Che bello, niente più mascherine, tamponi e decreti governativi a reti unificate. Non mi capita neanche di pensarci tanto spesso. Il Covid è roba del passato, possiamo iniziare a dirlo, anche se ogni volta che veniamo a sapere che un ‘enne’ è morto misteriosamente nel sonno, mormoriamo tra noi che è colpa di quei maledetti vaccini e ci viene la strizza perché ne abbiamo fatti cinque o sei pur di non… metteteci il ricatto che preferite. Una cosa che però mi riporta subito alla pandemia è il sito Blabbermouth.
Avete presente, no? Sammy Hagar ha detto di aver trovato un gattino sotto casa oppure Dave Mustaine ammette di essere ancora arrabbiato con Lars Ulrich, e così via. Beh, diciamo che già è dura sopportare le foto session più recenti dei nostri idoli. Quelle che rigorosamente sono imposte alle webzine e le riviste, durante la fase promozionale. I grandi del metal sono davvero grandi, in senso anagrafico. Hanno quasi tutti superato i cinquanta e i sessanta e stanno invecchiando maluccio, ma se non altro, nelle foto ufficiali c’è sempre stato un minimo di decoro garantito da photoshop: la tinta nera ai capelli e alla barba, gli anabolizzanti vistosissimi, la panza e la pelata, sono stati sopportabili in un contesto gestito da professionisti del make-up o del CGI, ma quando il sito delle notizie più inutili che amiamo tanto leggere noi metallari (il suddetto Blabblermouth) usa foto prese dai collegamenti skype dal 2020, tutto crolla davvero nel cesso della senilità più indecorosa e della depressione narcisa.
Non si tratta ovviamente solo di vecchi fermo-immagine del 2020, l’uso della tecnologia è aumentato tantissimo dopo il Covid, quindi, esattamente come vostra nonna, anche Schmier dei Destruction, Steve Di Giorgio, Mustaine, usano molto più volentieri la videochiamata per fare le interviste. Solo che non fanno nulla per mantenere un certo fascino mistico e si propongono in condizioni a dir poco da “casalinghe disagiate”.
Già i nostri eroi facevano danni con il profilo facebook o su instagram, mostrandosi mentre tagliavano l’erba del prato (male) o al supermercato con la mogliettina; in più i propri stessi fan portavano avanti lo smerdamento riprendendo con il telefonino esibizioni live ignobili e condividendole sul tubo, ma dal 2020 e il Covid, tra Skype e i vari sistemi di collegamento da casa, la faccenda estetica è peggiorata irrimediabilmente.
Vedi Dave Coverdale che sembra un vecchio pappone in un negozio di videocassette porno; poi c’è un Tony Iommi preso dal basso con intorno una strana luce da sexy shop e delle automobiline su uno scaffale. Rob Halford che ormai sembra un incrocio tra Frate Indovino ed Engywook della Storia Infinita, con alle spalle una libreria disordinata da adolescente incazzato piena di orsacchiotti, chincaglieria nerd e altri oggetti difficili da identificare.
Ted Nugent almeno mette la bandiera americana come sfondo prima di attaccare qualche negro o ebreo del mondo dello spettacolo; Joey Tempest si pettina e si ravviva con un leggero trucco mentre alle spalle fanno figura i dischi d’oro e i premi raccolti in tanti anni, ma no cazzo, Andérs Friden sembra un negoziante sfigato di un emporio di retro-tecnologie anni 80; Ozzy su un divano nero con la ricrescita e il viso che gli cola da una parte è sempre l’avamposto della decadenza più cringe, e poi aiuto, Juan Croucier dei Ratt in versione Lucio Dalla, col cappellino e gli occhialoni, appoggiato a una parete talmente bigia che mi fa rimpiangere le mattonelle da cesso delle foto promozionali di Metal Shock!
Insomma, è un tracollo generale: capelli da tingere raccolti in una coda sommaria e pigra, le pappagorge che debordano senza pietà, anche a causa dell’inesperienza dei nostri miti nel farsi i selfie dall’angolazione giusta del telefonino, i visi pesanti e allungati verso il tavolo dalla forza di gravità, gli occhiali da sole che vorrebbero mantenere un certo aplomb ribelle e che sono la foglia di fico che cade sulla decrepitezza generale.
E poi parliamo dello sfondo? Salotti merlettati, pareti crepate con sopra calendari dell’anno prima, quadretti con paesaggi marittimi… e neanche un disco. In casa di questa gente non ci sono vinili!!!111!
Solo gli youtuber, che vogliono darsi un tono, si premurano di fare il collegamento con la cdteca alle spalle, un po’ come i politici ti fanno vedere la libreria, che vuol dire conoscenza e saggezza. Per gli youtuber metal invece significa, celodurismo da prima linea nerd contro il nullasharing che sgretola Fantasia; ma è un discorso che approfondiremo un’altra volta.
I nostri eroi, coloro che dovrebbero muoversi in scenari apocalittici, dissoluti, malvagi o fortemente epici, sono immortalati in queste foto orribili, dentro la cucina, nel garage, con i gatti che saltano sulla tastiera. E Blabbermouth titola vicino alle foto: Non so se torneremo in studio prima del 2027. E tu pensi: cazzo, come sarai ridotto nel 2027????
A dirlo magari è il bassista di una delle band più fighe degli anni 80, che sorride sdentatissimo in questa foto dalla mansarda, mentre immaginiamo la moglie al piano di sotto che impreca con i nipoti contro il nonno che sta di sopra a ciarlare di giorni andati con qualche scemo di youtuber metallaro pelato e grasso, ehm… volevo dire, sta facendo un’intervista.
Dura, è molto dura ammettere che il tempo passa, ma è un dato di fatto che il Covid ci abbia svelato le cariatidi a cui ancora chiediamo di guidarci in una cavalcata rivoltosa sotto la guida di un arcobaleno viola, in groppa a un drago o un destriero nero. Questi poveri scoppiati sono tutti alla tastiera del PC o al cellulare e ci mostrano il peso di decenni trascorsi in tour, tra bus fatiscenti, pasti nocivi e sghembe sveltine senza protezione con ragazze scappate da casa e un herpes da autografare. Eccoli lì che ancora ci sfoderano le cornine del rock and roll. E ci implorano di comprare l’ennesima edizione deluxe di un vecchio album stra-venduto negli anni 80 o peggio, il nuovissimo LP con ben dodici brani ineditissimi.
Tutto molto triste, indegno e da caduta libera ma, hail, speriamo che almeno Mick Mars realizzi il tanto agognato esordio solista per l’anno nuovo e che Paul Di’Anno faccia un reunion tour con gli Iron Maiden nel 2030!