Extermination Dismemberment – Serial Urbicide (Chi?)

Acido, Acido

Sostituisce l’acqua

Gas Mortali sostituiscono l’aria

Corpi rancidi sostituiscono la terra

Sotto i vostri piedi

Sollazzevole e rinfrancante carrellata in un mondo raso al suolo da giganti cannibali (o qualcosa del genere). Sul piano tecnico si prediligono ritmiche ripetitive di tre o quattro accordoni bassissimi mentre la batteria ci da che ci da di doppio pedale (o pitale, vista l’aria che si respira). Su tutto questo soffucoso e per nulla allettante prospetto sonoro di carni maciullate, spolpate e calpestate da una pulsante roba enorme e affamata che va dritta al sodo, c’è una specie di latrato che sembra più la discussione tra uno sturalavandini e l’ano di un elefante defunto da una settimana o una lavastoviglie posseduta da un demone del calcare.

E con la stessa spietatezza e la stessa smania di annientamento potremmo maciullare il gruppo giudicandolo senza esitazioni come una sterile, pedante e per nulla ispirata imitazione dei vecchi Cannibal Corpse, ma se chiudete gli occhi e provate a immaginare una metropoli dove le strade sono ostruite da muri di corpi mentre infami esseri pieni di arti letali vi pasteggiano e lanciano grida simili a quelle degli antichi pterodattili prima di avventarsi su qualsiasi cosa emetta ancora un gemito o un’implorazione, allora questo continuo tartassamento gutturoso e melmoide ci aiuta a sprofondare in un’imponente, terrifico e stimolante macellificio dove i bambini vengono masticati e rigurgitati sui visi increduli delle loro madri.

Non si parla solo di apocalisse carnale ma quasi: canzoni come Ingorgo di Sventramenti, Urbanicidio Seriale, Squadra della devastazione, Carnivoro indignato e Olocausto umano potrebbero far da tappe (e da tappo) di una via crucis tutta dedicata a questa fantasia nichilistico-distruttiva dell’urbe degna di un grillino davanti al parlamento.

Ma l’album sospende ogni tanto la storia di noi uomini che finiamo per essere disgregati da creature aliene che non hanno la più vaga idea di cosa sia la pietà e il confronto politico, (componendo i contrasti) e si lascia andare a delle variazioni meno deprimenti: c’è il punto di vista kafkiano di un parassita che è felice di sguazzare e proliferare di vermi nel vostro apparato digerente (Deconstructive Parasite); il serialkilleraggio del tipo rancoroso e vendicativo (Gutted Face) e gli immancabili zombi virali e rabbiosi stile 28 giorni dopo (Survival). Come vedete c’è spazio anche per le smancerie splatter e non solo l’odio cementificato per l’uomo. Un disco che non esiteremmo a definire Motivazionale se avete in programma di fare una strage di molfette. (Francesco Ceccamea)