Telenovelas turche e propaganda culturale

Prima di affrontare la lettura di questo articolo, tengo a precisare una cosa importante: la mia è un’analisi neutrale e tecnica, ergo non mi ritengo coinvolto in sostegno o in contrapposizione a ideologie politiche o implicazioni di qualsivoglia parte. Detto questo, per chi non vive su Plutone, si sarà accorto che in Italia, da un po’ di tempo, sia in chiaro che in abbonamento, la televisione sta trasmettendo massicce dosi di telenovelas turche, che stanno riscuotendo un ottimo successo di pubblico. Puro intrattenimento? Certo che no, almeno, non solo quello. C’è dietro tutta una serie di elementi che vanno scoperti e descritti, perché, da sempre, la produzione cinematografica e televisiva ha sempre uno scopo anche manipolatorio e di influenza culturale più subliminale, utilizzato dagli stati come potente veicolo per condizionare la popolazione. No, non è complottismo, non lo è mai stato e non lo sarà mai. Il nuovo fenomeno delle telenovelas turche, conosciute per la loro produzione di alta qualità e trame avvincenti, sono diventate un potente strumento di “soft power” per il governo turco.

Negli ultimi anni, queste serie televisive sono emerse non solo come un intrattenimento di successo, ma anche come veicolo di propaganda politica, sia a livello interno che internazionale. Esse hanno guadagnato popolarità in tutto il mondo, in particolare nei Paesi del Medio Oriente, nei Balcani, in America Latina e, più recentemente, in alcune parti dell’Africa e dell’Asia.

Questa diffusione globale è stata abilmente utilizzata dal governo turco per migliorare l’immagine del Paese a livello internazionale e per esercitare una certa influenza culturale. Attraverso trame che intrecciano elementi di cultura tradizionale e modernità, promuovono valori che risuonano fortemente con il pubblico internazionale.

In molti casi, presentano una Turchia moderna e progressista, che è in grado di costruire ponti tra Oriente e Occidente. Questo tipo di rappresentazione aiuta a stabilire una narrazione favorevole del paese sulla scena globale, dipingendola come un faro di stabilità e prosperità in una regione spesso soggetta a tensioni. Sul fronte interno, le telenovelas turche sono utilizzate per rafforzare l’identità nazionale e promuovere la coesione sociale.

Serie ambientate in diversi periodi storici della Turchia spesso mettono in risalto il glorioso passato ottomano, creando un senso di orgoglio e appartenenza tra i cittadini. Questa narrazione è stata particolarmente utilizzata per sostenere le politiche del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) di Recep Tayyip Erdoğan, che ha attinto alla retorica neo-ottomana.

Le telenovelas diventano quindi un mezzo attraverso il quale vengono trasmessi messaggi riguardanti i valori nazionali, le norme sociali e le aspettative culturali. Offrono una visione della società armoniosa, enfatizzando l’importanza della famiglia, della tradizione e della religione, temi cari alla leadership politica attuale.

L’uso delle telenovelas come strumento di propaganda solleva interrogativi significativi riguardo alla libertà di espressione e alla censura. Le industrie creative turche, sebbene fiorenti, operano sotto un certo grado di controllo statale. La concessione o il ritiro di fondi e permessi basati sull’allineamento politico delle produzioni è un fenomeno non raro.

In questo contesto, le narrazioni che sfidano la visione ufficiale del governo possono subire restrizioni. Inoltre, la rappresentazione di stereotipi culturali nei media può influenzare negativamente le percezioni del pubblico sia interno che esterno, portando a una comprensione limitata e spesso distorta delle differenti identità culturali all’interno del Paese.

In conclusione, se si legge bene il sottotesto, è possibile che una capillare e continua narrazione “guidata” possa a lungo termine instillare idee e concetti nei popoli che sono artificialmente veicolati in una direzione manipolatoria. D’altronde anche gli Stati Uniti hanno sempre usato le sit com, i telefilm e i film per una massiccia propaganda, plasmando culturalmente gusti e concetti in Europa per tracciare una linea guida ai suoi satelliti, prima l’Italia, che di fatto sono provincie periferiche dell’Impero Americano.

Guardare, intrattenersi, ma capire come evitare di essere suggestionati è importante. Nello scacchiere geopolitico mondiale, ogni pezzo ha un suo movimento e un suo scopo. Non serve muovere sempre la Regina o la Torre sempre, anche un Pedone a volte raggiunge efficacemente lo scopo.

Marco Grosso