In effetti è abbastanza noioso trovare subito tutte le informazioni. Sono del 1978 e ho una formazione analogica. Mi diverto molto di più quando internet non mi aiuta e devo pedalare per conto mio, magari andando a intervistare il bassista superstite di una certa band, domandandogli di persona il genere di cose che fanno una banale scheda di Wikipedia. Nell’ultimo anno mi è successo spesso di dover sgobbare per sapere cose su gruppi interessanti di cui in rete non si trova una ceppa. Sapete cosa succede? Se esci nel 1993 con il tuo primo album e nel 1997 ti sciogli e non fai nessuna fottuta reunion nostalgia negli anni dieci di questo millennio baggato… se non ci sono ristampe di un tuo disco con extra e inediti, se non c’è niente che possa essere stato reclamizzato e venduto, e i tuoi dischi si trovano solo usati su Ebay a cifre altissime, allora per il web non esisti. Certo, qualche fan potrebbe averti dedicato un sito o aver scritto una pagina wiki su di te, ma è difficile che succeda. La rete non è più da vent’anni, la no man’s land degli amatori. Se poi ti chiami Twitch ed esiste un social che si è messo il tuo stesso nome, allora è finita; i motori di ricerca non hanno proprio spazio per te.
I Twitch vennero fuori all’inizio degli anni 90. Erano un gruppo grungettone, ma di quelli energici, ambiziosi e tecnicamente capaci. Non immaginatevi dei Nirvana o Alice In Chains di seconda mano, però non fatevi nemmeno idee strane. Se non li conoscete, nonostante siate appassionati del Seattle Sound e del profluvio alternativo di fine secolo scorso, la vostra consapevolezza di tutta quella roba è storicamente e filologicamente ancora attendibile. I Twitch non sono i tasselli mancanti di qualcosa. Non erano così originali e innovatori. Sapevano fare bene ciò che facevano e Beaten Senseless and Giddy With Love, uscito per la poco nota etichetta olandese Grass Records, è ancora oggi un disco pieno di ritornelli affascinanti.
Potevano avere di più. Erano ciò che erano e lo erano al momento giusto per sfondare, ma a causa di qualche misteriosa ragione che magari potrei svelare se il loro chitarrista Kevin Oberlin mi concedesse un’intervista, perché.
Beaten Senseless… ma anche il precedente EP autoprodotto Homewrecking, sono zeppi di buone canzoni, hanno il suono corposo e la giusta mescolanza di rock d’assalto e disagio foruncolare dei bei tempi di flanella e leggins color nocciola. Al di là del discorso commerciale però, i Twitch restano ancora oggi davvero godibili e trascinanti, ma non hanno lasciato traccia negli annali del rock anni 90 e io ascolto da troppo tempo musica per stupirmene, in fondo.
E pensare che nel ’93, furono scritturati dalla RCA Records e consegnati nelle mani del sapiente produttore Dave Ogilvy degli Skinny Puppy. Con lui incisero un demo e un disco che non uscì. Dopo aver trascorso mesi in studio a scrivere e registrare nuovo materiale, furono scaricati e lasciati a morire di freddo sulle scale di qualche chiesa. Quella roba è stata poi pubblicata in modo abbastanza amatoriale dal gruppo stesso, immagino, intitolando il tutto Medicine Ball, prima nel 1994 e poi nel 1995. Potete trovare l’album su Youtube. A sentirlo mi dice due cose: 1- le canzoni c’erano e però, 2 – in quello studio qualcosa aveva smesso di girare nel cuore dei Twitch, prima ancora di essere licenziati dalla RCA.
Medicine Ball è ingiudicabile. Non avrebbe dovuto uscire. Pubblicarlo fu un errore di cui quasi nessuno si è mai accorto, del resto. Il gruppo avrebbe potuto ricavarne un ottimo secondo album se qualcuno li avesse aiutati a realizzarlo come si deve. Le grosse etichette sanno fare grandi casini. E quel raccoltone di inediti ha un mix orrido e trasmette un’aria da ospedale di notte. Eppure i brani valgono, secondo me. Quelle sono le testimonianze giuste di ciò che i Twitch sono stati e che avrebbero potuto essere se in quel periodo, il Sistema mangia-anime del mondo discografico, non avesse avuto decine e decine di ottimi gruppi come il loro.
Eppure Beaten Senseless… aveva davvero i numeri per vendere. Oggi si trova su Spotify insieme a Homewrecking. Purtroppo la piattaforma ha mescolato la discografia di questi Twitch con degli altri omonimi. Se andate a cercarli troverete almeno quattro titoli nella discografia, ma non sono tutti della stessa band di cui sto qui scrivendo. Non so se siano interessanti quegli altri Twitch; non li ho proprio sentiti.
Quelli di cui vi parlo erano il gruppo di maggiori speranze uscito dalla scena di Kalamazoo. Si tratta di una città del Michigan, da cui vennero fuori i prodigiosi e semi-dimenticati Thought Industry, il cui membro fondatore, Brent Oberlin, probabilmente era parente del summenzionato Kevin. Sarebbe anche questa una cosa da domandare a lui, se fosse lui e se si facesse intervistare da me. Per ora ho trovato solo un profilo facebook di un tipo del Michigan che si chiama Kevin Oberlin.
Tornando ai Twitch credo che Nero Apologies, Locomotive God e Fantastic Zero possiedano quella verve malinconica e un po’ fighetta del miglior grunge, ma con la capacità evocativa dei Voivod di Angel Rat. Secondo Fuzz Pascoletti, che recensì positivamente Beaten Senseless… anche le liriche sono molto interessanti. Peccato che sul web non si trovino due rime in croce.