To Kill A Simsbird – La breve e tragica storia dei Pariah

Vi dice niente il nome di Sims Ellison? No, vero? Era un ragazzo texano, bassista di grandi speranze. Nel 1992 era davvero a un passo dal realizzare i suoi sogni. Lui e il fratello Kyle (chitarra) avevano un gruppo, i Pariah, in cui credevano così tanto da investirci una fortuna e prodursi da soli i primi due dischi ufficiali. Su wikipedia si parla del primo, Rattle Your Skull, come di una autoproduzione e del secondo, dal titolo eloquente, Make Believe, di una pubblicazione con una piccola etichetta chiamata Sick Kid Productions. Ma la Sick Kid, come suggerisce anche il titolo di un brano inserito nel terzo album dai Pariah, erano sempre Sims e il fratello Kyle.

Se pagarsi i dischi oggi è la norma, allora rappresentava un passo molto rischioso. Ci furono alcuni gruppi, come per esempio i White Trash, a cui le cose andarono molto male; ma ai Pariah invece, nel 1992, disse bene. Si videro offrire un contratto discografico dalla Geffen.

To Mock A Killingbird è un gioco di parole che stravolge il titolo di un romanzo molto famoso in America, To Kill A Mockbird, uscito in Italia come Il buio oltre la siepe. Se non lo conoscete, vi consiglio di leggerlo perché gran parte di Stephen King, Wes Craven e di molto immaginario horror esploso nelle meccaniche culturali negli anni 70, trae da qui e dal film di Robert Mulligan con Gregory Peck e Robert Duvall, la propria ispirazione. E il libro di Harper Lee, non è neanche un horror. Perdonate la parentesi, spero di avervi incuriosito.

Il disco dei Pariah uscì nel 1993. Su Metal Shock scrissero una recensione molto buona, dicendo che la Geffen credeva molto nell’album, ma la BMG, distributrice del prodotto in Europa, se ne interessava di meno, visto che non sapevano neanche chi fossero, i Pariah.

Ma torniamo a Sims Ellison. Questo era il suo gruppo e prima della pubblicazione con la Geffen, lui usciva con una ragazza molto giovane e dallo sguardo penetrante. Dieci anni più tardi lei avrebbe guadagnato un oscar come miglior attrice nel film Ritorno a Cold Mountain. Se non avete capito di chi stia parlando eccovi il nome: Renée Zellweger.

Renée, al tempo in cui si vedeva con Sims, non sognava neanche di fare l’attrice. Sperava di farsi largo nel mondo del giornalismo. I due erano una bella coppia, come vedete nella foto di tale Todd V Wollson (che spero non venga a reclamare per averla usata senza consenso) ma lui era molto preso dal suo gruppo e finché la Geffen gli aveva dato i soldi per realizzare un nuovo disco, parlandogli di entusiastici progetti intorno ai Pariah, Ellison era un giovane inquieto sì, ma pieno di energia e d’amore per lei. Una volta che il disco uscì, invece…

I Pariah erano un cocktail potente ricavato mettendo insieme la cattiveria dei primi L.A. Guns e la verve beatlesiana dei Jane’s Addiction, band emblematica che in quei primi anni 90, influenzò praticamente tutta la scena metal. To Mock A Killingbird, considerando il periodo storico non molto favorevole al genere glam-sleazy-street metal (o come lo volete chiamare) vantava il miglior equipaggiamento per non affondare nell’indifferenza generale. Il sound era fresco e sporcato con quella cruenta sozzura alla Love/Hate e Guns N Roses, necessaria per distaccarsi dallo spompo glam metal anni 80 dei Poison e dei Ratt. Le canzoni c’erano (Anesthesia, Jesus Freak, Love You Turn Me On sono molto efficaci e dopo un paio di ascolti ti entrano nel culo, se hai un cuore di pietra), quindi, con una buona promozione…

Ma cosa?

Quale promozione, per una glam metal band, nel 1993?

Dopo quasi trent’anni è inutile raccontarsi palle. Il disco era perfetto, ok, ma per avere successo almeno cinque anni prima. Dopo il 92, non c’era più scampo, se non eri i Guns.

E infatti la Geffen, delusa dalle vendite, scaricò subito i Pariah.

Anche tra Renée e Slims le cose capitolarono. Non so se fu lei a dare un taglio alla cosa o se fu lui a chiudere la ragazza fuori dalla porta con tutto il mondo che l’aveva deluso, ma di fatto i due si lasciarono e le condizioni difficili del giovane bassista, diventarono presto critiche.

In Italia la recensione di Metal Shock arrivò praticamente un anno dopo l’uscita dell’album. Ti credo che la BMG non si ricordava neanche chi fossero!

Io il disco l’ho scoperto solo di recente e, pur trovandolo divertente e cazzuto, non posso evitare di immaginare un gigantesco manto di piume corvine che gli cala sopra come un drappo funebre, dopo ogni ascolto. Il gesto di Slims Ellison gli cucì addosso questo sipario terribile e opprimente, anche a distanza di decenni dalla sua uscita.

Caduto in una grave crisi depressiva dopo l’insuccesso di To Mock A Killingbird, Sims Ellison si isolò da tutti e dopo neanche due anni dal periodo più felice della sua esistenza, si suicidò, tirandosi un colpo di pistola.

Il resto della band si arrese poco dopo e oggi nessuno se li ricorda, a quanto pare. Kyle e il batterista Shandon Shan, si unirono ai Meat Puppets qualche anno più tardi. Per fortuna la Geffen non ha voluto approfittare della tragedia per rilanciare i Pariah. Nel 1995, dopo il suicidio di Cobain, che consegnò definitivamente il rock alla Necrocultura, la cosa avrebbe potuto funzionare eccome.