Concerti

Non so voi ma senza concerti i dischi non mi bastano più!

Questo ultimo periodo senza concerti mi ha sprofondato in una letargia invincibile. Dovevo salire ad esempio a Paderno Dugnano per vedere gli Impaled Nazarene il 5 Febbraio, per poi ritrovarmi l’evento rimandato… a Novembre! Inutile riportare qui tutte le bestemmie, sebbene fossero assai fantasiose. Ho approfittato del bidone per passare un weekend folle a Milano, ma a dire il vero, quella città mi fa proprio cagare. Troppo smorta. Almeno ho salutato un amico caro che vive li vicino. Ciao Aldo. 

Oggi accendo il computer, e come al solito mi sono messo a cercare qualcosa da ascoltare durante il lavoro e mi sono accorto che sono mesi che non ascolto niente di nuovo in ambito metal. Sempre i soliti nomi. 

Voglio dire, non mi sto aggiornando più sulle novità, anche perché la mia fonte di informazione per non dire proprio lo stimolo primario degli ascolti erano in concerti, e vivere senza concerti, per me, riduce il neo-catalogo metallaro in una piattissima galleria di ritratti copia incolla in stile Warhol (che non è una band black metal guerrafondaia, ma un grande artista del secolo scorso). 

Ho provato Amazon Music per un periodo (3 mesi gratis) e me ne sono subito scocciato. Unica gioia ho scoperto i 1914 e fine.
Con Spotify ho un rapporto di amore e odio. Finisco sempre per consolarmi con bandcamp, viaggiando tra i miei tag preferiti e ascoltando, ancora una volta, i soliti nomi.
 

Ma non voglio scrivere l’ennesimo post stigmatizzante sul metal che è morto-vivente e quelle cose alla Brutal Crush. Credo sia giusto riflettere e chiedersi se non sia io a non essere più capace di percepire stimoli dalle uscite più recenti (intendo gli ultimi sei anni).

Saro io, insomma. E sapete una cosa? Mi sento pure in colpa, perché è come se avessi tradito quel ragazzino che fui per divenire l’adulto che non volevo essere: annoiato, melenso e nostalgico-revisionista, vale a dire il metallaro medio che mi fa schifo.  

Che schifo (il metallaro medio). 

Ma è più forte di me. Voglio dire, prendiamo i Blood Incantation. Con Hidden History of the Human Race hanno veramente sdoganato quell’aria lercia che si viveva nel metal. Progressivi, ma senza stramazzarti i coglioni come gli Obscura. Un pezzo lunghissimo, ma ben arrangiato e tenendo comunque il disco sulla media dei 35 minuti. Il nuovo che incontra il vecchio ma con equilibrio. Non saprei come altro descriverlo. Oh certo, mi ha reso felice come la prima volta che ascoltai i Morbid Angel.

I 1914 anche. Era dai God Dethroned che nessuno usciva da sti cazzo di temi quali politica, umanismo o seconda guerra mondiale. Parliamo della prima, che la gente quasi se ne dimentica ma c’è stata pure quella e fu un carnaio inverecondo. 

Poi c’è stato anche Kanonenfieber, che su Encyclopedia Metallum ha una foto di gruppo, ed è strano visto che è solo, pure lui reduce di questa nostalgia precedente il ventennio nei suoi testi. 

E allora la rivoluzione per convincere un bradipo stanco come me da dove nasce? Non saprei, di certo non dalla Prima Guerra Mondiale. 

Eppure so che levando questi pochi nomi, per me è un periodo senza capo né coda ma non credo sia un caso che la mia percezione sia cambiata da quando il Covid ha azzerato l’attività live. E la cosa mi fa chiedere, non sarà che i concerti siano qualcosa di più di una semplice occasione conviviale e di promozione commerciale itinerante? 

Vi chiedo, come percepiranno la musica dei Black Sabbath i ragazzini dei prossimi vent’anni che la scopriranno e la godranno senza mai aver potuto viverla dal vivo? Come vivranno gli Iron Maiden i metallari del 2070, senza che nel mondo ci sia più l’instancabile carrozzone di Steve Harris?

Io penso che per capire davvero a fondo una band e per nutrire la propria passione per la musica metal, sia necessario condirla con una vispa esperienza live. I concerti mi hanno aperto il senso di certe band molto più dell’ascolto in cameretta, con le cuffie, dei dischi ripassati nella padella mentale fino a sfrigolarmi il cervello. E credo che senza concerti verrà meno non solo un’occasione sociale di svago e condivisione, ma proprio un trancio dell’intera esperienza metallica.

Poi non lo so. Forse sono solo io che sono diventato troppo stronzo. E pensare che gli Impalement live mi sono piaciuti a bestia.