOOL:  Marc era un chitarrista spettacolare, un chitarrista straordinario. E sfortunatamente ha avuto dei problemi. Avrebbe potuto essere uno dei migliori musicisti del pianeta per quel tipo di musica. Ma sfortunatamente le droghe non l’hanno aiutato nei suoi intenti. È triste. E l’ho visto molto nel corso degli anni, ragazzi spettacolari finiti fuori dai giochi per via delle sostante, ma non solo.

Marc aveva due migliori amici al tempo della seconda elementare: Alvin Petty e David White. Esatto, quel David White.

Dave e Alvy un giorno improvvisarono qualcosa insieme e per Marc fu come una chiamata irresistibile alle armi. Propose di unirsi a loro e visto che avevano bisogno di un cantante, ci avrebbe pensato lui. Entrambi accettarono a patto che imparasse a suonare anche il basso. La band si chiamò Stoners inc ma ben presto David se ne andò e Bret Hern (morto nel 2018) prese il suo posto alla batteria.

Alvin pure lasciò e Marc passò quindi alla chitarra, insegnando tutte le parti di basso a un amico che aveva conosciuto in prima media. Il tipo si presentò alle prove con un basso Memphis P-Bass nero, compratogli dal padre, che non sapeva nemmeno come imbracciare. Era Les Claypool e con il suo inserimento la band cambiò nome in Blind Illusion.

LES CLAYPOOL:  la mia prima esperienza sul palco è stata suonare nella mensa del nostro liceo con la band di Marc. Ero così spaventato che sono rimasto di traverso per tutto il tempo e non volevo guardare il pubblico. In effetti, Kirk Hammett ricorda quello spettacolo perché era tra il pubblico. Se guardi nel mio annuario vedrai una nostra foto, con me in piedi di lato nei miei grandi pantaloni di velluto a coste e scarpe con la zeppa. Sembravo piuttosto “cute”.

A quel punto, nel 1978, l’età media del gruppo era di quindici anni. Pochi mesi dopo l’ingresso di Les, anche David White tornò, ma come cantante.

DAVID WHITE: Dovetti imparare a usare la mia voce e tutta quella roba lì. Poi dopo anni passati a farlo con loro, le cose diventarono un po’ rischiose per i Blind Illusion, a causa della condotta di alcuni membri della band. Così me ne andai ed entrai negli Heathen. In realtà al tempo in cui stavo con loro, erano più una band progressive dirottata verso la zona metal. Era tipo i Rush che incontrano i Black Sabbath che incontrano gli Who/Led Zeppelin.

Una volta che David uscì dal gruppo, Marc passò alla voce e reclutò un altro chitarrista. E venne Larry.

LARRY LALONDE: Quindi il mio amico Mick Miner era finito nella band Blind Illusion. Penso che sia saltato fuori che tutti quelli che suonavano uno strumento nella zona della baia erano stati con loro a quel punto. Avevano bisogno di un chitarrista e quindi mi feci avanti io.

È interessante riascoltare tutti i demo, bootleg e zozzonate varie dei Blind Illusion per scoprire che il gruppo nel 1979 si muoveva in territori più psichedelici che progressivi e ovviamente non avevano nulla di thrash, dal momento che quella cosa non era stata ancora proprio inventata.
E se non l’avete capito ve lo ripeto: Les Claypool iniziò con Biedermann e il suo gruppo ancora prima di imparare a suonare il basso.

LES CLAYPOOL: “Quando ero in prima media frequentai un corso di algebra. C’era un ragazzo seduto dietro di me, un ragazzo filippino che indossava sempre bicchieri di bottiglia di Coca Cola e una maglietta bianca, e mi mostrava le foto di quella che sperava sarebbe stata la sua futura chitarra, che era una Fender Telecaster. Parlava sempre di come avrebbe avuto questa band e che voleva che cantassi per loro. Si chiamava Kirk Hammett. Il motivo per cui voleva che cantassi era perché snocciolavo sempre melodie, ma in realtà ero troppo imbarazzato per cantare in una vera band. Ma poi ho incontrato quest’altro ragazzo che suonava la chitarra e ho pensato: ‘Beh, potrei suonare il basso? Ha solo quattro corde quindi probabilmente è facile.’ A quei tempi tutti volevano essere Eddie Van Halen, quindi ho pensato che come bassista avrei potuto probabilmente guadagnarmi anche io una possibilità.

Secondo Hammett sarebbe stato proprio lui a introdurre l’elemento prog nella dimensione creativa dei Blind Illusion, ma non subito. I primi tempi Les tentò solo di non farsi cadere il basso dal collo e in seguito. Nel mentre migliorava la sua tecnica cresceva, di pari passo con la mania per i Rush e la sua frustrazione di realizzare qualcosa di originale e non legato a nessuna scena metallara.

E così finì per coinvolgere Biedermann nel progressive, tanto che nel 1983, i Blind Illusion avevano anche un tastierista “svisatore” in formazione (tale Ben Heveroh) con il quale suonavano dal vivo una versione molto lunga e piena di assoli di chitarre e key del futuro cavallo di battaglia Death Noise.

Chi domandava a Marc quali fossero i suoi gruppi preferiti, in quel periodo lui rispondeva appunto Rush, Jethro Tull e King Crimson. Nel 1983 però Les era già fuori per la terza volta dal gruppo e quando ritornò, nel 1986, trovò alla batteria appunto Mike Miner e LaLonde.

Quei due nel 1984 avevano realizzato un demo power metal per una band chiamata Blizzard. L’impostazione di quel Miner in particolare, a detta dello stesso Biedermann, aveva dato ai pezzi psych-prog, quelli scritti dal 1979 al 1982, un’accelerata verso l’estremo che stava sbocciando nell’underground di quel periodo, al punto che nel 1987, i Blind Illusion si erano trasformati in una versione “intellettuale” degli Exodus.

MARC BEIDERMANN:  In realtà ho scritto la musica per “Blood Shower” mentre ero in viaggio a fare la sicurezza per gli EXODUS. “Metamorphosis Of A Monster” e “Vicious Visions” hanno ciascuno abbastanza riff per tre o quattro canzoni, ma la title-track è stata scritta al basso e registrata la settimana stessa in cui l’ho buttata giù!

Prima di arrivare all’album, Kirk Hammett produsse il demo del gruppo, Trilogy Of Terror, uscito nel 1985. Contiene tre tracce cantate da David White.  Banshee, in stile Marcyful Fate, Destroyer che segue l’esempio degli Exodus e Glass Guillotin.

MARC BIEDERMANN: Glass Guillotine” è stata scritta cinque minuti dopo aver ascoltato per la prima volta Rising Force di Malmsteen. Le tre del mattino, KUSF Ron Quintana! Ho sentito “Now your Ships Are Burned” e prima di scoppiare in lacrime, ho preso una chitarra e sono stato subito meglio dopo aver sentito “Wing Wing” (come lo chiamava mia madre).

Dopo il demo, le cose tra i Blind Illusion e Kirk Hammett sembrarono farsi ancora più serie. Il chitarrista promise un contratto alla band e si impegnò a produrre anche il loro album d’esordio.

Sembrò di parola perché il gruppo firmò presto per la Combat.

Marc, forte di un budget vero per le registrazioni, coinvolse l’ex Les Claypool e il talentuoso Larry LaLonde per incidere il disco.

LARRY LALONDE:  Io e Les eravamo entrambi fuori dallo studio di registrazione. Entrammo e suonammo su quel disco. Noi non eravamo una parte importante.

LES CLAYPOOL: Penso che il mio coinvolgimento nei Blind Illusion sia stato reso qualcosa di più importante di quel che fu. Nei primi giorni, al liceo, ero molto più coinvolto con loro. Ma quando realizzammo “The Sane Asylum” non avevo scritto nessuna di quelle canzoni, non ero presente quando furono create. In alcuni dei brani non suono nemmeno. Entrai, suonai le mie parti e me ne andai. Ne ricavai un nuovo basso e un amplificatore a gratis.

Peccato però che poco prima di entrare in studio, il management dei Metallica aveva fatto sapere a Marc Biedermann una cosa poco gradevole:

MARC BIEDERMANN: Mi hanno detto che la band avrebbe dovuto pagarli $ 10.000 affinché Kirk prendesse il merito di produrre “The Sane Asylum”. La mia reazione fu subito definitiva. Loro cercarono di convincerci, ovviamente. Dissero che se pagavamo ci avrebbero organizzato un grande tour con i Metallica. Noi avevamo già suonato insieme a quei quattro quando non erano nessuno, quindi chi se ne frega. Ma le cose stavano così. Io e Kirk eravamo stati molto vicini fino alla morte di Cliff Burton, poi il Metallimanagement portò via quei ragazzi dai loro vecchi amici. Se non lavoravi con i Metallica, li vedevi raramente. Anche se sono passati anni dall’ultima volta che ci siamo goduti la reciproca compagnia, sono ancora amico di James, Kirk e Lars! Cliff suonò Am I Evil con i Blind Illusion una volta, al Ruthie’s Inn. E fu epico! Cliff e io stavamo progettando di fare un gruppo rock del sud chiamato The Ghost Kings. Avevamo suonato al Montara Bay, una volta, con un batterista, improvvisando su Poison Whisky degli Skynyrd, e poi anche Gimme Three Steps e Simple Man. Questo gli aveva dato l’idea di fare il gruppo rock del sud con me. E ci saremmo dedicati alla cosa i due mesi dell’anno in cui i METALLICA erano in pausa. Certo, non tornò mai a cercarmi e io ancora soffoco le lacrime pensando a lui.

A parte non avere Hammett come produttore e rinunciare a far da spalla ai Metallica nel tour di …And Justice For All – due cose che al costo di diecimila zucche avrebbero cambiato di molto le sorti dei Blind Illusion – di fatto Kirk produsse davvero il disco, ma la cosa è risaputa solo oggi. Non fu permesso al gruppo di mettere il suo nome.

Non dimentichiamo che The Same Asylum, oggi facilissimo da reperire, per molti anni ha giustamente mantenuto un’aura leggendaria tra i veri malati di thrash della baia. A riascoltarlo ci si domanda cosa sia andato storto, dal momento che Marc grazie a esso era stato coinvolto dai BOC come ospite su Imaginos, e Sandy Pearlman aveva dichiarato di essere molto interessato a produrre il nuovo lavoro della band, su cui Marc, nel 1989 aveva fatto sapere a una fanza… ma vi riporto cosa racconta sempre Jeff Wagner a riguardo:

Voleva coinvolgere Joe Satriani e Bobby Krieger dei Doors. Biedermann si mise al lavoro su quello che sarebbe stato un concept intitolato The Medicine Show, tutto incentrato su una tematica particolare al tempo: la corporazione medica.

MARC BIEDERMANN: Beh, il mio rapporto con loro è iniziato con me che li adoravo, li vedevo dal vivo, improvvisavo senza sosta sull’album live ‘Some Enchanted Evening’ e poi alla fine eccomi lì che suonavo sull’album ‘Imaginos’. Il lavoro che ho fatto su quel disco mi ha fatto guadagnare il tempo nel loro studio per mixare “The Sane Asylum”. Per ogni ora che ho dedicato al loro album, Sandy mi ha accreditato un’ora all’Alpha e Omega Studios. Mi ha chiesto di unirmi ai BOC, ma non erano pronti per nuovo sangue. Lui voleva fare un tour dei BLIND ILLUSION con i BOC e io sarei uscito sul palco per qualche canzone con loro.

JEFF WAGNER: Quando discusse il progetto con la fanzine Anti-poser nel 1988, Biedermann diede l’impressione di essere un paranoico borderline (o solo uno scienziato pazzo cristiano). “Invece di puntare il dito contro i politici. The Medicine Show se la prende con i dottori, perché hanno la licenza di uccidere. Hanno tutti i veleni giusti. Un sacco di dottori sono organizzati, con la loro laurea in chimica e le loro piccole fabbriche.
Biedermann si impegnò ad alzare il tasso di assurdità dell’album paragonando il pezzo ‘For Me I Am’ alla psichedelia e ‘Healind’ a un incrocio tra i Pink Floyd e i Led Zeppelin. Promise anche un brano epico lungo quanto la facciata del vinile intitolato ‘Espionage in Hell’, che avrebbero sbalordito. Sandy Pearlman, un ingranaggio fondamentale dietro le quinte dei BOC, aveva in programma di produrre ‘The Medicine Show’. Esiste un demo di alcuni pezzi datato 1989, ma il progetto non andò mai oltre.

ADAM GATES: Avevano bisogno di un bassista e mi unii a loro. Ci presentavamo tipo a Cincinnati e il promoter locale usciva e diceva “Quale spettacolo? Di cosa stai parlando?” Fu un tour alimentato dall’LSD. Bei tempi.

Marc Biedermann alla fine ci diede un taglio e fuggì dalla scena metal scegliendo di perfezionarsi nelle arti marziali.

MARC BIEDERMANN: La connessione tra musica e Kung Fu è il modo in cui i miei stili musicali si sono realmente sviluppati. Ho iniziato ad allenarmi nello Shaolin Kung Fu all’età di otto anni. All’età di dodici anni, mi esercitavo con le scale sul basso mentre meditavo sulle immagini sulla mia parete. Sulla mia parete c’era il poster collage di Bruce Lee alto sei piedi e anche una stampa del Re Scimmia, Sri Bakhti Hannuman, maestro e divinità di Monkey Kung Fu. Infine, c’erano le foto del Maestro di Kung Fu YC Chiang, che faceva stretching dal mento ai piedi ecc. Ho finalmente incontrato il Maestro YC Chiang quando avevo ventotto anni e lui settantadue. Ho studiato con lui fino alla sua morte all’età di novantasei anni. Quando suono la chitarra, pratico anche la posizione del gatto, ma anche quella dell’arco e del cavallo. Sul palco durante l’assolo di Dougie in “Death Noise”, mi prendo a calci in testa tre volte.

Marc rifonda i Blind Illusion undici anni dopo lo stop e pubblica un lavoro che non si fila nessuno: Demon Master. Chi al tempo ha potuto ascoltarlo e recensirlo non l’ha trattato bene, spregiando in toto la svolta stoner-psych rock. Ora che la documentazione in rete è abbondante e inequivocabile, sappiamo che è stato più un ritorno alle origini, magari un po’ loffio, ma tutt’altro che incoerente con la storia dei Blind Illusion, di cui Marc è sempre stato mente, volto, baffi e schiaffoni quando è servito.

Dopo quella falsa ripartenza i Blind Illusion sono davvero ricominciati nel 2018 con un EP e due anni dopo con un disco, Wrath Of The Gods, allineato alla stagione thrash-evoluta di The Same Asylum, ma tendente al prog nostalgico.

The Same Asylum oggi non rappresenta chissà quale capitolo fondamentale del genere. Si tratta di un lavoro interessante, a tratti davvero impressionante, ma non per i motivi che si potrebbero immaginare. Intanto le canzoni non riescono a competere con nessun cavallo di battaglia dei grandi gruppi thrash. La già citata Death Noise, Blood Shower, Vengeance Is Mine, Metamorphosis Of A Monster, sono buonissime canzoni, ma non hanno la compiutezza dei veri capolavori.

Ci sono combinazioni di accordi che mi hanno ricordato i Megadeth: per esempio il secondo riff di Vicious Visions è simile a Blood Of Heroes, per dire. Al tempo promettevano qualcosa, non di certo un’implosione, come diceva Claypool. La produzione è un po’ tirata via, anche se Death Noise e la sua parentesi centrale rarefatta e sghemba, crea una commistione del tutto inedita tra visioni acide e abrasività thrasharola anni 80. Quel pezzo però è stato tipo una spugna. Scritto agli inizi in un contesto tardo-hippie, ha finito per corazzarsi per la violenza metropolitana, mantenendo però un cuore “lisergico”, come direbbe Cerati e centomila appresso a lui.

Nessuno nega che un disco del genere non abbia una certa originalità e che in confronto a tante operine dei grandi Testament ed Exodus, esprima qualcosa di più consistente, ma non basta per elevare i Blind Illusion al livello di chi al tempo riuscì a piazzarsi comodo sul tram della Storia.

Non ha avuto la possibilità di gettare il proprio seme su una qualche generazione thrash o nu-thrash. È un peccato, ma è andata così.
Il vero portento di The Same Asylum, saltando un po’ il discorso musicale, va cercato nei testi. So che non ve ne frega un cazzo, ma, lasciatevelo dire: a volte vi perdete grandi cose, ignorando le parole delle canzoni che vi piacciono.

Prendete Blood Shower:

Il Medio Oriente cavalcherà la bestia
Si stanno preparando ora, per la festa
Li guardiamo mentre dormiamo
Il loro menu è pronto, sei tu che vogliono mangiare

La portata principale
Per la loro guerra santa

Pioggia di sangue – Fiore velenoso
I pazzi seduti in cima alle loro torri
Stuprano gli innocenti fino all’ultima ora
Quando sono gli unici rimasti a essere divorati

Cazzo, che mi dite di un passaggio del genere? Non è solo la visione apocalittica d’ordinanza di un metallaro incazzato degli anni 80. Si parla di torri e di bestie cavalcate e soprattutto di Medio Oriente.

Prendete Vengeance Is Mine:

Uccidi per la pace
Uccidi per la terra
Uccidi il tempo?
La vendetta è mia

Il sangue è più denso dell’acqua
La terra vale più dell’oro
Il petrolio porta l’uomo al massacro
L’avidità mangerà la tua anima

I terroristi minacciano le nostre strade
Quindi ora sono campi minati

Tutti i poteri saranno
scatenati

Sta parlando delle missioni di pace (Uccidi per la pace) ora che le guerre sono chiamate così e di terroristi che minacciano le strade (Bataklan, la metro di Londra, Ground Zero) e ovviamente della guerra al petrolio (cantata dagli Abomination in tempo reale) e avviata ufficialmente con tutte le ipocrite e pretestuose menzogne due anni dopo l’uscita di The Sane Asylym, con la Guerra del Golfo tra Bush e Saddam.

E chiudiamo anche qui citando i versi di Metamorphosis Of A Monster e le visioni hippie-satanesche dell’eco-atombe che ci attende:

Un giorno le balene cammineranno sulla terra
Il cacciatore sarà cacciatore
il mammut si dissotterrerà dalla sua tomba di ibernazione
gli spunteranno le ali e volerà
L’uomo sarà consumato dal fuoco e poi relegato nel mare,
a bruciare eternamente con l’acqua salata nei polmoni
Rinato. Riformato.
Gli umili adorneranno una nuova via, senza tradimento o disprezzo.

Avremmo dovuto sentire The Sane Asylum nel 2001, ma Napster al tempo era solo l’inizio. Oggi tutti possono procurarselo ma dubito che qualcuno si soffermerà sui testi. Soffermatevi, figli di puttana e capite davvero cosa si può trovare in un vetusto e jellato disco di vecchio thrash metal. L’apocalisse dei nostri giorni, nientepopodimeno.