Band: Rush
Brano: Red Barchetta
Disco: Moving Pictures
Anno 1981
Level 1
Play: inizia la canzone. Ma che è sta roba? Inascoltabile. Apro il finestrino dell’auto, un bel volo, forget about it.
Level 2
Rewind. La curiosità è femmina. Qualcosa blocca la mia mano e il mio gesto iconoclasta, il CD torna nel suo player perché in fondo vale la pena concedergli un secondo tentativo. God of second chance, Dio delle seconde occasioni, se esisti, o quanto meno se sei stato teorizzato, significa che un atto simile è come un atto divino. Ridare nuova vita a ciò che avevamo deciso di distruggere, quasi come creare.
In fondo è piacevole questa melodia. Intro di armonici, riff poderoso, cambio di tempo, cantato che diventa aggressivo. Termina e la ascolto di nuovo.
Forse non ho sprecato il mio tempo.
Level 3
A casa, Google, cerco info su Red Barchetta. Leggo che alcuni la considerano una delle migliori “Driving Songs” mai scritte. Scorro brevemente i versi, e infatti parla di un’auto. Un ragazzo che riceve un regalo, un vecchio zio che ha una fattoria, che gli ha restaurato un veicolo che ha 50 anni, preservato per lui da tempi migliori di adesso ma svaniti, e lui si lancia in una corsa attraverso le campagne. Eccitazione, brividi che gli corrono su e giù per la spina dorsale, corre con il vento, attraversa il confine, il motore che risponde con un rombo alle sue sollecitazioni.
Ci provo anche io, salto in auto, play at volume higher, capelli al vento, sorgente di adrenalina, il paesaggio scorre veloce, Neil Peart picchia sui tamburi,
Geddy Lee contrappunta e quando arriviamo al verso “Go screaming through the valley” anche dalla mia gola sale l’urlo liberatorio.
Da allora tengo sempre questo CD in auto, in attesa di incontrare quella perfetta combinazione di strada collinare con campagna battuta dal vento.
Level 4
A casa, Google. Leggo che l’ispirazione primaria per il testo di Red Barchetta viene a Neil Peart da un racconto. 1973, A Nice Morning Drive di Richard S. Foster. Il governo, in un futuro, ha bandito i motori a combustione e i proprietari di auto simili sono dei fuorilegge. Un tratto comune a molti testi scritti da Peart, considerazioni su ciò che abbiamo da perdere quando diamo fiducia ad alcune persone, eleggendole e conferendo loro il potere di imporre il “senso comune”. Ecco perché il testo citava tempi migliori e correre in auto era un crimine.
Level 5
Mi sovviene della mia nuova avventura in politica. Ora ho dei nuovi parametri.
1-Decisione: la velocità, il vento nei capelli, l’adrenalina. Prenderò le mie decisioni senza esitare, senza deviare dalla mia etica.
2-Protezione: il vecchio zio ha conservato un’ auto che aveva mezzo secolo rendendola sicura per me. Significa che i miei concittadini devono sentirsi sicuri con me alla guida del mezzo che mi hanno affidato.
3-Conservazione: ho dato una seconda possibilità alla canzone. Demolire il passato senza ascoltare ciò che ha di buono da insegnarci è uno sbaglio.
La “Damnatio memoriae” è tipica dei Tiranni, non delle democrazie.
4-Innovazione: superare i limiti della meccanica e dell’uomo. Mi sono documentato senza arrendermi alla prima impressione, ho superato una barriera
di timore per l’ignoto e ho scoperto un nuovo orizzonte di pensiero.
5-Sogno: zio e nipote si ritrovano alla fattoria “to dream at the fireside”. Sulla base solida delle mie certezze e del mio background pianifico un futuro
migliore per la mia comunità.
https://youtu.be/rMPdKmyYg9Q?si=22y3Lb1DfbM1Hped
Testo originale
My uncle has a country place
That no one knows about.
He says it used to be a farm,
Before the Motor Law.
And on Sundays I elude the Eyes,
And hop the Turbine Freight
To far outside the Wire,
Where my white-haired uncle waits.
Jump to the ground
As the Turbo slows to cross the Borderline.
Run like the wind,
As excitement shivers up and down my spine.
Down in his barn,
My uncle preserved for me an old machine,
For fifty-odd years.
To keep it as new has been his dearest dream.
I strip away the old debris
That hides a shining car.
A brilliant red Barchetta
From a better, vanished time.
I fire up the willing engine,
Responding with a roar.
Tires spitting gravel,
I commit my weekly crime…
Wind-
In my hair-
Shifting and drifting-
Mechanical music-
Adrenalin surge…
Well-weathered leather,
Hot metal and oil,
The scented country air.
Sunlight on chrome,
The blur of the landscape,
Every nerve aware.
Suddenly ahead of me,
Across the mountainside,
A gleaming alloy air-car
Shoots towards me, two lanes wide.
I spin around with shrieking tires,
To run the deadly race,
Go screaming through the valley
As another joins the chase.
Drive like the wind,
Straining the limits of machine and man.
Laughing out loud
With fear and hope, I’ve got a desperate plan.
At the one-lane bridge
I leave the giants stranded at the riverside.
Race back to the farm, to dream with my uncle at the fireside
(Domenico Cecaro)