Il metallo ha riscoperto la propria indole tamarra, coatta, burina. Negli anni 80 c’erano i bicipiti oliati dei Manowar, le pose sessiste dei gruppi di Los Angeles, i videoclip orridi coi lustrini, le armi, le moto e la fica e poi a poco a poco tutto si coprì di croci, decadenza, Norvegia e cerone e la rinascita del progressive in seno alla schiatta più microcefala di tutto il rock. Il metallo. Ci si accorse che non c’è più divertimento, gioia, energia e allora si ripartì per funnylandia passando per tre tappe fondamentali:
1998-2002 esistenzialismo slapping in tuta nu metal
2002 – 2005 il core in coda a ogni cosa
2006 – 2016 un sacco di filologia metallara di band sempre più in fissa con il vecchio che più vecchio non si può. Scegli la decade che più ti piace e fingi di uscire da essa con uno sbalzo temporale impossibile a spiegare. Continua a Leggere