SIGNORE E SIGNORI, BRIAN YUZNA – INTERVISTA ESCLUSIVA (prima parte)

Brian Yuzna è un genio e uno dei più brillanti, innovativi e cazzuti registi horror di sempre. Intervistarlo è stato per noi dell’Orrido Clan di Sdangher un sogno che si realizza e un grande onore. Tra l’altro un autore così importante avrebbe potuto permettersi di mandarci due righe a domanda e ci saremmo accontentati, invece ci ha inondato di chiacchiere, curiosità, spunti di riflessione, piccoli scoop sulla propria carriera e sul suo modo di concepire l’horror. Society, Re-Animator (di cui Yuzna ha prodotto il primo episodio e diretto i successivi due); The Return Of The Living Dead III (di cui a questo link potete vedere il nuovo trailer) The Dentist, Progeny e altri piccoli grandi classici di questo regista hanno costellato le nostri pruriginose e complessati notti adolescenziali, dandoci emozioni che l’horror moderno davvero non è in grado di offrirci. Non stiamo tirandola sul nostalgico, basta mettere a confronto un qualsiasi film di zombie in digitale o un remake stellare dei vecchi film Universal e confrontarli con le irriverenti e surreali carneficine di Re-Animator. Con tutti i limiti di ciò che era possibile mostrare al pubblico, di sicuro rispetto a oggi, negli anni ’80/’90 c’era più voglia di scombussolare le certezze degli spettatori rispetto ai rassicuranti polpettoni ben cucinati ed esteticamente impeccabili ma per nulla saporiti. L’intervista è a cura del nostro Andrea Costanzo e sarà suddivisa in due parti. Secondo noi è venuta davvero bene. Roba che Nocturno ci invidierà per almeno un paio di giorni.

D: Ho dato un’occhiata al nuovo Trailer che la Cinefamily di LA ha creato per Return Of The Living Dead III. E’ davvero fantastico.

R: Yeah! Avrei voluto avere un trailer simile quando il film uscì vent’anni fa. E’ divertente, ho sempre voluto che il film avesse una colonna sonora Rock N Roll. La canzone che avrei sempre voluto metterci era Knockin On Heaven’s Door nella versione dei Guns N Roses ma ovviamente costava troppo per un film così “piccolo” all’epoca. Volevo creare una musica nello stile dei Ministry, dato che la protagonista è un personaggio Rock.

D: E nel trailer è stata usata Joan Jett...

R: Esatto. Il tizio che ingaggiai per la colonna sonora era un musicista rock ma non sapeva come fare musica per film, quindi diede il lavoro ad un suo amico. Eppure io non sono mai statop soddisfatto del risultato. Per un po’ avrei voluto ingaggiare Christopher Young, che fece le musiche di Hellraiser II. Adoro quel suono enorme e quindi è quel che ho cercato di ottenere alla fine. Quando ho visto questo nuovo trailer mi sono emozionato. Avrei voluto avere io l’idea di usare Crimson And Clover. E’ perfetta per il film, così piena di emozione…

D: Non avrei mai detto che fossero passati già… vent’anni dall’uscita di “Return III…”. Non sembra davvero un film di vent’anni fa.

F: Il tempo vola. Sono curioso di rivederlo, dopo tutti questi anni. Credo abbia quell’aria un po’ incerta dei film di allora, quando ancora non avevamo le possibilità del digitale e dovevamo stare attenti a tutto quel che giravamo. Oggi puoi fare qualunque cosa con la macchina dapresa, quindi i film sono molto più aggressivi. Non dico che il nuovo stile digitale sia migliore ma gli anni ottanta avevano una sorta di goffaggine che in alcuni casi non ha nemmeno un tocco “old fashioned”.

D: Un aspetto di Return 3 che trovo splendido è come, al di là del sangue e dell’orrore , sia prima di tutto una bellissima storia d’amore. Che ne pensi di cose come The Walking Dead dove l’orrore è così marginale che quasi non è presente?

R: Credo di aver visto solo un episodio di The Walking Dead, non guardo molta la TV. Quando lavorai a Return… già pensavo che di zombie films in giro ce ne fossero troppi e ora sono ovunque, come fu il western.

D: Che ne pensi di questo? Di come l’horror sia praticamente mainstream?

R: Da una parte penso ‘Hey l’horror, che prima era sempre ai margini ora è completamente mainstream! E’ fatta!’ . Dall’altra mi mancano i tempi in cui ero un fan dell’horror quando pochi lo erano. Quando era speciale. Stavo leggnedo come il movimento dei diritti gay abbia reso l’omosessualità più accettata nella mentalità comune, mentre quando ero giovane era considerata ‘oltraggiosa’. Ai tempi, gli omosessuali aprirorno bar e locali, creando una sottocultura. Ora il matrimonio tra gay è più accettato e comune, più ‘mainstream’ e parte dei diritti civili. Ed ho letto che ora i Gay Bar stanno chiudendo. Los Angeles, San Francisco e così via avevano aree esclusivamente per gay e ora pare stiano dissipandosi poichè se sei gay non devi più necessariamente essere ghettizzato. E non devi andare in un bar o locale specifico, perchè dovresti? E ho letto, anche se non so quanto sia vero, che per alcuni gay ci sia una perdita in questo. Aver perso i locali, aver perso il lato oltraggioso, dato che i gay “mainstream” sono esattamente come chiunque altro. E questo fa perdere la propria identità. In un certo senso per me è così con l’horror.

Quand’ero un ragazzo, essere fan dell’horror era una cosa unica, separata, fuori dal mainstream. Ma ora che l’horror è stato assorbito dal mainstream ha perso molto di ciò che lo rendeva eccitante. Non sembra così speciale! E non sembra più trasgressivo. L’horror rompeva le regole, mostrava cosè che erano eccessive. Ma ora che si ha un film come Il Silenzio degli innocenti o Hannibal che ha scene degne di Haloween e mostra cose come un uomo che mangia il cervello a un altro… Beh insomma, toglie il divertimento all’horror, che per natura era folle e non compreso da chi non ne era un fan. E proprio perchè era ghettizzato sembrava più interessante, creativo, originale. Hai visto World War Z?

D: Si, su un aereo…

R: Beh quello sarebbe un film da vedere sul grande schermo. Comunque, in una sequenza gli zombi si arrampicano su un muro come fossero un’orda di formiche. Quando l’ho visto, ho pensato ‘questa è un idea nuova, bene!’. Ma alla fine, sulla lunghezza di tutto ill film, è una scena sola. Lasciando perdere il fatto che per il mio metro di giudizio, il film non funziona, dato che ha un finale che pare venire da un film completamente diverso, e stupido…. In World War Z è stato tolto ogni senso del macabro presente nell’idea degli zombie. Manca la sensazione distrubante della carne morta che torna a vivere. Pensa a La Notte Dei Morti Viventi quando la ragazzina torna in vita e divora il cuore del padre. Pensaci: una ragazzina che muore, torna in vita e divora i propri genitori. E’ così macabro, disturbante!. In World War Z non c’è nulla del genere. E’ un film d’azione. Quindi in un certo senso qualcosa dell’ horror è andato perduto.

D: Inoltre gli horror moderni, tutti i vari remake ultraviolenti di classici come Evil Daed e così via non hanno la forza di film come Society o Bride Of The Re-Animator. Mi ricordo cosa ha significato per me crescere in un paesino sconsolato e scoprire l’horror attraverso i tuoi film. Vedere un film che mostrava cose folli come corpi che si fondono tra loro, cambiò il concetto stesso di cosa il cinema poteva fare, per me.

R: E’ quello che intendo con ‘Trasgressione’. Andare oltre i limiti, disintegrare le regole, fare qualcosa che NON è mainstream. Quindi, ogni volta che mi domandano cosa penso dell’horror attuale, mi sento come uno dei tipici vecchi registi amareggiati che strillano “Ai miei tempi era tutto migliore! Non capisco tutti questi cambiamenti!”. Un po’ è vero ma ho anche nostalgia del ghetto dove l’horror viveva.

D: Detto questo, che ne pensi del distacco tra gli effetti speciali più computerizzati di oggi, comparati con quelli artigianali di maestri come Screaming Mad George? (l’ autore degli effeti speciali di Society – ndr)?

R: Ho delle idee molto precise riguardo agli effetti speciali, siccome ne ho sempre usati molti. Penso ci sia qualcosa nei pupazzi (Brian usa il termine ‘puppets’ che significa pupazzi ma intende qualunque creatura fatta artigianalmente – ndr) che è particolarmente disturbante. E qualcosa nel make up, nelle miniature, nei trucchi di ripresa. Hanno una sorta di vitalità speciale, qualcosa di alieno e diverso. Il digitale, il più delle volte è un animazione, nulla più. Anche qualcosa di creato alla perfeziuone come Gravity…. Hai visto Gravity?

D: Si, al cinema, questa volta.

R: Ha una storia stupida ma il mondo creato per il film è meraviglioso. L’ho visto in 3D e Imax e ho pensato “wow”. Noioso, ma decisamente impessionante. Ed è completamente animato al computer. E’ un film d’animazione. Anche le tute spaziali e i movimenti nello spazio sono quasi del tutto animati al computer. Ma è eccezionale a livello tecnico. E potrebbe funzionare bene per il genere della fantascienza. Quando ero ragazzo leggevo libri di fantascienza, spesso mischiata col fantasy, dove i protagonisti epsloravano altri pianeti e cose meravigliose accadevano. Ma per il cinema era difficile mostrare queste cose a livello visivo. Apparivano goffe con gli effetti di allora, mentre ora possono creare qualcosa di simile a ciò che si aveva nell ‘immaginazione mentre si leggeva. Con l’horror, però, credo si tocchi di più il mondo del Surrealismo e dell’Espressionismo quindi le necessità sono diverse. James Wan , ad esempio, che sta avendo così tanto successo. Ha una certa fissazione per le bambole… e le bambole sono agghiaccianti quando sono FERME. Una bambola che si muove non è altrettanto spaventosa. Sai, quando uscì il rifacimento di La Mummia, andai a vederlo con Arnold Vosloo. Ed ero esaltato perchè stavo andando a vedere La Mummia con la mummia stessa!

Comunque nel film viene mostrata la faccia di Arnold che si dissolve e si tratta di un film PG-13 quindi anche diretto a un pubblico di ragazzini. Ed ho pensato che se avessi creato la stessa esatta sequenza con metodi tradizionali come lattice, gomma, cera, non sarebbe stato accettabile per un pubblico di tredicenni. Avrebbe ricevuto un divieto ai minori. Se mostri un volto umano che si sgretola con un animazione digitale appare in un certo modo, più irreale. Se crei una riproduzione della testa artigianale, anche una fatta male, e la dissolvi, c’è qualcosa di più orribile e disturbante in quel che mostri. Se rifacessimo Society con effetti digitali, potremmo mostrare cose anche più folli ma non avrebbero nemmeno la metà dell’impatto dell’originale, poiché sarebbe un animazione e chi lo guarda lo saprebbe. Avere qualcosa di reale e concreto lo rende più disturbante.

Con questo non voglio dire che non si possano creare animazioni eccezionali. Credo che, ad esempio, Jurassic Park sia ancora eccezionale e funzioni benissimo tutt’ora. E’ un’ animazione ma il lavoro sulle immagini e i personaggi è eccezionale.

(Fine prima parte)